Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
 
   
  BASILICATA, DE FILIPPO: COMUNICAZIONE SOCIALE COLLEGATA A CONSAPEVOLEZZA “POLITICA E ISTITUZIONI, OGGI, PARLANO TROPPO MA COMUNICANO POCO. IL MODELLO DI SPOT TV PER DETERSIVI E MERENDINE HA MINATO LA QUALITÀ DEL DIBATTITO NELLA NOSTRA DEMOCRAZIA”

 
   
  Potenza, 25 gennaio 2011 - “Le polemiche politiche degli ultimi giorni, o forse degli ultimi mesi se non anni, scoprono un delicatissimo nervo scoperto del nostra democrazia: il livello di consapevolezza dei cittadini per la qualità delle scelte e del Paese”. E’ la riflessione fatta dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo in occasione del convegno su “Comunicare il Sociale” organizzato a Muro Lucano in occasione della 45esima giornata delle comunicazioni sociali. “Politica e Istituzioni, in Italia, - ha spiegato De Filippo - spesso parlano troppo ma comunicano poco e, in questo modo, favoriscono la divisione dell’opinione pubblica non su tesi diverse, ma quasi per tifoserie. Di fronte a un qualsiasi tema, dalla moralità alla riforma della Giustizia, dal federalismo alla politica economica e finanziaria, si finisce col non affrontare le specifiche questioni, ma col demonizzare l’avversario, col coltivare la cultura del complotto e del sospetto, con difese e accuse che oltrepassano i limiti della ragionevolezza, con questioni collaterali che finiscono con l’oscurare quelle fondamentali. Lo scopo della comunicazione sociale – ha osservato De Filippo - è proprio quello di aumentare il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi di interesse generale, e valutando i risultati dobbiamo dire che il sistema complessivo delle comunicazioni sociali non funziona. A volte si investe poco, e questa forse è una caratteristica delle nostre realtà, a volte ci si scontra con “baronie” restie a cedere un proprio interessato ruolo di intermediazione della comunicazione tra realtà pubbliche e cittadini, a volte, e questo credo sia il problema maggiore a livello nazionale, ci si attesta su una comunicazione sociale di tipo pubblicitario, in cui si mira ad affermare slogan per catturare i distratti e non ad affrontare questioni per dibatterne con gli interessati. Lo schema di vendita di dentifrici e merendine in Tv è diventato il modello di riferimento del nostro dibattito democratico, con un impoverimento rispetto al passato, ma anche un becero tentativo di frenare il futuro che avanza. Il futuro che avanza – ha proseguito De Filippo - risposta l’asse della comunicazione dal broadcast, uno che parla e milioni che ascoltano al one-to-one, con internet e l’interattività. Il rapporto tra istituzioni, politica e cittadini torna a farsi diretto. Ma se la comunicazione sociale non ha più bisogno di intermediari, si potenzia e si sviluppa il ruolo dei media che sono chiamati non più ad avere il compito e il “potere” di svelare o coprire notizie, ma il ruolo di analisi e dibattito, contribuendo tutti, comunicazioni dirette per la diffusione dell’informazione, medi per lo sviluppo del dibattito, a rendere più forte e migliore la nostra democrazia. Ma perché questo modello si affermi pienamente è necessario crederci e investire. Rendere il “palazzo” trasparente ma anche combattere chi alimenta la cultura del sospetto su tutto cercando di restare aggreppiato al “potere della comunicazione” di cui tenta di fare esercizio nel tentativo di beneficiare della rendita di posizioni del “posso e non posso dire”. Su questo devo però dire – ha concluso De Filippo – che mediamente il livello i consapevolezza della nostra Basilicata è sempre stato storicamente più alto che altrove. La nostra dimensione demografica e urbanistica hanno sempre consentito di mantenere un contatto diretto con le istituzioni, perché non è mai venuto meno il contatto tra gli uomini. Ma questo non è un buon motivo per non porsi obiettivi ancor più ambiziosi”.  
   
 

<<BACK