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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
 
   
  FOTOVOLTAICO A BRINDISI: MASSIMA ATTENZIONE ALLA PROTEZIONE DEL TERRITORIO. IL GOVERNO SI ESPRIMA SULLE QUOTE

 
   
  Bari, 25 gennaio 2011 - Massimo rigore per proteggere il territorio di Brindisi dall’invasione del fotovoltaico, un tavolo con Anci e Upi, le associazioni che riuniscono i Comuni e le Province, e soprattutto l’ennesima esortazione al governo nazionale affinché si esprima sulla definizione delle quote di energia rinnovabile nei territori. Si è concluso con questi intenti l’incontro tra la vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone e il presidente della provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, un incontro utile per fare il punto della situazione e tracciare le linee delle prossime azioni finalizzate alla protezione del territorio. “Condividiamo in pieno le preoccupazioni per il territorio di Brindisi”, ha detto Loredana Capone al termine dell’incontro. “Per questo attueremo la linea del massimo rigore. L’inerzia del governo nazionale per la definizione delle quote di energie rinnovabili ci sta mettendo in grande difficoltà. Dopo aver aspettato per sette anni le linee guida nazionali, è iniziato il tempo dell’attesa anche per le quote. Le linee guida nazionali chiariscono infatti che le Regioni non possono stabilire la quota massima di impianti nel proprio territorio perché questa è una competenza dello Stato. La definizione delle quote darebbe certezza agli operatori che valuterebbero a monte l’opportunità di progettare un impianto. Per questo ogni ulteriore ritardo è pregiudizievole per tutto il territorio della Puglia”. “La Provincia di Brindisi – ha rimarcato Ferrarese – è tra quelle che stanno subendo di più la concentrazione di fotovoltaico. L’invasione degli impianti è una calamità che non possiamo arginare se il governo non definisce le quote. Altrimenti diventa difficile e imbarazzante continuare a bloccare gli investimenti. Per gli impianti piccoli inoltre non c’è alcuna certezza per lo smaltimento dei pannelli alla fine dell’esercizio”. “Per questa ragione – ha aggiunto Loredana Capone – si è convenuto di aprire un’attività di concertazione con Anci e Upi perché anche per i piccoli impianti, quelli avviati con la Denuncia di inizio attività presso i Comuni (la Dia), si trovino idonee forme di tutela visto che oggi non c’è nessuna garanzia di fideiussione ai Comuni per attuare lo smaltimento. Una problematica, questa, per la quale intendiamo coinvolgere anche gli operatori delle rinnovabili. Lo smaltimento futuro dei pannelli – ha concluso la vice presidente - è un tema che deve interessare già da oggi chi investe nel fotovoltaico”.  
   
 

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