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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Gennaio 2011
 
   
  TRADIZIONE E INNOVAZIONE VANNO IN RETE AL LICEO "PRATI" DI TRENTO PRESENTATO IL LIBRO DI MICHELE FACCI "LE RETI NELLA RETE"

 
   
  Trento, 27 gennaio 2011 - È stato presentato il 25 gennaio, nell´Aula Magna del Liceo classico "G.prati", il volume del giovane formatore e consulente Michele Faccio intitolato "Le reti nella Rete - I pericoli di internet dal cyberbullismo alle sette pro-ana" (edizioni Erickson, Trento). Ed è stata la preside Maria Ivana Pezzo a mettere le mani avanti: "Qualcuno potrà chiedersi che ci sta a fare un libro su internet tra le mura di un liceo classico. Domanda legittima, alla quale però vorrei rispondere ricordando che si basa proprio su una cultura e una formazione basate sulla classicità la preparazione di base che hanno molti ricercatori e ricercatrici che sono dediti a discipline scientifiche. Ecco: io credo che proprio affondando le radici nella tradizione, diciamo pure nella classicità, sia possibile far sì che i giovani di oggi acquistino maggior dimestichezza con quella Cultura che è il vero antidoto all´abuso e ai pericoli che vengono da internet". A corollario della presentazione del volume ("È un libro per tutti, ma è soprattutto un libro scritto perché possa piacere ai giovani" ha detto Michele Faccio, "e che contiene una panoramica di tutte quelle che sono le tematiche legate ai nativi digitali, a quei ragazzi che sono nati e che stanno crescendo avendo a disposizione internet"), ne è nato un piccolo e interessante convegno che il pubblico ha seguito con attenzione. Sul tappeto sono stati via via sviscerati i temi più scottanti di internet: il cyberbullismo, i siti pro-ana che istigano i giovani all´anoressia, i controlli e il ruolo della Polizia delle comunicazioni; i bambini nell´era del digitale; gli abusi e le nuove dipendenze; la cultura della prevenzione... Tutto per cercare di dare una risposta alla domanda "com’e` il mondo dopo l’avvento di internet?". La rete sta plasmando le modalita` di comunicazione e di interazione tra le persone, interviene sempre più nella società: ecco allora che si presentano, veicolati da internet, mancanze, sofferenze, disagi: gli stessi di sempre, ma amplificati, potenziati. Il convegno di questo pomeriggio ha cercato di proporre una panoramica delle caratteristiche principali della rete e dei suoi riscontri psico-sociali, illustrando la situazione attuale, le potenzialità e i pericoli più significativi derivati da un uso inconsapevole o ingenuo delle nuove tecnologie. Ne hanno parlato, tra gli altri, Maria Ivana Pezzo, dirigente del "Prati", e Michele Facci, autore del volume presentato oggi dal titolo "Le reti nella Rete: i pericoli di internet dal cyberbullismo alle sette pro-ana". Facci si occupa di consulenze e di formazione nel settore informatico e delle tecnologie della comunicazione (Ict), ma si è anche dedicato allo studio delle dinamiche psicologiche e delle variabili cognitive che intervengono nell´uso delle nuove tecnologie. La versione in formato Pdf del volume, che in formato cartaceo è in vendita in libreria, può essere scaricata gratuitamente dal sito "www.Ericksonlive.it/catalogo/". Sono poi intervenuti al convegno Mauro Berti della Polizia delle comunicazioni, che ha affrontato il tema della "cultura" come possibile risposta ai pericoli che vengono da internet; la psicologa e psicoterapeuta Paola Venuti, che insegna alla facoltà di scienze cognitive dell´Università degli Studi di Trento e che ha parlato dei bambini nell´era digitale e dei riscontri evolutivi dell´uso delle nuove tecnologie; Serena Valorzi, psicologa e psicoterapeuta anche lei, ha invece approfondito il tema degli abusi e delle nuove dipendenze, ponendo sul tavolo la "cultura" come principale strumento di prevenzione. Le conclusioni sono state affidate ad Aldo Gobbi, dirigente scolastico, che ha affrontato il tema evidenziando il ruolo specifico della Scuola, e ad Aldo Faccio e Maria Ivana Pezzo. Ma perché proprio al "Prati" s´è sentita la necessità di parlare di internet? La risposta viene dalla stessa dirigente del Liceo classico di Trento Maria Ivana Pezzo, che ha spiegato come nell´antico edificio di via Ss. Trinità, votato alla formazione di stampo classico e frequentato da circa 500 studenti, siano entrate le lavagne interattive in tutte le classi, sia funzionante un laboratorio di informatica con ben 69 Pc, sia stata installata una rete wireless e un internet point. Una scuola "classica" ed umanistica che non disdegna la tecnologia e che, anzi, vuole essere all´altezza dei tempi e degli interessi dei suoi studenti. E che usa la tecnologia più sofisticata da un lato per incentivare e rendere più divertente l´apprendimento del greco e del latino con il programma web "Harrius Potter" e dall´altro per "proteggere" le ore di lezione, se è vero che le aule saranno "schermate" per evitare l´uso del telefonino durante le ore di lezione. Internet al positivo, insomma, e visto come strumento per crescere, ma anche internet come mondo virtuale nel quale addentrarsi con prudenza e con cognizione di causa. Perché, stando a quel che ha insegnato oggi Mauro Berti, rappresentante della Polizia delle comunicazioni, solo nel dominio della Cultura troviamo quegli anticorpi che ci possono consentire di padroneggiare le rotte degli internauti.  
   
 

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