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Notiziario Marketpress di
Venerdì 28 Gennaio 2011 |
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FISCALITÀ: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE ALLA CORTE OTTO STATI MEMBRI A CAUSA DELLA LORO NORMATIVA SULL’IVA PER GLI AGENTI DI VIAGGIO
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La Commissione europea ha deciso di deferire alla Corte di giustizia dell’Ue per non aver adeguatamente attuato la normativa Iva dell’Ue per gli agenti di viaggio la Repubblica ceca, la Finlandia, la Francia, la Grecia, l’Italia, la Polonia, il Portogallo e la Spagna. La direttiva Iva 2006/112/Ce contiene disposizioni speciali (il cosiddetto regime speciale del margine) per gli agenti di viaggio che vendono pacchetti ai viaggiatori. Gli Stati membri citati dinanzi alla Corte hanno attuato queste disposizioni speciali in modo scorretto, provocando così distorsioni della concorrenza tra gli agenti di viaggio. Il regime speciale del margine è stato incluso nella direttiva Iva per semplificare l’applicazione dell’Iva per gli agenti di viaggio dato che elementi dei pacchetti da loro venduti potrebbero essere ubicati in diversi paesi ed essere pertanto soggetti a diverse normative sull’Iva. Le agenzie di viaggio possono beneficiare del regime speciale del margine quando vendono pacchetti ai viaggiatori. Il regime non si applica tuttavia agli agenti di viaggio in caso di vendita di pacchetti vacanze ad altre società, in particolare ad altri agenti di viaggio a fini di rivendita. Gli otto Stati membri citati il 27 gennaio dinanzi alla Corte non attuano il regime speciale del margine in modo corretto, in quanto ne consentono spesso l’applicazione alle vendite tra agenti di viaggio. Questa situazione determina distorsioni della concorrenza tra le agenzie di viaggio, poiché alcuni agenti sono soggetti ad un onere fiscale superiore rispetto ad altri. Nel 2006 la Commissione ha analizzato l’applicazione del regime speciale del margine in tutta la Ue e ha rilevato che 13 Stati membri lo stanno attuando in modo scorretto. Da allora Cipro, Ungheria, Lettonia, Paesi Bassi e Regno Unito hanno modificato la loro legislazione in modo da allinearla alle disposizioni dell’Ue. Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Polonia, Portogallo e Spagna non hanno invece adottato le misure necessarie per modificare le proprie norme, ragion per cui la Commissione li deferisce alla Corte di giustizia. Dopo aver inviato loro pareri motivati nel febbraio 2008 (cfr. Ip/08/333). Per informazioni generali più aggiornate sui procedimenti di infrazione avviati contro gli Stati membri, cfr.: http://ec.Europa.eu/community_law/index_en . |
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