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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Febbraio 2011
 
   
  I VECCHI VITIGNI ESSENZA DELLE TIPICITA´ LOCALI

 
   
  Torreano di Martignacc - Una ricerca minuziosa durata otto anni e svolta dall´Ersa, Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale, con la collaborazione del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell´Università di Udine e del Centro di ricerca per la Viticoltura di Conegliano, ha portato a selezionare 38 varietà della vite non iscritte nel Catalogo nazionale della Vite e del Vino, precedentemente dimenticate, che possono essere considerate originali del Friuli Venezia Giulia. L´esito di questo accurato lavoro svolto nelle vigne, che ha consentito di individuare complessivamente ben 180 varietà della vite potenzialmente originali del Friuli Venezia Giulia, è stato presentato a Torreano di Martignacco, in occasione di Agriest, nel corso del convegno ´´Alla scoperta dei vecchi vitigni del Friuli´´. Si tratta di un risultato importante, secondo l´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino, perché fa riscoprire com´era il vigneto del Friuli Venezia Giulia prima ´´dell´invasione´´ dei vitigni internazionali - il Merlot, lo Chardonnay, i Pinot - e della distruzione dei vigneti locali, causata nel Xix secolo dalla diffusione dell´oidio e della filossera. Le antiche varietà ora individuate, secondo l´assessore, offrono una rilevante base di studio di carattere storico, culturale, biologico su un aspetto importante della storia della civiltà contadina del Friuli Venezia Giulia, costituita proprio dalla viticoltura. Da questo studio è emerso, per esempio, che il Prosecco veniva coltivato sul territorio regionale già due secoli fa: sono state infatti individuate viti vecchie ottanta, cento anni. L´auspicio espresso da Violino è che ora, tra queste varietà, se ne possano individuare alcune atte a produrre vino con sufficientemente remuneratività. Non potranno certo servire per affrontare le grandi sfide dei mercati, ma potranno invece accompagnare le produzioni locali ormai consolidate e rappresentare un ulteriore richiamo, di nicchia, di carattere turistico: un ulteriore biglietto da visita del territorio, e in special modo, ha concluso Violino, delle sue specificità. Tra le varietà che potrebbero essere riprodotte nei vigneti vi sono il Refosco Bianco, il Fumat, il Cividin e la Sagrestana tra i bianchi, la Pevarina e la Sbuelzina tra i rossi.  
   
 

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