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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Febbraio 2011
 
   
  REGINA ELENA: CATTIVA COMUNICAZIONE NEI TUMORI, DIAMOCI UN TAGLIO!INTERROMPERE LA COMUNICAZIONE TRA HMENA E HER2 PUÒ RIDURRE L’AGGRESSIVITÀ DEL TUMORE AL SENO

 
   
  Roma,1 febbraio 2011 - Il tumore alla mammella è una patologia che presenta diverse varianti a livello molecolare che guidano l’oncologo nella scelta terapeutica. Individuare i geni e le proteine coinvolte nello sviluppo dei vari tipi di carcinoma mammario e i loro meccanismi di comunicazione aiuta ad attuare terapie sempre più mirate ed efficaci. Il team di ricercatori coordinati da Paola Nisticò, del Laboratorio di Immunologia dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma e con l’Istituto San Raffaele di Milano, hanno dimostrato che i tumori al seno contemporaneamente positivi per l’espressione dell’oncogene Her2 e della proteina hMena, sono particolarmente aggressivi. Esperimenti condotti in vitro su cellule di carcinoma della mammella mostrano inoltre come inibendo hMena si abbia un rallentamento della proliferazione tumorale indotta da Her2. Lo studio, in parte finanziato dall’Airc, è stato recentemente pubblicato dalla rivista Plos-one. I dati ottenuti non solo evidenziano il ruolo fondamentale di hMena nello sviluppo delle neoplasie mammarie, ma suggeriscono anche che interrompendo i segnali di comunicazione molecolari che intercorrono tra hMena e Her2 si possa arrestare la progressione tumorale. Il gene hMena, identificato per la prima volta all’Istituto Regina Elena dalla stessa Nisticò e da Francesca Di Modugno, è assente nell’epitelio delle mammelle sane e compare invece nelle lesioni benigne che evolvono in tumori. Esso si candida quindi ad essere un marker di diagnosi precoce per il cancro al seno e un importante target terapeutico. Per identificare alcuni meccanismi di comunicazione che le cellule tumorali utilizzano per proliferare, stimolate da segnali che provengono sia dalla cellula stessa che dal microambiente tumorale, i ricercatori hanno studiato la cooperazione tra l’oncogene Her-2 e la proteina hMena nei tumori al seno. Il gene hMena dà origine a diverse varianti proteiche che si sono dimostrate validi marcatori precoci di carcinoma mammario, in quanto sono presenti solo nelle lesioni benigne che hanno però una elevata probabilità di evolvere in cancro. Ciò avviene, con molta probabilità, poiché hMena regola il complesso di filamenti proteici che costituiscono l’impalcatura delle cellule, il così detto citoscheletro. Questa è una struttura molto dinamica, che controlla la forma e la funzione di ogni cellula. In quelle cancerose, questo “scheletro mobile” cambia per l’ aumentata espressione di hMena e delle sue varianti . Il gene Her-2 invece è uno degli oncogeni più noti e rappresenta già un importante target terapeutico per il cancro alla mammella.   
   
 

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