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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Febbraio 2011
 
   
  CICLO RIFIUTI, PODESTÀ: «LE INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ SONO UN CANCRO DA ELIMINARE CON LA SINERGIA TRA ISTITUZIONI, MAGISTRATURA E FORZE DELL’ORDINE»

 
   
  Milano, 2 febbraio 2011 - Il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, è intervenuto il 31 gennaio al seminario «Il traffico dei rifiuti in Lombardia e le infiltrazioni della ‘ndrangheta», che si è svolto presso la Sala Affreschi di Palazzo Isimbardi. Al convegno hanno partecipato pure il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, On. Gaetano Pecorella, l’assessore al Territorio e all’Urbanistica della Regione Lombardia, Daniele Belotti, e il direttore del settore Territorio, Ambiente, Energia di Assolombarda, Vittorio Biondi. «I dati che contraddistinguono l’azione del Governo nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata sono formidabili, così come quelli relativi all’attacco ai patrimoni mafiosi - ha dichiarato il presidente Podestà -. Questi riscontri incoraggianti non devono, però, trarci in inganno. La criminalità organizzata è, del resto, capace di mutare pelle nell’ottica di sopravvivere ai cambiamenti radicali. Come un cancro tenta, infatti, di trasformare cellule sane in metastasi. La concorrenza sleale, anzi criminale, messa in atto dalle aziende inquinate è, dunque, inaccettabile non solo dal punto di vista morale ma anche da quello economico dal momento che le aziende sane vengono messe a rischio di chiusura non dall’andamento del mercato ma dalle imprese infiltrate». «La malavita organizzata s’è infiltrata oggi pure nel ciclo dei rifiuti, intuendo, forse ancor prima della Pubblica amministrazione, la valenza di un business capace di produrre ricchezze immense – ha proseguito Podestà -. La Lombardia risulta teatro dell’11% delle oltre 50.000 inchieste condotte in Italia sulle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti da quando nel 2001, forse tardivamente, è stato introdotto nel nostro ordinamento giudiziario questo tipo di reato. È proprio l’infiltrazione nei traffici illeciti di rifiuti della criminalità organizzata, in particolare della ‘ndrangheta, il filo conduttore di un’attività molto lucrosa soprattutto riguardo allo smaltimento di scorie industriali in discariche abusive, che, stando alle condanne definitive già inflitte, vede protagonisti imprenditori, funzionari pubblici, intermediari e addetti ai controlli. Mi piace ricordare che questi risultati sono stati ottenuti grazie a quella lotta alla criminalità organizzata che oggi, pure grazie alla sempre più stretta sinergia tra istituzioni, Forze dell’ordine e magistratura, ha ottenuto successi senza precedenti». «La Provincia di Milano intende contribuire, attraverso le competenze che le vengono assegnate in materia di autorizzazioni e controlli degli impianti, alla gestione sana del ciclo dei rifiuti – ha concluso Podestà -. È un impegno sul quale, pur in presenza di un bilancio difficile, stiamo investendo anche in termini di risorse finanziarie perché siamo convinti che il costo sociale di un mancato intervento risulti devastante. Abbiamo attuato una realizzazione del settore Bonifiche e Rifiuti. Come gli altri comparti dell’Ente, anche questo sarà interessato, per ora ogni dieci anni ma presto ogni cinque, da un turn-over dei dirigenti, promosso nell’ottica di garantire trasparenza nell’esercizio di una così delicata funzione. Tra l’altro, questo settore figura sotto la mia diretta competenza, dal momento che ho mantenuto nelle mie mani della delega all’Ambiente a testimonianza di quanta attenzione riservi al comparto. Abbiamo distinto i funzionari addetti alle autorizzazioni da quelli addetti ai controlli in modo da lavorare in sinergia ma senza sovrapposizioni. Questo provvedimento ci consentirà di seguire l’attività degli impianti e di contribuire a prevenire la consumazione di reati. Il nostro settore s’è, inoltre, dotato di una banca-dati relativa ad autorizzazioni e controlli, che ha già messo a disposizione della Polizia provinciale e che si accinge a offrire pure alle Forze dell’ordine. Nell’ottica di scoraggiare eventuali anomalie nella gestione dei rifiuti prodotti dal nostro territorio, ribadisco, inoltre, che la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore nel Milanese costituirebbe un deterrente all’infiltrazione di organizzazioni criminali. Certo, il progetto va condiviso con le comunità locali, che, al momento, non accettano questa prospettiva forse a causa della cosiddetta sindrome “not in my back yard” (non nel mio giardino, ndr). Bisogna, naturalmente, fare molta attenzione al momento dell’assegnazione degli appalti. In Sicilia, per esempio, delle piccole imprese hanno tentato di condizionare i grandi gruppi interessati alla realizzazione di un impianto». «Milano e la Lombardia sono sedi particolarmente interessanti per le associazioni criminali - ha argomentato l’On. Pecorella -. La produzione industriale degli anni passati ha, del resto, prodotto aree profondamente inquinate che richiedono delle bonifiche. Ed è proprio in relazione agli appalti per l’eliminazione degli inquinanti dai siti contaminati che la magistratura, e la Commissione che presiedo ne ha trovato conferma, ha riscontrato le infiltrazioni criminali attraverso società che, a loro volta, si affidavano a padroncini o trasportatori di terra riferibili a organizzazioni criminali, in particolare alla ‘ndrangheta. Al momento, comunque, la grande operazione condotta a Milano sembra aver ripulito il territorio da una parte della criminalità organizzata interessata al ciclo dei rifiuti».  
   
 

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