Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Febbraio 2011
 
   
  VIGNETI– I DATI DEL CATASTO PROVINCIALE 2010 DI MODENA OLTRE 7.600 ETTARI, 88 PER CENTO DOC/DOP, 3.860 AZIENDE

 
   
   Oltre 7.600 ettari di superficie agricola vitata, coperta cioè da vigneti, di cui 6.754 ettari (l´88 per cento) dedicati a vitigni a denominazione di origine controllata o protetta (doc/dop) con 3.860 aziende di cui 3.503 con produzioni doc/dop. Sono questi i dati principali, aggiornati al 31 dicembre 2010, del catasto viticolo della Provincia di Modena. Confrontando le cifre con quelle del 2009, emerge un calo della superficie vitata (era di poco superiore agli otto mila ettari), compresa quella doc/dop (era 6.905 ettari). Meno ettari ma con vigneti più giovani e più efficienti grazie anche ai contributi concessi dalla Provincia per le ristrutturazioni (vedi comunicato n.65); calano complessivamente anche le aziende (per effetto di ristrutturazioni e fusioni), ma resta stabile il numero di quelle che producono vini dop/doc. «I nostri vigneti - commenta Giandomenico Tomei, assessore provinciale all´Agricoltura - sono sempre più specializzati e adatti alla vendemmia meccanizzata, mentre le aziende gestiscono superfici sempre più ampie abbattendo i costi di gestione. La ristrutturazione dei vigneti, inoltre, rappresenta una ulteriore garanzia sul futuro di un comparto fondamentale per l´agricoltura modenese. Purtroppo permane la penalizzazione dovuta al costante calo dei prezzi unitari delle uve da vino. In questo scenario - aggiunge Tomei - occorre sottolineare che nel 2010 il Lambrusco è stato il vino più amato dagli italiani ed è anche quello più esportato. Per mantenere questi risultati a livello di mercato occorre puntare sempre di più sulla qualità e sul legame con il territorio. Segnali positivi arrivano anche dalla nuova dop Lambrusco di Modena che si sta affermando sul mercato». Dai dati del catasto emerge anche che i comuni con più superficie vitata sono nell´ordine Carpi (1334 ettari, 453 aziende), Soliera (853 ettari, 275 aziende), Modena (625 ettari, 333 aziende), Castelvetro (578 ettari, 259 aziende) poi Formigine, Bomporto, S.prospero, Campogalliano e Novi. La qualità prevalente è il Lambrusco Salamino (28 per cento degli ettari), poi vengono il Sorbara e il Grasparossa. Il riconoscimento Doc (con la nuova normativa diventeranno Dop) per il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro è arrivato nel 1970, mentre nel 2009 è stato riconosciuto Dop anche il Lambrusco di Modena. Vigneti sempre più giovani ed efficienti. E´ questo l´obiettivo che la Provincia ha perseguito negli ultimi anni sostenendo, con oltre 12 milioni di euro di contributi dal 2001 al 2010, i piani di riconversione delle aziende agricole. «Il risultato più evidente - sottolinea Giandomenico Tomei, assessore provinciale all´Agricoltura - è il ringiovanimento dei vigneti: ora oltre un terzo ha meno di dieci anni su una vita media di circa 20. Si tratta della migliore garanzia in vista delle sfide che ci attendono per il futuro». Con i contributi della Provincia, infatti, sono stati ristrutturate 1.656 aziende (su 3.800 aziende del settore vitivinicolo) e 2.367 ettari su oltre sette mila. Per quanto riguarda la lotta alla flavescenza dorata (malattia epidemica della vite) nel biennio 2009-2010 si è concluso un primo ciclo di contributi pari a quasi mezzo milione di euro destinati a 165 aziende che hanno potuto così estirpare i vigneti colpiti. Dai dati del catasto viticolo provinciale, emerge anche che le cantine di trasformazione dell´uva in vino nel modenese sono 110, di cui 40, le più importanti come dimensione, nelle zone dedicate ai lambruschi. In base ai dati Istat nel 2010, con la vendemmia 2009, sono stati prodotti in provincia di Modena quasi un milione di ettolitri di vino di cui quasi 500 mila di vini doc/dop (in gran parte lambruschi). Oltre ai lambruschi, nel territorio modenese si coltivano diverse varietà di vitigno come l´ancellotta, il trebbiano modenese, il montù, il pignoletto, il marani, il maestri, poi barbera, albana, pinot bianco, cabernet souvignon, malvasia bianca, sangiovese, merlot, alionza, pinot nero, syrah e traminer aromatico. Tra le curiosità del catasto spicca la presenza di vitigni con superfici modeste ma di elevata qualità e di un certo rilievo per la salvaguardia delle biodiversità che la Provincia intende valorizzare con progetti specifici; tra questi figurano il trebbiano di Spagna (chiamato ora Trebbianina), l´uva Tosca, la gavetta, l´alionza, la ruznintena e la ciocchella.  
   
 

<<BACK