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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Febbraio 2011 |
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IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE MAGGIORI GARANZIE PER LE AUTORITÀ DI VIGILANZA FINANZIARIA
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Bruxelles, 2 febbraio 2011 - La commissione economica del Parlamento ha deciso martedì di posticipare la valutazione dei candidati ai posti di presidente delle tre autorità europee di supervisione finanziaria chiedendo alla Commissione e agli Stati membri maggiori garanzie in termini di indipendenza di tutti i dirigenti delle autorità, un bilancio e risorse umane consoni alla missione e una procedura di selezione del personale più efficace. Tre sono i candidati che hanno risposto alle domande dei deputati: Steven J. Maijoor, candidato per il posto di presidente dell´Autorità europea per i valori mobiliari, Gabriel Rodrigo Ribeiro Tavares Bernardino per l´Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali e l´italiano Andrea Enria, candidato alla presidenza dell´Autorità bancaria europea. Indipendenza - Durante le audizioni, che si sono svolte lo stesso giorno, i deputati della commissione economica hanno espresso dubbi sulla capacità delle autorità di essere incisive nelle loro azioni vista la scarsità di risorse umane e finanziarie. I deputati hanno anche interrogato i candidati su come garantire alle autorità europee indipendenza dai supervisori nazionali e hanno criticato la procedura di selezione del personale, sottolineando il rischio che non si verifichi un auspicato cambio di cultura fra le vecchie e le nuove autorità di vigilanza. Le priorità - Su temi più prettamente finanziari, i deputati hanno insistito sulla necessità di integrare maggiormente la dimensione della protezione del consumatore fra gli obiettivi principali delle autorità, con un´attenzione particolare alla questione della riforma dei sistemi pensionistici e il rischio persistente di rendere meno efficaci, a furia di eccezioni e deroghe, le regole sui requisiti patrimoniali. Inoltre, i deputati hanno posto domande sulla possibilità di vietare il commercio di alcuni prodotti finanziari che porrebbero rischi particolari alla stabilità del sistema e per proteggere chi investe e sulla necessità di non abusare della cosiddetta clausola fiscale che permette agli Stati membri di rifiutare di agire conformemente alle richieste dell´autorità europea adducendo motivazioni di bilancio. Enria: attenzione alle Pmi e rapidità di risposta in caso di crisi - La prima priorità, nel caso Andrea Enria fosse confermato direttore della nuova autorità per la supervisione del sistema bancario, l´European Banking Authority (Eba), sarà: "il successo dell´esercizio dello stress test europeo", che serve a evidenziare gli istituti che non resistono alla pressione di un eventuale peggioramento della situazione economica, ha spiegato il candidato italiano. La creazione di un vero "Single rulebook" europeo, un manuale di regole uniforme che garantisca parità di trattamento e convergenza delle pratiche nazionali è la seconda priorità indicata da Enria, alla quale aggiunge l´obiettivo di rendere l´Eba conosciuta e ascoltata dagli addetti ai lavori e, infine, la garanzia di piena indipendenza dell´autorità, "dall´industria, dalle istituzioni nazionali ed europee". In particolare, Gianni Pittella (S&d, It) ha chiesto al candidato un parere sulle nuove regole per la gestione dei rischi del sistema bancario di Basilea Iii e i loro "effetti drammatici sul livello di finanziamento dell´economia reale, soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese (Pmi)" e l´eventuale ruolo dell´Eba in questo contesto. Enria ha risposto che, nel caso, sarà necessario utilizzare gli strumenti contro-ciclici a disposizione per evitare che le Pmi soffrano restrizioni del credito, sottolineando che il trattamento preferenziale, già in vigore, concordato alle Pmi è stato confermato nelle nuove regole e che sono soprattutto le banche medio piccole, cioè quelle meno colpite dai nuovi requisiti, che prestano capitali alle Pmi. Mario Mauro (Ppe, It) ha invece proposto un "caso di scuola", chiedendo a Enria: "Nel caso l´Eba fosse già stata attiva (prima della crisi), cosa avrebbe potuto e dovuto fare l´autorità?". Il candidato presidente ha spiegato, raccontando la sua passata esperienza nel Comitato europeo dei supervisori bancari, che "non abbiamo agito rapidamente", mentre oggi, con i nuovi poteri dell´Eba, sarebbe possibile agire più velocemente, grazie alla possibilità di agire anche senza il consenso fra le autorità nazionali, d´imporre maggior disciplina in alcuni paesi e di costringere le banche a uno scambio d´informazioni "che può rivelarsi molto utile". |
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