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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2011
 
   
  LA CALDARERIA CHIEDE PIÙ INDUSTRIA AL GOVERNO SONO 5 GLI INTERVENTI URGENTI A SOSTEGNO DEL SETTORE SECONDO UCC, L’ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI DI CALDARERIA

 
   
  Milano, 3 Febbraio 2011 - “Oggi ci troviamo di fronte a concorrenti di alto livello e molto competitivi economicamente perché favoriti da una politica industriale governativa che ne sostiene lo sviluppo e strategie commerciali aggressive – dichiara Emanulea Tosto, Presidente Ucc, federata a Anima/confindustria - Il nostro Paese, come l’Europa negli ultimi anni, sta perseguendo sempre più obiettivi di carattere commerciale anziché industriale. Manca un supporto all’industria manifatturiera che affronta ogni giorno la carenza di infrastrutture, il costo elevato di energia e gas, un’elevata tassazion e, un libero mercato indiscriminato”. L’associazione italiana della caldareria, Ucc, chiede perciò alle Istituzioni di: 1. Valorizzare il sistema industriale creando una politica industriale strutturata: non è sufficiente affidare lo sviluppo del Paese alla sola iniziativa personale di piccoli imprenditori, oltretutto ostacolati da burocrazia e tasse; 2. Indirizzare anche la politica comunitaria verso la valorizzazione dell’industria manifatturiera 3. Orientare il piano industriale non soltanto all’incremento dei consumi interni, ma anche della produzione interna; 4. Favorire la partecipazione delle imprese italiane allo sviluppo del nucleare. Percepiamo il forte rischio che si traduca in un investimento remunerativo per pochi operatori ma che non avrà ricadute sulla nostra industria manifatturiera, come sarebbe nel caso di acquisti di componenti e tecnologia all’estero. Chiediamo che il Governo favorisca l’impiego di tecnologia e competenza italiana nei progetti di impianti nucleari nazionali e all’estero; 5. Supportare lo sviluppo dell’intera filiera dell’impiantistica (materia prima, semilavorati, fabbricazione, ingegneria e servizi), che si potrà proporre compatta e competitiva sui mercati internazionali. “Sono interventi che non possono più attendere. La situazione economica mondiale ha contratto in generale gli investimenti del settore petrolchimico, Oil & Gas e Power generation soprattutto in Europa e Stati Uniti. I mercati che hanno risentito meno della crisi sono Sud America, Medio Oriente, India e Cina. Oggi vediamo una ripartenza anche in Russia e uno sviluppo in Australia in particolare nel settore gas – dichiara Emanuela Tosto, Presidente Ucc -L’incertezza del mercato è stata la causa principale di decisioni sempre più cost driven da parte degli investitori negli ultimi anni”. Sono state privilegiate prima di tutto le produzioni di aziende dei paesi orientali che, in questo modo, hanno avuto l’opportunità di rafforzare l’esperienza anche nelle produzioni complesse, riducendo sempre più il divario rispetto all’enorme know how della caldareria italiana. “La situazione è molto complessa e deve essere affrontata a livello di Sistema Paese e Unione Europea. La singola impresa non è in grado di colloquiare efficacemente e in modo diretto con le istituzioni, per questo motivo è essenziale il ruolo dell’associazione. Ucc si sta impegnando a stimolare le istituzioni a lavorare nella direzione giusta, portando alla loro attenzione non solo il nostro malessere, ma la nostra ferma volontà di uscire dalla crisi e di creare un Paese moderno. – chiosa la Presidente Tosto - Per essere più incisivi è necessario fornire un contributo strutturato, in termini di informazioni, analisi e proposte operative. Stiamo realizzando attività che saranno più complete e persuasive tanto più saranno le aziende che condivideranno con noi idee, obiettivi e progetti”.  
   
 

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