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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2011
 
   
  PUGLIA: AZZERAMENTO DEL FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

 
   
  Bari, 3 febbraio 2011 - Le Regioni italiane all’unanimità avevano approvato la proposta di due emendamenti per dotare il capitolo del Fondo Nazionale per le Non autosufficienze (Fna) di 400 milioni di euro per l’anno 2011 e di attingere per queste risorse al risparmio che il Ministero dell’Economia contabilizzerà nel corso di quest’anno in ragione dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne. “Ci era sembrata una proposta anche eticamente, oltre che politicamente, corretta, se pensiamo che la gran parte del lavoro di cura delle persone anziane e disabili non autosufficienti ricade sulle donne e che innalzare l’età pensionabile non è indifferente in una famiglia in un cui una donna lavora e c’è anche una persona non autosufficiente. Ma evidentemente questo piano discussione non è all’altezza del Governo che l’Italia ha in questo momento: è un livello di discussione troppo elevato”. L’assessore Elena Gentile ha stigmatizzato molto negativamente la notizia proveniente dal tavolo di confronto tra Governo e Regioni sul decreto “milleproroghe” perché spegne ogni speranza di poter confermare anche per quest’anno l’investimento necessario nei Comuni pugliesi per rafforzare le prestazioni di cura domiciliari e per concorrere al pagamento delle rette per i centri diurni per disabili gravi, Alzheimer, ecc…, e per le residenze protette, ma anche per garantire i posti di lavoro degli operatori sociali e sociosanitari che in questo settore sono occupati. Solo parole, dunque, quelle del Ministro Sacconi che prima di Natale aveva assicurato che il Fna 2011 sarebbe stato recuperato con i 400 Meuro di questo decreto: non hanno valore per lui né per la premiata ditta Berlusconi-tremonti le persone in carne e ossa, almeno non quelle persone sopra la taglia 40 e sopra i 25 anni di età. Ora il problema ritorna dove è sempre stato, nelle mani delle Regioni e dei Comuni che dovranno far fronte con risorse del tutto irrisorie a dare risposte minime, e quasi sempre inadeguate, alle famiglie e alle persone non autosufficienti, proprio in una fase di crisi la cui morsa non accenna ad allentarsi, nonostante le rosee aspettative degli analisti economici che lavorano per Berlusconi. Né è pensabile che il taglio del Fondo Nazionale Non Autosufficienza sia recuperabile con le risorse dei bilanci regionali, già falcidiati nei trasferimenti erariali a partire da quest’anno, in attesa di un federalismo le cui “magnifiche sorti e progressive” rischiano di affamare ancor di più i territori e i ceti sociali più deboli in questo nostro Paese. “Mi auguro, intanto, che le parti sociali, le associazioni di categoria, gli enti locali e le imprese che operano in questo settore non restino in silenzio di fronte a questo scempio, sapendo riconoscerne i veri responsabili. Credo sia giunto il tempo di alzare la voce tutti insieme per pretendere il rispetto di diritti minimi e per la dignità delle persone”.  
   
 

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