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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2011
 
   
  SILVIO BETTERELLI E LA MAGIA DELLE “UMBRAS”

 
   
 

Umbras in lingua sarda significa Ombre, un nome scelto per sintetizzare il lavoro di ricerca grafica, legata al chiaro scuro, al bozzetto e al disegno, ai giochi di luci e ombre appunto. L’idea di Silvio Betterelli è nata lavorando sui suoi figurini, un’insieme di linee, segni, macchie di colore che ha tradotto in volumi e costruzioni.

Il suo tratto diventa quindi stampa e ricamo o taglio e struttura, in un processo di traslazione del segno nella realtà. Una sorta di trompe l’œil grafico, un gioco di illusioni ottiche.

La palette cromatica spazia dai bianchi, alle tonalità del grigio, per diventare poi verde acqua, verde salvia, smeraldo, fino a raggiungere la profondità dei neri. In collezione, regalano punti di luce improvvisi, i laminati stampati,  i giochi dei traslucidi e i metallizzati.

Il sughero, insieme all’acqua, è l’elemento naturale, inequivocabile riferimento alla Sardegna, attorno alla quale in modo più o meno concettuale ruotano le ricerche dello stilista.

Il sughero utilizzato come materia pura nelle maxi cinture bustier diventa pattern e texture sulle stampe nei vari pesi di seta.

Altro elemento naturale in collezione sono le pietre: lavica, agata verde, ametista, quarzo, amazzonite; che con i loro colori e le loro texture sottolineano i contrasti dei chiari scuri, incorniciando drappeggi e costruzioni.

I tessuti di collezione sono i freschi di lana, le sete e i cotoni

 

 
   
 

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