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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Novembre 2006
 
   
  I COMUNI VOTANO L´APERTURA DOMENICALE DEI NEGOZI IN FRIULI

 
   
  Udine, 30 novembre 2006 - Dopo le decisioni assunte ieri mattina, riguardo la programmazione 2007 delle aperture facoltative domenicali dei negozi di generi non alimentari, dalle Conferenze dei Comuni non turistici dell´Isontino (conferma del calendario 2006) e del Pordenonese (riproposizione del regime di liberalizzazione totale attualmente in vigore) si sono tenute nel pomeriggio a Udine le Conferenze degli Ambiti del Medio e Basso Friuli e del Friuli Collinare, presente l´assessore regionale alle Attività Produttive Enrico Bertossi. In particolare, i Comuni del Medio e Basso Friuli: presenti 12 comuni su 40 (quorum raggiunto e superato) hanno approvato con 9 voti a favore e tre contrari una delibera che conferma anche per il 2007 il calendario di quest´anno. Prevede aperture facoltative dei negozi la prima e seconda domenica di gennaio e luglio, solo la seconda domenica dei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre, novembre, tutte le domeniche di dicembre e nessuna apertura nelle domeniche di agosto. Hanno votato a favore i comuni di Cervignano, Basiliano, Talmassons, Sedegliano, Codroipo, Pavia di Udine, Manzano, San Giovanni al Natisone e Palmanova. Contrari i Comuni di Bagnaria Arsa, Porpetto e Aiello che avevano proposto di ampliare, rispetto al calendario approvato, il numero di aperture domenicali (6 domeniche in più). E´ stata invece ritirata una terza proposta indicata dal Comune di Basiliano che prevedeva la riduzione di una domenica a luglio e l´aggiunta di un´altra a novembre, sempre tenendo come base l´attuale programmazione. Più articolato il dibattito all´interno della Conferenza del Friuli Collinare dove sono intervenuti 19 Comuni su 43 (quorum ampiamente superato). L´assise, al termine, ha dato il via libera alla liberalizzazione totale delle aperture domenicali, con l´abbandono della Conferenza da parte di 11 Comuni che hanno, in questo modo, fatto venir meno in numero legale (in mancanza dell´approvazione di una delibera di conferma o variazione delle aperture attuali, la legge prevede l´automatica applicazione della liberalizzazione totale). Questo, a fronte di un impegno preso dall´assessore Bertossi davanti ai primi cittadini o loro rappresentanti (era presente anche il sindaco di Udine, Sergio Cecotti, città che in qualità di Comune turistico può essere presente alla Conferenza ma non ha diritto di voto) secondo il quale la Regione si attiverà fin dal mese di gennaio per approvare una legge che adegui la normativa regionale al decreto Bersani (in tema di requisiti professionali, argomento marginale rispetto al dibattito odierno), e a un intervento che normalizzi una situazione - che secondo l´assessore rischia di diventare esplosiva - provocata dalla recente sentenza del Tar che ha inserito, accanto alle classiche distinzioni di esercizi alimentari e non alimentari, una figura giuridica nuova con il concetto di "prevalenza", un fatto che ha creato ulteriori discriminazioni. "Dopo questi passi - ha precisato l´assessore - potremmo riaprire i termini per indire una nuova Conferenza d´Ambito, entro il 31 marzo, e rivedere la questione delle aperture domenicali". Secondo l´esponente regionale, non si possono impedire per legge le aperture domenicali, si può solo operare in due direzioni: totale liberalizzazione lasciando mano libera ai sindaci per attuare eventuali restrizioni di orari o rimodulare gli Ato (Ambiti territoriali ottimali), rendendoli più piccoli e omogenei, con la contestuale ridefinzione degli ambiti commerciali. "Di certo - sono sempre parole di Bertossi - non ci sarà la revisione dell´impianto normativo della legge regionale sul commercio, perché non possiamo spostare all´indietro le lancette della storia". .  
   
 

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