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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2011
 
   
  MILANO - HONG KONG. CONCLUSA LA DISFIDA DI MAX MAZZA PER I MARCHI ZONA BRERA E OLYO.

 
   
  Si è conclusa la trattativa tra lo stilista e l’azienda Kintex di Hong Kong distributrice ufficiale dei marchi, con la conferma che anche per il 2011 ed il 2012 Max Mazza sarà direttore creativo dei brands italiani Olyo e Zona Brera. Un accordo difficile da raggiungere che ha visto le due parti coinvolte in un braccio di ferro prolungatosi per più di un anno; infatti il grande boom economico e commerciale che ha travolto i mercati asiatici negli ultimi anni ha fatto sì che venissero avanzate alcune richieste inaccettabili per lo stilista Max Mazza. Punto cardine dello scontro, la politica distributiva ed i piani di sviluppo per la valutazione dell’espansione dei marchi nei mercati esteri. Al centro del dibattimento tra lo stilista e la casa distributrice, la richiesta della società Kintex di abbandonare il mercato italiano per concentrarsi sullo sviluppo dei mercati dell’estremo oriente. Di tutt’altro avviso lo stilista, che sostiene: “Sono ormai due anni che guardiamo al mercato cinese come fosse l’unico ad essere in grande espansione, eppure è un grave errore volerci entrare a capofitto”. Il mercato del Far East è un mercato instabile, in cui oggi più che mai regna l’acquisto selvaggio. L’utente rincorre spasmodicamente ogni nuovo marchio propostogli per poi dimenticarlo con la medesima velocità e passare al successivo. La clientela non ha avuto nè il tempo nè l’educazione necessari per divenire utenza consapevole, fedele nell’acquisto del prodotto, anzi, nella maggior parte dei casi nemmeno conosce il valore del prodotto che acquista. Per questo, continua lo stilista, “l’entrata nel mercato asiatico deve essere ponderata sulla base di valutazioni che vadano ben oltre le dicerie scriteriate di passa parola e leggende metropolitane basate su numeri che variano da milioni di dollari in sei mesi a patatine fritte il resto del tempo”. In effetti per chi, come Max Mazza, vive la Cina da almeno un decennio, è impossibile non riconoscere le grandi contraddizioni in atto in questo paese. In tanti anni, ha rivelato sorpreso, “non mi ero mai trovato a dover difendere l’Italia a spada tratta come in questo momento. E’ umiliante sentire la considerazione che l’Asia ha oggi del nostro paese, lo considerano quasi terzo mondo. Sono in Asia da molti anni e vi garantisco che solo cinque anni fa, non si sarebbero mai permessi di denigrare tanto la nostra nazione, ma oggi tutto è diverso e loro sono diventati molto arroganti”. Non ultimo dei punti di stallo, la difficoltà creata dal fatto che sul fronte di progetti e piani di sviluppo. La Cina conosce bene l’investimento a breve termine, ma fatica a programmare investimenti a medio o lungo termine. Perciò se da una parte il consumatore è poco sensibile alla qualità ed è volubile negli acquisti, dall’altra troviamo investitori ingolositi da allettanti investimenti di immediato profitto, fenomeno che molto rievoca un deja-vù all’americana.. Appianate le principali divergenze, Kintex Hong Kong, oltre a rinnovare la direzione creativa dello stilista Max Mazza, ha confermato la continuità della distribuzione sul territorio italiano anche se con la richiesta tassativa di eliminare dalle vendite nei prossimi due anni gli stati in Europa di più difficile gestione, lasciando inoltre emergere un particolare interesse per i paesi dell’ ex Unione Sovietica, considerati un nuovo ed interessante mercato in via di sviluppo sulla quale è importante concentrarsi con investimenti e sinergie. Rimane aperta la questione sulla richiesta del rinnovo per il 2013 e gli anni successivi, a cui Max Mazza risponde: “Ma come, il mondo non finisce nel 2012?”. Www.maxmazza.net  
   
 

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