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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Febbraio 2011
 
   
  DALLA FINANZA DERIVATA A QUELLA AUTONOMA: IL NUOVO TESTO SUL FEDERALISMO MUNICIPALE

 
   
  Roma, 9 febbraio 2011 - Con il decreto sul federalismo municipale si passa dalla finanza derivata a quella autonoma, sostituendo oltre 11 miliardi di trasferimenti statali annui - assegnati in base al criterio della spesa storica - con tributi propri e compartecipazioni. Il decreto non introduce nuove imposte ma vengono accorpate ben 10 delle 18 attuali forme impositive. Le imposte locali diventano “tracciabili”. Il federalismo municipale è stato approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri straordinario del 3 febbraio 2011, ma il cammino del decreto non è ancora concluso. Su richiesta del Capo dello Stato, il provvedimento tornerà di nuovo all’attenzione del Parlamento. Le novità introdotte dal decreto che sancisce, dopo 35 anni, il passaggio dalla finanza derivata a quella autonoma è stato illustrato il 4 febbraio in una conferenza stampa dai ministri Tremonti e Calderoli. Il decreto sul federalismo municipale è il quarto decreto attuativo del federalismo fiscale. Ha iniziato il suo iter con l´approvazione in via preliminare del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010. Successivamente, è passato all´esame sia della Conferenza Unificata Stato-regioni-città e Autonomie locali sia delle Commissioni parlamentari competenti. Per quanto riguarda la Conferenza Unificata, questo organismo non ha rilasciato alcun parere nè intesa. E, come prevede la legge delega n.42/2009, il Consiglio dei Ministri ha deliberato ugualmente il 5 novembre scorso trasmettendo il provvedimento al Parlamento corredato da una relazione sulla mancata Intesa con i rappresentanti delle regioni e delle Auonomie locali. Su richiesta della Commissione bicamerale per l´attuazione del federalismo fiscale, che per legge ha 60 giorni per esprimere il proprio parere, scaduto tale termine l´8 gennaio scorso, ha chiesto una proroga di 20 giorni, ulteriormente dilatata di una settimana. La Commissione in questione si è espressa nella seduta del 3 febbraio con 15 voti a favore del provvedimento e 15 contrari, facendo così mancare il parere. Il Consiglio dei Ministri, tuttavia, nella riunione straordinaria del 3 febbraio ha approvato in via definitiva il decreto, come prevede la legge. Il provvedimento approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri del 3 febbraio risulta ampiamente modificato rispetto allo schema di decreto approvato il 4 agosto 2010, avendo il governo accolto le richieste di modifica avanzate dall´Anci.  
   
 

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