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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2011
 
   
  UNA SOFISTICATA TECNOLOGIA RIVELA LE ORIGINI DEI SERPENTI

 
   
  Bruxelles, 11 febbraio 2011 - Da dove vengono i serpenti? Un team di ricercatori europei ha scoperto che i serpenti di oggi si sono evoluti da una lucertola terrestre e non da una lucertola che viveva negli oceani. I risultati, presentati sul Journal of Vertebrate Paleontology, potrebbero aiutare gli scienziati a capire come i serpenti si sono evoluti per strisciare lungo i diversi percorsi nella loro vita. I ricercatori, provenienti da Germania e Francia, hanno usato un´innovativa tecnica di imaging a raggi X del Laboratorio europeo delle radiazioni al sincrotrone (Esfr), con sede a Grenoble, per generare immagini tridimensionali (3D) di uno dei pochi fossili di serpente con le zampe. Le immagini rivelano che le ossa delle zampe di questo antico serpente hanno un´architettura interna molto simile a quella delle ossa delle zampe delle moderne lucertole terrestri. La laminografia di sincrotrone, di concezione innovativa, è stata sviluppata in particolare per studiare campioni grandi e piatti. Pur essendo simile alla tomografia computerizzata (Tc) usata negli ospedali, questa tecnica usa un raggio X coerente al sincrotrone per scomporre i più piccoli dettagli, di appena qualche micrometro - circa 1000 volte più piccoli di quelli rilevati da uno scanner di Tc in un ospedale. Usando questa nuovissima tecnica, i ricercatori hanno ruotato il fossile a un angolo inclinato all´interno un raggio X brillante ad alta energia, registrando migliaia di immagini bidimensionali (2D) mentre esso faceva un giro completo di 360 gradi. Hanno ricostruito una rappresentazione 3D ad alta risoluzione di queste immagini individuali, rivelando informazioni nascoste come le strutture interne delle zampe di questo antico serpente. Paul Tafforeau dell´Esrf, uno degli autori dello studio, dice: "I sincrotroni, queste enormi macchine, ci permettono di vedere dettagli microscopici nei fossili, invisibili con qualsiasi altra tecnica, senza danneggiare questi esemplari preziosissimi. Coordinati da Alexandra Houssaye del Muséum National d´Histoire Naturelle (Mnhn) in Francia, i ricercatori spiegano che esistono solo tre esemplari di serpenti fossilizzati con le ossa delle zampe. Ai fini di questo studio, il team ha esaminato l´Eupodophis descouensi, un antico serpente scoperto per la prima volta dieci anni fa in Libano in rocce risalenti a 95 milioni di anni fa. L´esemplare lungo 50 centimetri (cm) mostra una piccola, 2 cm, zampa attaccata al bacino. Secondo i ricercatori, questo fossile avrà un ruolo centrale nell´aiutare gli scienziati a capire meglio l´evoluzione dei serpenti. "Rappresenta uno stadio evolutivo intermedio, quando i serpenti non avevano ancora perso completamente le zampe ereditate dalle lucertole," dicono. Il fossile mostra in effetti solo una zampa sulla sua superficie, ma grazie a questa nuova tecnologia, i ricercatori sono stati in grado di rivelare la seconda zampa, che si pensa fosse rimasta nascosta nella roccia. Le immagini a 3D ad alta risoluzione, dicono i ricercatori, suggeriscono che questa specie abbia perso le zampe perché crescevano più lentamente o per un periodo di tempo più breve. I risultati dello studio dimostrano anche che la zampa nascosta è piegata all´altezza del ginocchio e ha quattro ossa della caviglia. Non ha però ossa del piede o delle dita. "La scoperta della struttura interna degli arti posteriori dell´Eupodophis ci permette di studiare il processo della regressione degli arti nell´evoluzione dei serpenti," spiega la dott.Ssa Alexandra Houssaye, autore principale dello studio. Ha partecipato a questo studio anche l´Istituto Karlsruhe di tecnologia in Germania, che ha sviluppato un´avanzata tecnica e uno strumento dedicato per raccogliere immagini. Per maggiori informazioni, visitare: Journal of Vertebrate Paleontology: http://www.Vertpaleo.org/publications/index.cfm  Laboratorio europeo delle radiazioni al sincrotrone (Esrf): http://www.Esrf.eu/  Muséum National d´Histoire Naturelle (Mnhn): http://www.Mnhn.fr/   
   
 

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