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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2011
 
   
  SMOG, DE CORATO: “PIATTAFORMA DI LAVORO SIA PIANO DI COORDINAMENTO CONDIVISO DA 80 SINDACI DEL NORD NEL FEBBRAIO 2010” NECESSARIA COLLABORAZIONE TRA GOVERNO, REGIONI ED ENTI LOCALI. A MLANO IN 5 ANNI ARIA E’ MIGLIORATA, LO RICONOSCE ANCHE IL COMMISSARIO UE PER L’AMBIENTE

 
   
   Milano, 10 febbraio 2011 - “La battaglia contro lo smog deve contare su una fascia sempre più ampia di adesioni. E una piattaforma di coordinamento c’è già e la porteremo oggi al vertice a Palazzo Isimbardi. Ovvero il documento stilato lo scorso 19 febbraio proprio a Palazzo Marino grazie a un’iniziativa voluta dal sindaco Letizia Morati e Sergio Chiamparino alla presenza di rappresentanti di oltre 80 Comuni della Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore al Traffico Riccardo De Corato. “L’alleanza dei sindaci - spiega De Corato –per combattere l’inquinamento nella Pianura Padana da cui si originano il 40% delle emissioni di Pm10 a livello nazionale, richiede un mix di provvedimenti strutturali ed emergenziali. Ma soprattutto richiede l’indispensabile collaborazione tra i livelli centrali, regionali e locali di governo. Tra i provvedimenti che sono stati individuati, per esempio, quello di definire con le Regioni misure emergenziali da far scattare nel caso in cui il 60% delle centraline superi il limite fissato per oltre cinque giorni; di costituire un coordinamento interregionale delle Arpa che provveda al monitoraggio dei dati ambientali dell’area padana; la richiesta al governo di prevedere misure volte a limitare la velocità nei tratti autostradali nei periodi di massima criticità (gennaio-marzo) e di permettere ai Comuni di stanziare risorse escludendo dal patto di stabilità gli investimenti per la riduzione delle emissioni inquinanti. Mentre i sindaci della Pianura Padana si impegnerebbero a far scattare misure, anche su area vasta, in condizioni di persistenza di inquinanti; di favorire, tra l’altro, sistemi disincentivanti della circolazione dei mezzi inquinanti, di disporre controlli sugli impianti termici e incentivare la sostituzione di quelli obsoleti”. “Milano in 5 anni ha migliorato l’aria –sottolinea De Corato - . I dati sono inconfutabili e dicono che le emissioni di pm10 sono state ridotte del 24%. E nel 2010 per la prima volta ha centrato l’obiettivo richiesto dalla Ue dei 40 microgrammi per metro cubo. Lo stesso commissario europeo per l’Ambiente Janez Potocnik ha riconosciuto che la situazione è in miglioramento. Ma per dare più efficacia a una battaglia difficile, per le particolari condizioni orografiche e climatiche, serve un’alleanza dei sindaci delle aree del Nord e un coordinamento dei vari enti. Ed è questo l’obiettivo che oggi porteremo al tavolo convocato a Palazzo Isimbardi”. Milano, 9 febbraio 2011 - A seguire il testo del documento Anci ‘I Sindaci contro le polveri sottili’ - I Sindaci riuniti a Milano il giorno 19 febbraio 2010, definiscono una piattaforma di lavoro necessaria per combattere l’inquinamento atmosferico in tutta la Pianura Padana e decidono di dare vita a un’ Alleanza dei Sindaci contro le polveri sottili, quale forma stabile di coordinamento e confronto sul tema con gli altri livelli di governo. Premesso Che - l’art. 32 della Costituzione indica quale obiettivo primario del nostro ordinamento la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e che il risanamento e la tutela della qualità dell’aria costituiscono un obiettivo irrinunciabile delle politiche territoriali, per le importanti implicazioni sulla salute dei cittadini e sull’ambiente; il Sindaco “quale rappresentante della comunità locale ”, opera in qualità di “autorità sanitaria locale” e per tale compito i Comuni sono responsabilmente impegnati da tempo per ricondurre gli inquinanti ai livelli di qualità ambientale fissati dalle norme comunitarie e nazionali; il Presidente della giunta regionale è autorità sanitaria regionale. In questa veste, ai sensi dell´art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D.lgs. N. 112/1998, può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia estesa all´intero territorio regionale o parte di esso comprendente più Comuni, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica; è necessario rafforzare la governance multi-livello sul tema dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane, al fine di elaborare politiche di sistema basate su un patrimonio di informazioni certe e condivise, che permetta di dare risposte efficaci e di lungo periodo e non vincolate a emergenze e sollecitazioni mediatiche; il bacino del Po compreso tra le Alpi, l’Appennino settentrionale ed il mare Adriatico, che rappresenta circa il 30% del territorio nazionale, presenta condizioni di omogeneità morfologica e climatica; nel bacino padano si concentra oltre il 50% degli insediamenti industriali di maggiori dimensioni e si concentrano anche attività agricole intensive da non trascurare in termini di emissioni di sostanze inquinanti; a livello nazionale oltre il 40% delle emissioni di Pm10 e di azoto ha origine dall’area padana; le condizioni meteo-climatiche favoriscono l’accumulo e la persistenza al livello del suolo degli inquinanti e soprattutto del particolato; nell’area padana gli spostamenti di merci e persone, da e per le aree urbane, avvengono su una rete stradale e autostradale molto articolata e congestionata; il settore dei trasporti costituisce un’area di intervento prioritaria nell’azione di riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico per la difesa della salute pubblica e della funzionalità degli ecosistemi; negli ultimi anni è stato rilevato un superamento dei limiti alle emissioni inquinanti anche nelle stazioni di fondo urbano, che fa ritenere l’esistenza di condizioni non contingenti ma consolidate in un’area estesa. Tutto Cio’ Premesso Si Ritiene Che il fenomeno dell’inquinamento atmosferico richiede, oltre ad interventi emergenziali, un programma di interventi strutturali nei diversi settori con obiettivi certi e misurabili su area vasta, coerenti e integrati, così da creare le condizioni per la sua risoluzione definitiva; le misure urgenti e straordinarie - quali il blocco del traffico e/o targhe alterne - sono utili a sensibilizzare la popolazione, ma non possono costituire le sole risposte per affrontare il problema del superamento dei limiti di emissioni di inquinanti in atmosfera; per poter raggiungere tangibili obiettivi di riduzione di emissioni inquinanti nell’atmosfera è indispensabile la collaborazione tra i livelli centrali, regionali e locali di governo, ponendo in essere politiche integrate, multisettoriali e strutturali volte ad intervenire sulle diverse fonti inquinanti (industria, agricoltura, aree urbane). Per perseguire una politica volta a migliorare la vivibilità delle città i Sindaci Costituiscono Un Coordinamento Permanente Dei Sindaci Della Pianura Padana e si impegnano a far scattare misure straordinarie, anche su area vasta, in condizioni di eccezionale persistenza di inquinanti in atmosfera; coinvolgere la società civile con iniziative volte a favorire la partecipazione attiva dei cittadini sul tema della sostenibilità e della qualità dell’ambiente urbano; definire con la Regioni misure emergenziali da far scattare nel caso in cui oltre il 60% delle centraline superi il limite fissato per oltre cinque giorni; indirizzare il fabbisogno di mobilità individuale verso una razionalizzazione dell’uso dell’auto privata, introducendo sistemi disincentivanti della circolazione di mezzi inquinanti e favorendo l’utilizzo di veicoli eco compatibili quali i mezzi ibridi, a gas, a metano ed elettrici; estendere le aree pedonali e le zone a traffico limitato. Compatibilmente con la disponibilità di risorse e i tempi amministrativi necessari, si impegnano a realizzare inoltre i seguenti interventi; attuare un programma di efficientamento per gli edifici pubblici comunali nell’ambito di un aggiornamento dei Piani Energetici Comunali (Pec), promuovere il risparmio energetico attraverso l’aggiornamento dei regolamenti edilizi comunali e ottimizzare i consumi energetici per il riscaldamento privato attraverso impianti di teleriscaldamento su scala locale; riorganizzare con la Regione competente rete del trasporto urbano e potenziare e incentivare attraverso una revisione dei criteri di tariffazione il trasporto collettivo, la rottamazione dei vecchi mezzi pubblici inquinanti e la sostituzione con quelli a basso impatto ambientale; integrare, di concerto con il Governo centrale, le Regioni, le reti di trasporto regionali e urbane su ferro, gomma e su acqua, creando relazioni intermodali fra località di origine e destinazioni che integrino il servizio collettivo a media distanza con i servizi urbani; disporre controlli sull’efficienza degli impianti termici civili e favorirne la sostituzione con apparecchiature a condensazione alimentate a gas o a Gpl. A tal fine chiedono al Governo - di intervenire attraverso provvedimenti normativi volti a semplificare e snellire le procedure per la gestione della mobilità e la realizzazione delle infrastrutture ad essa destinate, così da poter dare una risposta immediata ai cittadini; di emanare un Piano triennale nazionale di risanamento della Qualità dell’Aria volto ad attuare specifiche misure che interessino tutti i comparti e che preveda interventi strutturali a sostegno delle politiche urbane, quali la sostituzione del parco dei mezzi pubblici inquinanti con quelli a basso impatto ambientale; di permettere ai Comuni di investire risorse escludendo dal patto di stabilità gli investimenti per la riduzione delle emissioni inquinanti; di rifinanziare la legge 26 febbraio 1992 n. 211, relativa ad interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa; di prevedere nell’ambito della riforma fiscale complessiva modalità innovative di ripartizione dei carichi fiscali producendo benefici a sostegno della spesa finalizzata all’ambiente e alla lotta all’inquinamento, favorendo in prospettiva una riduzione della pressione fiscale per i cittadini; di prevedere misure volte a limitare la velocità nei tratti autostradali nei periodi di massima criticità (gennaio-marzo); di mantenere oltre il 2010 la detrazione del 55% per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici e di prevedere, nel nuovo conto energia, un incremento del premio per gli impianti fotovoltaici abbinati ad un uso efficiente di energia negli edifici pubblici; di prevedere incentivi per le città che promuovano misure ed azioni volte a ridurre le emissioni di inquinanti; di prevedere incentivi per il trasporto ferroviario delle merci; di promuovere l’utilizzo di veicoli ibridi ed elettrici, a gas e metano; di prevedere incentivi per il rinnovo o adeguamento dei veicoli commerciali inquinanti. Chiedono altresì alle Regioni - di costituire un coordinamento interregionale delle Arpa che provveda al monitoraggio dei dati ambientali dell’area padana e che dirami avvisi, in tempo reale, nel caso di sforamento dei limiti delle concentrazioni e che sia in grado di fornire informazioni preventive utili per l’avvio di procedure emergenziali e per la pianificazione degli interventi. Tale coordinamento potrà altresì fornire strumenti utili ad individuare le migliori azioni da mettere in campo da parte della Pubblica Amministrazione; istituire un coordinamento delle infrastrutture per i trasporti, delle politiche tariffarie e dare certezza rispetto ai tempi di realizzazione degli interventi; istituire un coordinamento fra le attività svolte dagli osservatori epidemiologici; di incrementare le categorie di spesa dei fondi disponibili per le misure volte al miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente urbano, da utilizzarsi secondo priorità rispetto al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla pianificazione nazionale.  
   
 

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