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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2011
 
   
  FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE, LA PULIA SCRIVE A PITTELLA

 
   
  Bari, 10 febbraio 2011 - L’assessore regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile Fabiano Amati ha scritto all’onorevole Gianni Pittella, primo vicepresidente del Parlamento europeo, chiedendogli di farsi promotore di un incontro a Bruxelles, con i soggetti interessati, per discutere dell’applicazione delle regole comunitarie, che disciplinano l’utilizzo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. In particolare, Amati vorrebbe incontrare i referenti a livello europeo per analizzare le modalità di attuazione del regolamento i cui criteri di applicazione sembrano essere inconciliabili con quelli imposti dalla normativa italiana in materia di servizi idrici. L’assessore regionale chiede dunque un incontro tecnico urgente perché la soluzione della questione è attesa anche da altre Regioni e potrebbe costituire un precedente importante. La Regione Puglia ha già provveduto ad inviare a Bruxelles una relazione con la quale, oltre a descrivere le peculiarità della legislazione nazionale, è stato proposto un criterio di determinazione del Deficit di Finanziamento “Funding-gap” su scala d’Ambito e non per singolo investimento, come invece previsto dall’articolo 55. Quest’ultimo infatti, disciplina i criteri di utilizzo del fondo relativamente ai cosiddetti “progetti generatori di entrate”, facendo riferimento a operazioni di investimento in infrastrutture il cui utilizzo sia soggetto a tariffe direttamente a carico degli utenti. I criteri di applicazione della norma però stabiliscono che l’analisi per la determinazione “dei proventi netti”, ovvero del Deficit di Finanziamento (Funding-gap ), avvenga per singolo investimento, ponendosi in contrasto con le modalità di gestione del Sii, che in Italia deve avvenire per legge in base ad Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) definiti dalle Regioni, che stabiliscono costi e investimenti non per singolo investimento, come prevede la Commissione, ma sull’intero ambito territoriale. L’ato definisce il Piano d’Ambito e la tariffa da applicare agli utenti in base ai costi di gestione del Sii e agli investimenti che dovranno essere sostenuti dal Gestore. Dopo diversi incontri sull’argomento, si attende una risposta definitiva ma il rischio – spiega Amati - è che a fronte della nostra richiesta di definire una procedura complessiva per l´insieme degli interventi programmati per il Sii, nell´impossibilità tecnica di definire valutazioni esaustive per ogni singolo intervento, la Commissione punti comunque a far si che la valutazione complessiva non sia altro che la sommatoria delle singole valutazioni unitarie, di fatto vanificando e rendendo impraticabile la richiesta avanzata dalla Puglia.  
   
 

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