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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Novembre 2006
 
   
  MAGGIORI RESE E MINORE USO DI AGROFARMACI: LE COLTURE GENETICAMENTE MODIFICATE CONFERMANO ANCHE NEL 2005 L’IMPATTO POSITIVO SULL’AGRICOLTURA

 
   
   La continua crescita delle superfici coltivate negli Usa con piante geneticamente modificate è legata ai chiari vantaggi economici e ambientali che queste assicurano agli agricoltori americani. Gli agricoltori che nel 2005 hanno coltivato varietà geneticamente modificate di soia, colza, cotone e mais hanno infatti beneficiato di maggiore produttività, migliori ritorni economici e una sostanziale riduzione di agrofarmaci utilizzati in campo per il controllo degli insetti e delle infestanti. Sono queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato dal National Center for Food and Agricultural Policy (Ncfap) e disponibile sul sito del Cedab. Il rapporto relativo al 2005, decimo anno di coltivazione commerciale di piante geneticamente modificate, conferma che le superfici coltivate negli Usa con queste piante sono ulteriormente aumentate. Nel 2005 gli agricoltori americani hanno coltivato nove diverse colture geneticamente modificate su una superificie di circa 50 milioni di ettari (+4% rispetto al 2004). Questo ha portato a un incremento delle rese pari a circa 3,78 milioni di tonnellate, con un beneficio economico complessivo per gli agricoltori che ha raggiunto i 2 miliardi di dollari e una riduzione di 31. 593 tonnellate di agrofarmaci utilizzati in campo. Il maggiore beneficio economico è stato tuttavia meno evidente perché in parte controbilanciato dall’incremento dei costi di produzione e da una flessione dei prezzi del cotone e del mais sul mercato. Meno evidente perché in parte controbilanciato dall’incremento dei costi di produzione e da una flessione dei prezzi del cotone e del mais sul mercato.
Anno Superificie coltivata (mln di ettari) Incremento dele rese (mln tonn) Ricavi netti (mld Usd) Uso agrofarmaci (tonn)
2005 49,77 3,78 2,0 - 31. 593
2004 47,75 3,00 2,3 - 28. 123
2003 42,90 2,40 1,9 - 21. 047
In generale le piante modificate per tollerare i i diserbanti continuano a garantire agli agricoltori una semplificazione delle pratiche colturali garantendo maggiore flessibilità nel diserbo. Questo implica significative riduzioni dei costi di produzione e nell’uso di diserbanti in campo a fronte di rese stabili. Le piante resistenti all’atacco degli insetti hanno assicurato agli agricoltori rese maggiori, maggiori ricavi e una riduzione dell’impiego di inseticidi in campo.
Pianta Superificie coltivata (mln di ettari)* Incremento dele rese (mln tonn) Ricavi netti (mln Usd) Uso agrofarmaci (tonn)
Soya Rr** 26,14 Invariata + 1. 169 - 9. 299
Colza Rr** 0,45 Invariata + 14 - 312
Mais Rr** 11,29 Invariata + 269 - 9. 888
Cotone Rr** 4,49 Invariata + 39 - 8. 074
Mais resist. Ala piralide 11,29 2,777 + 197 - 2. 200
Mais resist. Ala diabrotica 1,41 0,666 + 55 - 826
Cotone resist. Agli inseti 3,28 0,304 + 251 - 994
Altre*** 0,036 + 23
Totali: 3,783 + 2. 017 - 31. 593
*Il totale non viene evidenziato perché sulla stessa superficie possono essere coltivate piante con caratteristiche multiple **Rr tolleranza ai diserbanti. ***Papaya e zucchino. Lo studio dell’Ncfap aggiorna i dati di studi precedentemente pubblicati e relativi all’impatto delle agriobiotecnologie sull’agricoltura americana. .
 
   
 

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