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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Febbraio 2011
 
   
  BOLZANO: DIFFUSIONE E USO DI INTERNET DALL’ INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE – 2010 EMERGE CHE L’UTILIZZO DI INTERNET HA SUBITO UN NOTEVOLE INCREMENTO DAL 2005

 
   
   Bolzano, 10 febbraio 2011 - Dall’indagine multiscopo 2010 emerge che poco più della metà delle famiglie altoatesine (52,1%) ha un collegamento ad internet. Nel 2005 lo possedevano appena quattro famiglie su dieci (38,3%). Nei comuni urbani è il 54,5% delle famiglie a possedere un collegamento internet, nei comuni rurali il 49,9%. La stessa differenza si nota tra i gruppi linguistici: il 56,8% degli appartenenti al gruppo linguistico. Nei comuni urbani è il 54,5% delle famiglie a possedere un collegamento internet, nei comuni rurali il 49,9%. La stessa differenza si nota tra i gruppi linguistici: il 56,8% degli appartenenti al gruppo linguistico italiano ed il 49,2% degli appartenenti a quello tedesco dispongono di un collegamento ad internet. Il 63,2% delle famiglie altoatesine che si collegano ad internet sceglie il pc portatile (laptop). Al secondo posto si colloca il pc da scrivania (desktop) con il 58,4%. Nel 2005 la situazione era inversa. La stragrande maggioranza delle famiglie (80,2%) utilizzava un pc desktop per collegarsi ad internet. Solo un quarto delle famiglie (25,1%) utilizzava un notebook. Differenze nette si notano tra comuni urbani e comuni rurali. Mentre in città il notebook è il leader incontrastato con il 68,8% di famiglie che ne fa uso, nei comuni rurali viene ancora a maggioranza usato il pc desktop come strumento per collegarsi ad internet (60,3%), questo nonostante i pc portatili abbiano recuperato terreno in modo sorprendente negli ultimi cinque anni (dal 24,3% nel 2005 al 57,7% nel 2010). Il telefono cellulare è utilizzato solo dal 5,9% delle famiglie come strumento con il quale collegarsi ad internet (nel 2005 era il 4,0%). Complessivamente il 62,6% degli altoatesini utilizza un collegamento internet Dsl. Tale tipo di collegamento è dunque quello maggiormente utilizzato, ciò indipendentemente dal gruppo linguistico degli intervistati e dal tipo di comune dove vivono. Il collegamento a banda larga via cavo viene utilizzato abbastanza frequentemente nei comuni rurali (13,7%), mentre nei comuni urbani è tuttora utilizzato solamente dal 2,6% delle famiglie. Dall’indagine multiscopo 2010 emerge inoltre che sei altoatesini su dieci (59,9%) utilizzano internet. Il 40,1% non ne fa ancora uso. Nel 2005 la percentuale di persone che utilizzava internet era solo del 42,9%. Da ciò si evince che nel periodo di osservazione c’è stato un aumento dell’utilizzo di internet di 17 punti percentuali. Sia nel 2005 che nel 2010 l’utilizzo di internet risultava essere più frequente nelle città rispetto alla campagna. All’incirca un quarto della popolazione altoatesina (24,3%) utilizza internet almeno una o più volte alla settimana. Solo il 9,3% usa internet più raramente. Il 26,3% della popolazione naviga giornalmente in internet. Tale quota è più o meno raddoppiata rispetto al 2005 (13,5%). Per quanto riguarda l’uso di internet si riscontrano chiare differenze tra i generi. Complessivamente sono il 66,3% degli uomini ed il 53,6% delle donne a farne uso. Anche nella frequenza ci sono differenze notevoli: il 32,3% degli uomini naviga giornalmente in internet, per quanto riguarda le donne sono solo il 20,6%. I risultati dell’indagine multiscopo dimostrano inoltre che l’utilizzo di internet cresce proporzionalmente al titolo di studio. Il 54,6% delle persone con diploma universitario utilizza giornalmente internet, per quanto riguarda le persone con nessun titolo di studio ne fa uso invece solo l’1,5%. La maggior parte degli studenti (32,9%) si collega ad internet una o più volte la settimana, non giornalmente. Il 62,7% delle casalinghe non ha mai utilizzato internet, per quanto riguarda le persone occupate si tratta invece solamente del 22,7%. Anche per quanto riguarda il gruppo linguistico degli utenti di internet ci sono differenze importanti: Il 31,4% delle persone di lingua italiana utilizza internet ogni giorno, contro il 23,5% di quelle di lingua tedesca. Il 70,6% di chi naviga in internet ha raccolto nei tre mesi precedenti l’indagine informazioni su merci e servizi. Gli uomini utilizzano questo servizio con maggiore frequenza rispetto alle donne (76,9% contro 63,2%). Analizzando il dato per classi d’età emerge che, per quanto riguarda i bambini/ragazzi sotto i 13 anni, internet è utilizzato prevalentemente per motivi di studio. Per la ricerca di lavoro su internet e per la lettura e lo scaricamento di giornali e riviste si interessano prevalentemente le persone tra i 20 e i 29 anni (23,0% e 47,4%) e quelle tra i 30 e i 39 anni (19,0% e 53,4%). Con la sola eccezione dei ragazzi sotto i 13 anni, l’utilizzo di internet è legato soprattutto alla ricerca di informazioni riguardanti merci e servizi. I corsi online non sono utilizzati frequentemente. Se si confrontano i risultati dell’indagine multiscopo negli anni 2005 e 2010, si nota che internet viene utilizzato prevalentemente per spedire o ricevere e-mail. Nel 2010 il 78,9% delle persone che utilizzano internet hanno spedito o ricevuto e-mail. Nel 2005 erano addirittura l’80,5%. Nel periodo di osservazione c’è stato un forte incremento dell’utilizzo di internet per la ricerca di informazioni sanitarie (nel 2010: 39,8% degli utenti, nel 2005: 27,0%), mentre la percentuale di coloro che cercano informazioni riguardanti la formazione è più che raddoppiata (2010: 38,8%, 2005: 17,6%). Internet viene usato in modo minore per la ricerca di lavoro o per inserire annunci. Solo il 14,2% ha utilizzato nel 2010 questo servizio (nel 2005 lo ha usato il 9,0%). Dai risultati dell’indagine multiscopo emerge che internet è usato prevalentemente per attività di divertimento e come mezzo di comunicazione. Questo è dimostrato dal fatto che il 78,9% delle persone che utilizza internet ha spedito e ricevuto e-mail nei tre mesi prima dell’indagine. Anche l’utilizzo di siti di social networking (37,5%) e scaricare testi e foto (36,7%) sono attività molto amate. Nei comuni urbani la comunicazione via internet è più diffusa rispetto ai comuni rurali. Nei comuni urbani il 22,6% usa telefonare via internet usando una webcam, nei comuni rurali solo il 10,2%. Per quanto riguarda il genere non si riscontrano differenze rilevanti. L’unica eccezione è data dallo scaricare software e giochi: in entrambi i casi le donne ne fanno uso molto meno degli uomini. Il 43,6% degli studenti che navigano in internet ha utilizzato servizi di chat nei tre mesi precedenti l’indagine, il 51,3% ha usato siti di social networking. Complessivamente sono prevalentemente le persone tra i 14 e i 29 anni ad usare internet come strumento di comunicazione. L’interesse per l’amministrazione pubblica aumenta con l’età e il titolo di studio: il 43,3% degli utenti di internet ha cercato informazioni su siti della pubblica amministrazione durante gli ultimi 12 mesi. Le persone aventi come titolo di studio laurea o titoli affini sono quelle che ne fanno maggiormente uso (54,7% negli ultimi tre mesi), seguiti dalle persone che hanno il diploma di maturità (48,0%). I laureati guidano anche la classifica di chi scarica maggiormente moduli con il 42,3%. Complessivamente è il 29,6% delle persone che utilizza internet ad avere già scaricato un modulo da un sito dell’amministrazione pubblica. È però solo il 12,4% ad avere spedito moduli compilati della Pubblica Amministrazione. Ci sono chiare differenze tra i generi per quanto riguarda la ricerca d’informazioni su siti delle amministrazioni pubbliche. In questo caso le donne hanno terreno da recuperare (29,8% contro 37,1% degli uomini). Per quanto riguarda scaricare e spedire moduli non ci sono differenze marcate tra i generi. Nei tre mesi precedenti l’indagine sono state le persone di lingua tedesca ad avere navigato maggiormente su siti dell’amministrazione pubblica rispetto a quelle di lingua italiana (35,8% contro 29,9%). La preoccupazione che bambini e ragazzi possano raggiungere siti internet con contenuti non a loro adatti è presente in tutte le classi d’età oltre i 30 anni. Molto marcata è tale paura per quanto riguarda le persone tra i 40 e i 49 anni, con il 43,3% che ha molti timori a riguardo. Per quanto riguarda la fascia d’età tra i 30 e i 39 anni, il 37,3% si dimostra molto timoroso, tra i 50 ed i 59 anni il 32,9% e tra gli ultrasessantenni il 34,8%. Le persone che utilizzano internet dimostrano di non avere timore di danni finanziari e uso fraudolento della carta di credito. Rispettivamente il 49,9% e il 52,4% non si pone alcun problema. Il 45,1% dichiara di avere già ricevuto e-mail non richieste (spam). Il 24,9% è già stato vittima di virus. Complessivamente sono le donne ad avere maggior paura dei problemi che potrebbero derivare dall’uso privato di internet. Gli uomini sono invece meno timorosi. Il 25,0% delle persone che utilizzano internet rinuncia per motivi di sicurezza all’acquisto di merci o servizi. Questo è un problema sentito in modo particolare dalla popolazione di lingua italiana, dove la quota di non compratori è del 36,2% (contro il 19,1% tra le persone di lingua tedesca). Circa tre quarti (74,5%) delle persone che hanno fatto uso di internet nei dodici mesi prima dell’intervista, utilizza anche un software per la sicurezza informatica. L’11,8% non possiede alcun software per la sicurezza informatica ed il 13,7% non lo sa. L’80,9% delle persone con laurea, che ha utilizzato internet nell’anno passato, dispone di un programma antivirus. L’89,0% delle persone che usa un programma di sicurezza, ha anche un programma antivirus e/o un programma anti-spyware. Solo il 34,2% utilizza un filtro per le email, prevalentemente a causa dello spam. Gli aggiornamenti dei programmi non sono sempre eseguiti. Il 6,3% delle persone che hanno un programma per la sicurezza informatica non lo attualizza mai. La maggior parte di queste persone (56,2%) non sa dare una ragione specifica per cui non lo fa. Il 74,9% dei possessori di un programma per la sicurezza invece fa gli aggiornamenti quando questi sono disponibili. Solo il 5,3% degli utenti non sa come si utilizza un motore di ricerca per cercare informazioni in internet. Il 65,7% invece non sa effettuare chiamate via web e più della metà dei navigatori (52,0%) non sa usare una chat. Complessivamente, sono le persone tra i 14 ed i 29 anni gli utilizzatori di internet più competenti. Gli altoatesini si dimostrano ancora cauti per quanto riguarda l’acquisto di merci o servizi via internet. Più della metà (57,4%) delle persone, che ha già utilizzato internet, non ha mai usufruito di questa possibilità, stando ai dati emersi dall’indagine multiscopo 2010. Nel 2005 tale percentuale era del 69,2%. Molto più uomini che donne (28,4% contro 16,1%) hanno acquistato merci o servizi via internet nei tre mesi prima dell’intervista. La fascia d’età 20-39 anni è risultata la più propensa agli acquisti. Il 58,3% delle persone della fascia d’età tra i 20 e i 29 anni così come il 54,6% di quelle della fascia d’età tra i 30 e 39 anni ha usufruito almeno una volta questo servizio. Facendo una distinzione per tipo di merce e servizi acquistati nei dodici mesi precedenti l’intervista, sono l’abbigliamento e gli articoli sportivi ad essere in testa alla classifica. Il 34,7% degli utilizzatori di internet ha acquistato questo tipo di merce nel periodo di riferi mento (21,1% nell’anno 2005). I libri e le riviste, nel 2005 in testa alla lista (31,3%), sono stati scalzati dal primo posto e si trovano al secondo con il 29,4%. Per quanto riguarda l’acquisto di articoli elettronici la fiducia in internet risulta essere diminuita. Il 20,3% delle persone ha acquistato questo tipo di merce nel 2010, nel 2005 era il 28,7%. Nel 2010 il 16,6% degli utilizzatori di internet ha acquistato software online. In confronto al 2005 c’è stato un aumento di 3,6 punti percentuali. In diminuzione risulta invece essere l’acquisto di hardware tramite internet (da 17,5% nel 2005 a 14,5% nel 2010). Mentre nel 2005 il 23,8% degli utenti acquistava via internet film e musica, questa percentuale è scesa al 21,5% nel 2010. Gli acquisti sono stati effettuati prevalentemente comprando da venditori italiani (62,4%) e di altri paesi dell’Ue (63,1%).  
   
 

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