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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Novembre 2006
 
   
  OGGI,FONDI E SIIQ OCCASIONE DI SVILUPPO E PROGRESS

 
   
  Roma, 30 novembre 2006 - Oggi si è presenta un’eccezionale occasione di progresso e di rinnovata crescita per il mercato immobiliare: la proposta del Governo di introdurre le Siiq (Società di investimento immobiliare quotate). Si tratta infatti di uscire dall’incertezza del quadro macroeconomico e di offrire una possibilità di espansione al mercato residenziale, specie quello delle locazioni nonché all’intero comparto terziario. Accanto ai fondi immobiliari si pensa di introdurre le Siiq. I “fondi comuni d’investimento immobiliari chiusi”, nati ufficialmente con la legge 86 del 1994, si sono sviluppati rapidamente per merito di un inquadramento normativo e fiscale sempre più adeguato e di un ciclo economico eccezionalmente favorevole. Questo ordinamento regge oggi un’industria dei fondi immobiliari promossa da circa quaranta Sgr che gestiscono 85 fondi immobiliari di cui 61 avviati. Oltre i fondi quotati esistono numerosi prodotti collocati con offerta privata, fondi riservati destinati ad investitori qualificati e, dal 2005, fondi speculativi. Le attività dei fondi immobiliari ammontavano a settembre 2006 a 17,5 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di euro circa in fondi riservati o speculativi. Oggi l’Italia, la Germania, la Gran Bretagna si apprestano ad introdurre le Siiq sull’esempio della Francia. In questo contesto l’introduzione di un nuovo strumento di investimento, le Siiq accanto ai fondi immobiliari, rappresenta la risposta adeguata alle esigenze di un investitore sempre piu’ esigente sotto il profilo della propensione al rischio (le azioni sono cosa diverse dai fondi), della liquidabilità e volatilità del prodotto e del diverso orizzonte temporale del proprio investimento. Le Siiq sono società di capitale, che hanno come principale attività l’acquisto e la gestione di beni immobili a reddito destinati alla locazione. A condizione di distribuire almeno il 85% degli utili imponibili, le Siiq non sono tassate e gli utili di natura immobiliare vengono tassati direttamente in capo a chi li percepisce. In Francia le Siiq sono state create come strutture fiscalmente trasparenti nel 2003, per raggiungere alla fine del 2005 una capitalizzazione di 30 mld di euro ripartiti su 28 Siiq, con un patrimonio immobiliare di circa 54 mild di euro e con un gettito annuo per l’erario di 0,5 mild di euro con la sola exit tax. Le Siiq saranno di sicuro complemento ai fondi immobiliari, senza contrapposizioni o sovrapposizioni. Infatti alle sicure garanzie offerte dalle Sgr quali società del risparmio gestito che agiscono nell’ambito e sotto l’indirizzo della banca d’Italia, le Siiq risponderanno diversamente alla Borsa Italiana ed entrambi all’autorità della Consob a cui preme solo la tutela dell’interesse del risparmiatore sia quale investitore in quote di fondi ovvero in azioni delle Siiq. Le Siiq lasceranno all’azionista di riferimento il controllo del consiglio di amministrazione e del top management. Le Siiq sono veicoli che dovranno dedicarsi ad una politica di rendimento finalizzata alla locazione con maggiori limitazioni rispetto ai fondi, potendo questi ultimi investire in settori diversi, specie nel terziario, liberi di poter perseguire una politica di sviluppo piuttosto che quella del solo rendimento. Le stesse politiche distributive sono diverse, più flessibili per i fondi e più vincolanti per le Siiq. Di più, le Siiq nasceranno allo scopo di gestire portafogli a reddito di notevoli dimensioni, presumibilmente sopra i cento milioni, mentre i fondi potranno godere di una maggiore flessibilità e prestarsi alla gestione di patrimoni anche di poche decine di milioni di euro. Le Siiq quindi si presentano quale migliore risposta alla sempre maggiore concorrenza sul piano europeo. .  
   
 

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