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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Febbraio 2011
 
   
  IMMIGRAZIONE, DE CORATO: “SOLDATI PRESIDINO TUTTI I CIE PER IMPEDIRE ULTERIORI FUGHE A MILANO DOVE 1 STRANIERO SU 4 È AFRICANO E I CLANDESTINI AFRICANI SONO ALMENO 15 MILA”

 
   
  Milano, 16 febbraio 2011 - Polemica con Ue è acqua passata. Maroni faccia appello ad altri Paesi Mediterraneo e li coinvolga nella gestione dell’emergenza “In questo momento la polemica con la Ue è acqua passata, anche perché c’è la garanzia del sostegno finanziario in tempi rapidi e l’attivazione dell’agenzia per il controllo delle frontiere. Bisogna guardare avanti, più che fare presidi. Il ministro Maroni dovrebbe fare appello al senso di responsabilità di altri Stati europei, a cominciare da quelli che si affacciano sul Mediterraneo, Francia, Spagna, Grecia. Ma anche Germania, Gran Bretagna: perché è chiaro che l’ondata immigratoria coinvolgerà anche loro e far finta di nulla è un comportamento miope che alla lunga non paga. L’italia non può sobbarcarsi da sola le problematiche del Nordafrica”. Lo afferma il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Che la situazione fosse di allarme – sottolinea De Corato – era noto da tempo. Visto che già il 26 gennaio scorso il ministro della Giustizia tunisino aveva affermato che 11 mila detenuti erano fuggiti dalle carceri e 2460 erano stati rilasciati in seguito alla rivolta avvenuta in quel Paese. Sono convinto che il ministro Maroni abbia fin d’allora fatto scattare un piano di azione con misure preventive e chiesto il coinvolgimento europeo. Ma seguitare nelle polemiche con la Ue ora non porta a nulla. E piuttosto occorre agire sugli Stati più sensibili, a cominciare dalla Francia e dalla Germania che hanno già messo in guardia che di fronte a questo esodo ci sarà tolleranza zero verso i clandestini. Anche perché, va precisato, lo status di rifugiato è una decisione che riguarda il singolo caso, da dimostrare, e non è collettiva, e su questo il ministro francese Besson è stato chiaro”. “L’episodio dei 118 tunisini fermati sul treno diretto a Milano – continua De Corato – impone poi un severo controllo con i militari dei Centri di identificazione ed espulsione. Bene l’invio dei 200 soldati in Sicilia, ma visto che già 2644 tunisini sono stati trasferiti da Lampedusa nei centri di accoglienza di tutta Italia, come ha detto il ministro Maroni, e visto il sovraffollamento cronico dei Cie che andrebbero potenziati di numero (e torno a ribadire che un nuovo centro a Malpensa sarebbe una valvola di sfogo), c’è da aspettarsi che ci saranno subbugli, a cominciare da via Corelli. Milano già oggi ha 50 mila clandestini, di cui un terzo africani. E 1 straniero regolare su 4 è africano (47 mila su 212 mila residenti). Un aspetto sui generis confermato dai 14 cortei per l’Africa svolti in città da inizio anno. E’ naturale pertanto che i flussi andranno in quella direzione”.  
   
 

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