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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Febbraio 2011
 
   
  IL MUMA APRE LE PORTE ASSISI: DAL 15 FEBBRAIO IL MUSEO SARÀ VISITABILE DAL PUBBLICO

 
   
  Assisi, 16 febbraio 2001 - Da Martedì 15 febbraio il Muma, Museo Missionario indios dei Frati Cappuccini umbri in Amazzonia, sarà finalmente aperto al pubblico. Dalle 10 del mattino i primi visitatori potranno scoprire il nuovo allestimento, realizzato in un’ottica completamente multimediale e interattiva. Percorrendo i quattro piani del Muma si sperimenta un “viaggio sensoriale” in Amazzonia: istallazioni interattive, proiezioni multimediali, diorami in scala 1:1, personaggi virtuali, mappe e cartine in movimento immergono il viaggiatore nell’Alto Solimões. Visitare il Muma vuol dire conoscere l’ambiente naturale dell’Amazzonia con il suo inesauribile patrimonio di flora e fauna, incontrare il popolo dei Ticuna, la seconda più numerosa nazione indigena del Sud America, con la sua cultura e le sue tradizioni, e scoprire la storia della missione dei frati Cappuccini che in quei luoghi e con quelle persone hanno costruito chiese, ospedali, scuole e fabbriche. Il percorso museale si articola in quattro sezioni tematiche, una per piano. Dopo l’area di accoglienza, in cui il Ministro Provinciale dei Cappuccini umbri (fra Antonio Maria Tofanelli) in versione “virtuale” dà il benvenuto al visitatore, al primo piano si entra nel mondo della missione (accompagnati dalle parole dei primi frati andati in Brasile) e della cultura ticuna. Il secondo piano è un “tuffo” nella natura: la foresta ed il fiume vengono presentati, come raramente succede negli altri musei, attraverso i cinque sensi: immagini, suoni, oggetti, ricostruzioni a grandezza naturale catturano lo spettatore. L’ultimo piano, infine, è dedicato al motivo profondo che anima la presenza missionaria dei Cappuccini dell’Umbria in Amazzonia: il desiderio di diffondere il Vangelo, nello spirito di San Francesco di Assisi. A rendere ancora più unico il Muma è la presenza al suo interno di alcune “stazioni di approfondimento” digitali, grazie alle quali ogni visitatore può scegliere quale aspetto conoscere meglio, attraverso foto, filmati, testi. La sede, via San Francesco 19, è la stessa del precedente museo nato nel 1973, ma se l’indirizzo è rimasto invariato, tutto il resto si è profondamente trasformato: gli spazi sono stati ridisegnati, le teche sono diventate postazioni digitali, le foto hanno acquisito parola e movimento, l’illuminazione è diventata parte integrante dell’allestimento, i rumori della foresta hanno sostituito il silenzio, i volti dei protagonisti hanno voce, la guida del museo è una sofisticatissima cuffia che parla italiano, inglese e portoghese. Il Muma è stato voluto dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria, curato da fra Antonio Maria Tofanelli, progettato da Riccardo Mazza, studiato e realizzato da Nova-t Produzioni Televisive e Multimediali Torino. Www.mumamuseo.it/    
   
 

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