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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Febbraio 2011
 
   
  GUARDARE IL PROPRIO CORPO È ANALGESICO. LA VISIONE INGRANDITA DEL CORPO INFLUISCE SULLA PERCEZIONE DEL DOLORE UNO STUDIO DELL´UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA E DELLA UNIVERSITY COLLEGE OF LONDON

 
   
  Milano, 11 febbraio 2011 - Guardare il proprio corpo riduce il dolore. È il risultato di uno studio condotto presso la University College of London da Flavia Mancini, dottoranda del Dipartimento di Psicologia dell´Università degli Studi di Milano-bicocca, e pubblicato su Psychological Science. Contrariamente a quanto si possa pensare, osservare il proprio corpo durante un´esperienza dolorosa può ridurre il dolore percepito. Se poi il corpo viene ingrandito con un ´trucco´ visivo, come hanno fatto gli scienziati utilizzando uno specchio, il dolore si riduce ulteriormente. «L´immagine del nostro corpo creata nel cervello ha un forte effetto sul livello di dolore percepito- dice Flavia Mancini, prima autrice dello studio svolto in team con altri ricercatori-. Non solo, guardare il nostro corpo, ma anche come questo ci appare, influenza il dolore». «Si tratta di un risultato importante perché aumenta le nostre conoscenze sul "dolore"- afferma Giuseppe Vallar, docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica dell´Università degli Studi di Milano-bicocca e tutor dell´autrice insieme alla Professoressa Emanuela Bricolo-, nella sua relazione con altri sistemi sensoriali, quali la vista. Va inoltre sottolineato che si tratta di una scoperta che può avere importanza clinica e applicativa» L´esperimento, finanziato dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc), ha coinvolto 18 volontari a cui sono state testate le soglie del dolore, ovvero quanto caldo deve essere uno stimolo per essere percepito come doloroso. Gli scienziati hanno studiato se le soglie variassero a seconda del contesto visivo, scoprendo che uno stimolo deve essere circa 3 °C più caldo per essere percepito doloroso quando si guarda la mano rispetto ad un oggetto. Con l´aiuto di specchi, è stata cambiata la grandezza percepita della mano. Quando si vede la mano come più grande si sente meno dolore, quando si vede la mano come più piccola si sente più dolore rispetto che a grandezza naturale. «Questi risultati- commenta Flavia Mancini - suggeriscono un´interazione tra aree del cervello che elaborano la vista e il dolore. La dimensione visiva del nostro corpo è in grado di modulare queste interazioni». L´esperimento, condotto in collaborazione con Matthew R. Longo, Marjolein P.m. Kammers e Patrick Haggard, dell´Institute of Cognitive Neuroscience, University College of London, è stato ripreso e trasmesso dalla Bbc Tv e radio (guarda il video). «Di solito si consiglia ai bambini di non guardare durante un prelievo di sangue. Abbiamo tuttavia scoperto che guardare al corpo è analgesico. Il mio consiglio è dunque di cercare di tentare di evitare di guardare l´ago, ma guardare il proprio corpo se possibile» spiega Prof. Patrick Haggard, University College of London. «Le terapie psicologiche per il dolore si rivolgono generalmente alla sorgente del dolore, insegnando ad esempio tecniche di distrazione - afferma Flavia Mancini-. Il nostro studio mostra che è importante considerare anche il contesto in cui avviene il dolore, ovvero il nostro corpo. Questa scoperta potrebbe far avanzare lo sviluppo di trattamenti clinici per il dolore". Flavia Mancini, ventisettenne di Milano, è laureata in psicologia. Attualmente si trova a Londra nell´ambito del dottorato di ricerca che sta svolgendo in Psicologia Sperimentale, Linguistica e Neuroscienze Cognitive presso l´Università degli Studi di Milano Bicocca.  
   
 

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