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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Febbraio 2011 |
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TRASPORTO AEREO: LA COMMISSIONE EUROPEA APRE PROCEDIMENTI DI INFRAZIONE NEI CONFRONTI DI SEI STATI MEMBRI RELATIVI AGLI ACCORDI STIPULATI CON LA RUSSIA PER LA PARITÀ DI TRATTAMENTO DELLE COMPAGNIE AEREE DELL’UE E IL SORVOLO DELLA SIBERIA
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Bruxelles, 17 febbraio 2011 - La Commissione europea ha avviato ieri una serie di procedimenti di infrazione nei confronti di Cipro, Irlanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna relativi agli accordi bilaterali sui servizi aerei stipulati con la Russia, inviando a ciascuno Stato membro interessato una richiesta formale di informazioni (la cosiddetta “lettera di costituzione in mora”). La Commissione teme che detti accordi possano minare la concorrenza tra le compagnie aeree europee e dare luogo a diritti di sorvolo della Siberia potenzialmente illegali ai sensi delle norme antitrust dell’Ue. Altre lettere di costituzione in mora erano state spedite nell’ottobre 2010 ad Austria, Francia e Germania (cfr. Ip/10/1425), e nel gennaio 2011 a Belgio, Danimarca, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito (cfr. Ip/11/74). La Commissione sta attualmente esaminando la conformità al diritto dell’Ue degli accordi bilaterali sull’aviazione conclusi tra gli altri Stati membri e la Russia. Il fatto che le compagnie aeree europee debbano pagare per volare sopra la Siberia durante i viaggi verso l’Asia può non solo rendere i voli più costosi, ma anche portare ad una concorrenza sleale tra compagnie dell’Ue e compagnie di paesi terzi. La Commissione europea ritiene che gli accordi sul trasporto aereo debbano prevedere la parità di trattamento di tutte le compagnie aeree dell’Ue e il rispetto delle norme antitrust. Se così non fosse, alcune compagnie aeree dell’Ue potrebbero infatti essere trattate in modo meno favorevole rispetto ai loro diretti concorrenti o potrebbero dover pagare diritti supplementari irragionevoli che verrebbero successivamente scaricati sui consumatori attraverso tariffe aeree più care. La libertà di stabilimento - Gli accordi bilaterali sui servizi aerei tra un singolo Stato membro e un paese terzo devono includere una “clausola di designazione Ue” con la quale si riconosce che le condizioni dell’accordo si applicano anche a tutte le compagnie aeree dell’Ue e non solo alle compagnie dello Stato membro in questione. Si tratta di un aspetto essenziale del mercato unico europeo dell’aviazione, creato agli inizi degli anni ‘90, che garantisce il diritto delle compagnie aeree di operare alle stesse condizioni su tutto il territorio dell’Ue. La prescrizione relativa alla “clausola di designazione Ue” è stata confermata nelle sentenze “Open Skies” della Corte di giustizia nel 2002 (cfr. Ip/02/1609). La Corte ha dichiarato che le disposizioni che limitano i vantaggi degli accordi sui servizi aerei ai cittadini dello Stato membro interessato costituiscono una violazione delle norme Ue sulla libertà di stabilimento (ora sancita dall’articolo 49 del trattato sul funzionamento dell’Ue). Da allora la maggior parte degli accordi stipulati con paesi terzi è stata resa conforme alla decisione della Corte. La Russia è uno dei pochi paesi al mondo che non riconosce la parità di trattamento di tutti i vettori Ue e non accetta che le condizioni di un qualsiasi accordo bilaterale debbano includere una clausola di “designazione Ue” ed essere applicate a tutti. Ciò crea seri problemi di ordine pratico, mettendo a rischio i diritti relativi alle rotte, ad esempio, per le compagnie aeree che vengono acquisite da una compagnia di un altro Stato membro dell’Ue. Diritti di sorvolo della Siberia - Le compagnie Ue designate sono obbligate a pagare dei diritti di sorvolo della Siberia per le rotte verso molte destinazioni dell’Asia. Si stima che solo nel 2008, i vettori dell’Ue interessati abbiano pagato circa 420 milioni di dollari Usa di diritti, la maggior parte dei quali direttamente alla compagnia aerea russa Aeroflot. La Commissione teme che questo costituisca una violazione della legislazione antitrust dell’Ue in base alla quale le compagnie aeree non dovrebbero essere obbligate a concludere un accordo commerciale con un concorrente diretto. La Commissione ritiene inoltre che questo costituisca una violazione del diritto internazionale (Convenzione di Chicago). Tali accordi bilaterali inoltre impongono condizioni diverse alle compagnie aeree dell’Ue a seconda del paese in cui hanno la loro base, il che crea un’ulteriore distorsione di concorrenza. In conclusione, i passeggeri rischiano di dover pagare per i loro voli più di quanto sarebbe necessario. Prossime tappe - Gli Stati membri hanno due mesi per rispondere alle lettere di costituzione in mora. In caso di mancata risposta o di risposta non adeguata, la Commissione trasmetterà un parere motivato con il quale richiederà agli Stati membri interessati di modificare i loro accordi bilaterali sui servizi aerei con la Russia. La Commissione sta attualmente esaminando la conformità al diritto dell’Ue degli accordi bilaterali sui servizi aerei conclusi con la Russia dagli altri Stati membri. |
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