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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Febbraio 2011
 
   
  L’UMBRIA ALLA “BIT” DI MILANO: UNA REGIONE DA SALVAGUARDARE, NELLA GASTRONOMIA, NEL PAESAGGIO E NELLA CULTURA

 
   
  Anna Moroni, umbra eugubina, volto noto in tv per "La prova del cuoco", in onda su Rai 1, dice di aver scoperto, anche se grazie ad un amico di Spello, la "fagiolina del lago", che si coltiva nelle zone del Trasimeno ed è ora un presidio "Slow Food": ciò che la incanta - racconta - è che la fagiolina del lago si cuoce rapidamente senza "ammollo" preventivo, e quando è cotta bastano un po´ di sale, pepe e un filo d´olio, per far venir fuori un piatto buonissimo. "La cucina umbra è semplicità nella tradizione - sottolinea -, la dimostrazione che non ha senso snaturarla - aggiunge con una punta polemica - con tecniche astruse e rivisitazioni complicate da parte di chef stellati, perché la cucina umbra è buona così com´è, ed è la cucina delle famiglie. È per questo forse, proprio perché si mangia così bene a casa, che in Umbria non si sente tanto il bisogno di andare al ristorante". È accaduto nello "stand" dell´Umbria alla "Bit" di Milano, nel corso di un dibattito, moderato dal conduttore di "Decanter" di Rai 2 Federico Quaranta, al quale hanno partecipato, oltre ad Anna Moroni, l´assessore all´agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, l´antropologo Alberto Sorbini, il presidente delle "Strade del Vino" Avelio Burini, il presidente della "Strada dell´Olio" Giuliano Nalli e il sindaco di Montefalco Donatella Tesei. "Io la penso così - ha ribadito Anna Moroni, sottolineando con un po´ di civetteria il fatto di considerarsi "non una cuoca, ma una casalinga" - e ritengo che la cucina umbra vada bene e debba essere preservata così com´è, con la fagiolina del lago e la ricetta del sedano nero di Trevi, un altro piatto che mi fa impazzire". Ma esiste la cucina umbra - gli ha replicato l´antropologo Alberto Sorbini -, visto che tutti i piatti regionali sono in qualche modo "contaminati", hanno un´origine comune ed un rapporto con ricette consimili di altre regioni? La sola ricetta che possa considerarsi unicamente umbra è infatti - secondo Sorbini - la famosa "torta di Pasqua" (che ormai si fa tutto l´anno), con uova e formaggio pecorino. Viva la torta di Pasqua, dunque, come fondamento identitario della gastronomia umbra, se la torta deve servire a sostenere e a promuovere, anche a livello turistico, il "paniere" di prodotti enogastronomici di una "terra (come recitava il tema del dibattito) che nutre la mente". Oggi, l´opera di promozione delle eccellenze agroalimentari - ha ammonito l´assessore all´agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini - è messa seriamente in forse dai tagli della Finanziaria, contro i quali rischia di non bastare l´adozione di politiche specifiche più mirate, basate sulla selezione delle priorità e sulla esaltazione della qualità. Qualità soprattutto (ma non solo) del vino e l´olio, simbolo dell´agroalimentare umbro, come hanno ribadito il sindaco di Montefalco Donatella Tesei ("Il vino è cultura dell´Umbria") e il presidente delle "Strade dell´Olio" Giuliano Nalli ("l´olio è la chiave che permette di entrare nel territorio"). Il tema della salvaguardia delle "ricchezze" naturali e culturali dell´Umbria è stato il "leit motiv" di un altro dibattito svoltosi presso lo "stand" umbro, moderato dal vicedirettore di Rai3 Giuliano Giubilei, sull´"Umbria da salvaguardare", con l´assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Francesco Scoppola, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, di Assisi Claudio Ricci, l´assessore al turismo di Orvieto Marco Sciarra, Sandro Frontalini per il comune di Orvieto, Fabrizio Ardito, giornalista e autore di un "Viaggio nell´Italia sotterranea", in cui l´Umbria (col suo sistema di grotte e gallerie, anche sotto le città, vedi Orvieto) riveste una posizione di rilievo. "Si viene in Umbria per vivere emozioni - ha detto Claudio Ricci, sindaco di Assisi, in predicato per diventare "capitale europea della cultura" e punto di riferimento per altre iniziative, dalla filiera del turismo congressuale alla "dieta mediterranea" dichiarata "patrimonio dell´umanità" - per vivere emozioni, che vanno trasformate in prodotti e marketing". Ma con la consapevolezza - ha detto il direttore dei beni culturali e paesaggistici dell´Umbria Francesco Scoppola - che "curare e accudire beni e paesaggi è altrettanto importante che la capacità di nuovi progetti e iniziative: dobbiamo salvaguardare la ´città invisibile´ che circonda le nostre città, ci sono spazi e paesaggi che devono essere salvaguardati e restare vuoti". In un dibattito, condotto dal giornalista Lucio Biagioni, i sindaci di Todi Antonino Ruggiano e di Torgiano Marcello Nasini hanno illustrato il programma di eventi dei loro territori, Mario Gammarota l´attività dello "Young Jazz Festival" (con un saggio "dal vivo" di due giovani promesse, Jo Rehmer al contrabbasso e Paul Roth al sax), Alessandro Riccini Ricci il "Festival dell´Immaginario", il vicesindaco di Spello Antonio Luna una nuova guida storica della città, l´assessore al turismo del Comune di Amelia Franco Santarelli "Amelia Segreta", viaggio all´interno dei palazzi, giardini e dimore storiche nel territorio comunale. A seguire, sono stati presentati gli itinerari de "La Rotta dei Fenici", il cammino di Annibale attraverso l´Italia, un progetto diretto da Antonio Barone: ne hanno parlato Lorenzo Borgia, vicesindaco di Tuoro sul Trasimeno, Enzo Finocchiaro per la Provincia di Rimini e Concetta Spataro, assessore al turismo della Provincia di Trapani (il progetto coinvolge infatti diverse regioni, oltre a sette Comuni dell´Umbria), Stefano Poeta e Nello Fiorucci, direttore e vicedirettore del Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo di Assisi, che hanno illustrato le grandi potenzialità culturali e turistiche della "Rotta dei Fenici" e del "Cammino di Annibale"  
   
 

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