Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Febbraio 2011
 
   
  INTERVENTI PER LA FAMIGLIA, L’ASSETTO NORMATIVO LA BASILICATA HA ATTUATO UN’ATTENTA ED APPROFONDITA RIFLESSIONE SUL TEMA DELLE POLITICHE SOCIALI.

 
   
   Potenza, 24 febbraio 2011 - Secondo gli analisti, il sistema normativo regionale appare nel complesso ben organizzato e articolato con la presenza di una legge specificatamente dedicata alla famiglia, insieme a un impianto di welfare orientato ad un attenzione specifica a diverse tipologie di bisogni. Lo scenario normativo, comunque, “sembra porre prerequisiti interessanti perché si possano innescare progettualità e azioni amministrative innovative, capaci di costruire sistemi di risposta ai bisogni che siano ‘a misura di famiglia’, cioè promozionali, relazionali, preventivi, sussidiari”. Il Piano socio-assistenziale 2000-2002 si configura come progetto di politiche sociali attive. Contiene le indicazioni fondamentali per la determinazione degli standard strutturali e gestionali per la dotazione minima dell’offerta dei servizi e per l’individuazione dei requisiti indispensabili ai fini dell’erogazione. La legge regionale“Interventi a favore della famiglia”(n. 45/2000) mette al centro dell’attenzione la famiglia, attuando strumenti regionali di programmazione socio-assistenziale, sanitaria, culturale e territoriale orientati alla famiglia come ambito di riferimento unitario delle politiche sociali. In questo quadro sono molteplici gli interventi: dagli incentivi per l’acquisto della prima casa al riconoscimento del lavoro domestico, al sostegno della genitorialità, all’inserimento nel mercato del lavoro delle persone che si sono dedicate all’esclusivo impegno di cura. Attenzione anche alle persone non autosufficienti, alla maternità, e in particolare alle donne in difficoltà, non tralasciando le vittime di maltrattamenti fisici e psicologici. L’ultimo Piano degli interventi, relativo al 2008, prevede la misura denominata “100% famiglia” tesa all’arricchimento delle competenze relazionali ed alla scoperta di risorse inespresse dalle famiglie, al facile inserimento delle famiglie straniere attraverso il finanziamento di due progetti a valenza provinciale da realizzarsi nei due comuni capoluogo , Potenza e Matera. Con la legge regionale “Promozione della cittadinanza solidale” (n. 3/2005) si è messo in un campo una “politica attiva di contrasto alla povertà” attraverso l’erogazione di sussidi vincolati a percorsi di inclusione sociale da realizzare attraverso progetti concordati con gli strumenti del sistema formativo e sociale regionale. Attualmente il sistema del welfare lucano è regolato dalla Legge regionale denominata “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale” (n. 4/2007). Prevede la suddivisione dei territori in “ambiti socio territoriali” aderenti ai distretti sanitari e la riorganizzazione dei servizi sociali e socio sanitari per andare incontro ai bisogni delle persone e delle famiglie. Le aree d’intervento comprendono i problemi e le criticità della vita familiare, delle donne e dei bambini in particolare; la condizione degli anziani e delle persone con disabilità (per questi ultimi è in fase di sperimentazione l’Assegno di cura); i bisogni delle persone interessate da patologie mentali, da devianze e da dipendenze; le esigenze di integrazione sociale dei poveri, dei migranti, degli ex detenuti. Le modificazioni che negli ultimi hanno interessato sia la famiglia sia il mercato del lavoro hanno posto al centro dell’attenzione il problema della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. La Regione Basilicata ha inteso far fronte a questa problematica mediante un Piano di Azione all’interno del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 che si propone di aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Capitalizzando l’esperienza del Programma di “Cittadinanza solidale”, la Regione ha dato corso al Copes – Programma regionale di contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale, una misura di integrazione al reddito per 24 mesi che prevede anche l’offerta di altri servizi di inclusione sociale destinati alla famiglia.  
   
 

<<BACK