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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Febbraio 2011
 
   
  L´ESA AIUTA A PROTEGGERE LE COSTE MONDIALI

 
   
  Bruxelles, 24 febbraio 2011 - Per l´umanità intera, le acque costiere sono fondamentali per l´approvvigionamento di alimenti, importanti per il commercio e sempre più strategiche come fonte di reddito primaria attraverso il turismo. Pertanto gli scienziati stanno usando dati satellitari forniti dall´Agenzia spaziale europea (Esa) per monitorare le coste in tutto il mondo e stanno valutando tali dati per verificare che questi delicati ecosistemi non siano esposti al rischio di inquinamento o di eccessivo sfruttamento. Queste informazioni permetteranno di fare sì che in futuro altri interventi sulle coste siano condotti in modo sostenibile e con il minore impatto possibile sulle acque costiere. Questa ricerca è parte del progetto Coastcolour dell´Esa, che consente agli scienziati di usare al meglio le straordinarie capacità del sensore Meris (Medium Resolution Imaging Spectrometer) posizionato sul satellite Envisat. Con una risoluzione di 300 metri, Meris offre le immagini più nitide disponibili delle acque costiere. Inoltre, il sensore è dotato di bande spettrali progettate specificamente per caratterizzare la complessa combinazione di inquinanti, sedimenti in sospensione e fitoplancton che tipicamente si riscontra nelle zone costiere. Sono già quaranta le organizzazioni che hanno aderito al progetto Coastcolour, che attualmente elabora i dati raccolti da Meris in 27 regioni costiere ad alta priorità. Una delle organizzazioni che sta beneficiando di più da questa tecnologia è un´équipe dell´australiana Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro). Coordinata dal dott. Arnold Dekker, responsabile del Gruppo di monitoraggio ambientale remoto del dipartimento Terra e Acque della Csiro, l´organizzazione sta collaborando con Coastcolour per mettere a punto tecnologie per monitorare lo stato di salute della Grande barriera corallina in Australia. La Csiro è preoccupata per i grandi plume di acqua fluviale carica di detriti che si riversano nella laguna della barriera durante la stagione umida. I detriti possono soffocare i coralli e privarli della luce solare di cui hanno bisogno per sopravvivere, mentre i nutrienti trasportati dai fiumi potrebbero influenzare la frequenza naturale delle fioriture algali. "L´esa è da encomiare per il lavoro che svolge nel promuovere l´uso dell´osservazione della Terra per contribuire a risolvere i problemi legati alla gestione di questi ecosistemi acquatici costieri veramente complessi", dice il dott. Dekker. I dati Meris vengono usati anche per monitorare le fioriture d´alghe nocive lungo la costa occidentale del Sudafrica nel sistema di risalita di acque profonde del Benguela meridionale. Spesso le baie della regione sono afflitte dalla comparsa di maree rosse e fioriture d´alghe con concentrazioni molto elevate di fitoplancton, minacciando la pesca e il turismo. Il dott. Stewart Bernard del Council for Scientific and Industrial Research (Csir) del Sudafrica sta sviluppando sistemi volti a integrare i dati satellitari in modelli idrodinamici per monitorare e anticipare operativamente le fioriture d´alghe nocive. Secondo il dott. Bernard, gli amministratori di risorse costiere e il settore regionale dell´acquacoltura hanno estrema necessità di queste capacità previsionali per minimizzate i rischi alla sicurezza pubblica e il pericolo di perdite finanziarie. "Il coinvolgimento di scienziati locali nel progetto Coastcolour ha già incrementato le competenze tecniche del Sudafrica in materia di colore degli oceani e si prevede che darà un contributo significativo all´attuazione delle componenti inerenti al colore degli oceani negli incipienti sistemi di oceanografia operativa africani", commenta Bernard. Gli scienziati auspicano, inoltre, che i dati satellitari possano contribuire ad alleviare i problemi che affliggono il mar Baltico, dove lo sviluppo sostenibile dei porti marittimi rende necessario il dragaggio dei canali di navigazione con cadenza biennale. Il dragaggio rimescola nell´acqua grandi quantità di sedimenti in sospensione, inficiando la qualità dell´acqua costiera che è regolata da standard concordati a livello internazionale. Il dott. Liis Sipelgas dell´Università di tecnologia di Tallin, Estonia, sta collaborando con il Porto di Tallin, che gestisce quattro scali sulla costa del paese, per analizzare l´impatto ambientale delle sue operazioni di dragaggio mappando i plume di sedimenti. "I nuovi prodotti Coastcolour specifici del sito per la qualità dell´acqua migliorano considerevolmente il monitoraggio operativo ambientale delle attività di dragaggio portuali", spiega il dott. Sipelgas. "Questi prodotti ci consentono, inoltre, di stimare e quantificare i cambiamenti a lungo termine nella qualità dell´acqua nell´area portuale". Per maggiori informazioni, visitare: Coastcolour: http://www.Coastcolour.org/  Agenzia spaziale europea (Esa): http://www.Esa.int/esacp/index.html    
   
 

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