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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Marzo 2011
 
   
  LA CALDAIA CHE NON INQUINA: DA COMPORTAMENTI SINGOLI MIGLIORAMENTI AMBIENTALI

 
   
  Pordenone, 1 marzo 2011 - ´´Il problema dell´inquinamento, in particolare delle polveri sottili, riguarda ognuno di noi, individualmente e ognuno di noi deve contribuire con il proprio comportamento non già alla sua soluzione, ma almeno alla sua attenuazione. Dal progetto presentato oggi qui a Pordenone viene la speranza per un miglioramento della situazione´´. Lo ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore all´Ambiente Luca Ciriani intervenuto ieri a Pordenone - presenti anche i consiglieri regionali Edouard Ballaman e Piero Colussi - alla presentazione de ´´La caldaia che non inquina´´, il cui prototipo è in fase di sperimentazione e collaudo nel comprensorio scolastico del ´´Centro Studi´´ nel capoluogo del Friuli Occidentale. Nell´occasione il vicepresidente della Regione ha anche espresso il ´´vivo apprezzamento per il progetto: esso è la dimostrazione pratica che la collaborazione fra pubblico e privato può dare risultati positivi e che quando si fa ricerca non si fa teoria, ma si va verso quei trasferimenti della conoscenza che innovano le imprese e le fanno crescere migliorando l´occupazione´´. La Regione - ha aggiunto Luca Ciriani - ha predisposto il Piano regionale dell´Aria, che ora sarà sottoposto al confronto: ´´è però evidente che le soluzioni che possiamo adottare sono delle soluzioni tampone e che una risposta decisamente migliorativa può venire solo dall´unione di tre fattori: risparmio energetico, efficienza energetica, innovazione. E le fonti energetiche devono essere diversificate per non dover dipendere solo da regimi traballanti. Per quanto riguarda il futuro io credo che Pordenone, città d´acqua per eccellenza, potrebbe essere il luogo adatto per sperimentare il teleriscaldamento ad acqua´´. Arriva da Pordenone un esempio di concreta collaborazione tra pubblico e privato, in grado di affrontare - e ridurre fortemente - problemi di grande importanza sociale, quali l´inquinamento urbano e le sue conseguenze sulla salute dei cittadini. Da un lato la Pubblica Amministrazione (Ministero dell´Ambiente, Area Science Park, Provincia e Comune di Pordenone) pronta a finanziare e sperimentare tecnologie innovative, dall´altro imprese (Stp srl, Rhoss spa) in grado di ideare e ingegnerizzare soluzioni innovative e all´avanguardia. Nel mezzo, il continuo sforamento dei tetti di emissione di Pm10 nelle nostre città e l´esigenza di trovare alternative alle caldaie a combustibili fossili di abitazioni e condomini. Pordenone ha scelto una via nuova, avviando nel comprensorio scolastico pubblico ´´Centro Studi´´ la sperimentazione della ´´pompa di calore ad alta temperatura´´, presentata stamani alla presenza del vicepresidente della Regione Luca Ciriani, del direttore generale del Ministero del´Ambiente Corrado Clini, del presidente di Area Science Park Giancarlo Michellone, del presidente della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani, del sindaco del capolluogo Sergio Bolzonello. Come hanno illstrato gli ingegneri Gianfranco Pellegrini (Stp srl) e Michele Albieri (Rhoss spa), il sistema produce zero emissioni in loco, ha basse spese di gestione, energia rinnovabile al 70-75 per cento che può arrivare al 100 per cento con l´utilizzo di elettricità fornita da pannelli fotovoltaici. Sono le caratteristiche principali della nuova pompa di calore, ribattezzata ´la caldaia che non inquina´, in grado di produrre acqua calda superiore ai 75 gradi, capace perciò di sostituire le attuali caldaie da riscaldamento senza la necessità di rifare gli impianti. Un vero salto tecnologico nel settore, una innovazione tutta italiana in corso di brevetto, ideata da Stp srl (spin-off imprenditoriale di recente insediato nel parco scientifico triestino) e ingegnerizzata da Rhoss spa. Il progetto rientra nel piano di Area Science Park per la produzione e l´uso efficiente dell´energia Enerplan, cofinanziato dal Ministero dell´Ambiente. La sperimentazione vede il concreto sostegno della Provincia di Pordenone e il supporto del Comune di Pordenone. Le attuali pompe di calore non possono essere utilizzate con gli impianti di riscaldamento a termosifone - che costituiscono la maggioranza assoluta degli impianti urbani - poiché non sono in grado di erogare acqua riscaldata a temperatura sufficiente. La nuova soluzione, invece, eroga acqua a circa 80 gradi e può quindi sostituire le caldaie esistenti, senza ulteriori interventi su abitazioni e impianti. L´impianto prototipo installato ha fatto registrare rendimenti addirittura superiori alle attese - 115 kW di potenza effettiva, sensibilmente superiore ai 100 kW preventivati - riscaldando palestra e spogliatoi e producendo acqua calda sanitaria per il comprensorio scolastico. L´impianto di Pordenone servirà anche da laboratorio per la verifica e il miglioramento della tecnologia e delle sue performance. Questo primo test, molto soddisfacente, rende più vicino il raggiungimento del principale obiettivo degli ideatori: sostituire le caldaie degli impianti di riscaldamento tradizionali, ad esempio nei condomini, con pompe di calore ad alta temperatura. Una soluzione, questa, che avrebbe molteplici vantaggi. A cominciare da quelli economici: l´investimento iniziale è leggermente superiore rispetto all´acquisto di caldaie tradizionali ma, nel tempo, è compensato dai rilevanti risparmi sulla bolletta: la spesa sostenuta per l´impianto, di fatto, si ripaga in meno di quattro anni. Dal punto di vista gestionale, i costi di esercizio sono bassissimi, grazie a esigenze di manutenzione fortemente ridotte e all´eliminazione di permessi e verifiche amministrative e di sicurezza. Sul lato energetico, è rinnovabile almeno il 70 per cento dell´ energia necessaria a generare il calore, con ricadute molto positive sul versante ecologico: zero emissioni in loco, drastica riduzione dell´inquinamento nelle città.  
   
 

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