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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Marzo 2011
 
   
  TV: LOMBARDO: SIŽ A DIGITALE MA GARANZIE PER OPERATORI REGIONALI DELLA SICILIA

 
   
  Palermo, 1 marzo 2011 - Favorevole allŽintroduzione del digitale terrestre ma a condizione che vengano difese e tutelate le professionalitaŽ e gli investimenti effettuati nel tempo dalle emittenti siciliane. Non eŽ utile, dunque, anticipare i tempi per lo switch off in Sicilia, cosiŽ come ipotizzato dagli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico. EŽ questa la posizione del governo siciliano alla vigilia dellŽincontro del Comitato nazionale Italia Digitale che si riunisce domani a Roma. "Sono convinto che il patrimonio rappresentato dalla realtaŽ, complessa e composita, delle televisioni locali e regionali vada difeso e tutelato - spiega il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo - non fosse altro percheŽ eŽ quello piuŽ strettamente legato alla complessitaŽ del territorio su cui insiste e ne puoŽ interpretare esigenze, istanze e proposte". "Il passaggio al digitale - afferma il presidente - rappresenta una chance unica per il rilancio anche economico del sistema radiotelevisivo regionale. Questo eŽ un tema che si lega strettamente allŽesigenza della pluralitaŽ dellŽinformazione e alla libertaŽ della concorrenza economica nel nostro paese". Ma percheŽ questo si avveri va tenuto presente il reale scenario: non esistono piuŽ frequenze televisive nazionali disponibili. Un editore o un produttore di contenuti che volesse trasmettere a livello nazionale, potrebbe appoggiarsi alle televisioni locali e regionali per affittare quelle frequenze in grado di trasmettere sullŽintero territorio, con un risparmio economico rilevante. Proprio sotto questo aspetto, per il governo regionale, la posizione dellŽAgcom appare contraddittoria. Infatti, eŽ stato emanato un regolamento che di fatto vieta questo meccanismo non consentendo a nessun altro soggetto, oltre quelli giaŽ esistenti ed operanti, di trasmettere sullŽintero territorio nazionale. "CosiŽ facendo - conclude Lombardo - si rischia di soffocare sul piano economico le tante piccole, medie realtaŽ imprenditoriali televisive presenti nel territorio italiano e siciliano in particolare".  
   
 

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