Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 04 Marzo 2011
 
   
  MILANO: A PALAZZO REALE GLI IMPRESSIONISTI DELLA COLLEZIONE CLARK FINAZZER FLORY: ”ARTE TERRENO D´INCONTRO TRA I POPOLI”

 
   
  È Palazzo Reale di Milano la prima tappa del tour mondiale dei capolavori dello Sterling and Francine Clark Art Institute, la prestigiosa collezione americana di Williamstown, che comprende grandi opere francesi del Xix secolo. La mostra Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark, in programma a Palazzo Reale fino al 19 giugno, propone 73 opere realizzate da 26 artisti, tra i quali Renoir, Monet, Degas, Édouard Manet, Morisot e Pissarro. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura, Arthemisia Group e lo Sterling and Francine Clark Art Institute. "Con questa mostra - ha detto l´assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - Milano ribadisce ancora una volta come l´arte sia il terreno d´incontro e d´integrazione tra Europa e Stati Uniti, per un Occidente che riconosce sino in fondo la propria storia, i propri simboli, e che vede negli Impressionisti e nelle loro opere uno specchio in cui si riflette la nostra identità". L’esposizione è curata da Richard Rand dello Sterling and Francine Clark Art Institute e il percorso, organizzato con la consulenza scientifica di Stefano Zuffi, è articolato in dieci sezioni incentrate sui temi fondamentali che testimoniano le innovazioni stilistiche e tecniche della seconda metà dell’Ottocento: Impressione, Luce, Natura, Città e campagna, Mare, Viaggi, Società, Corpo, Volti e Piaceri. Accanto ai dipinti di Renoir, Monet, Degas, Manet, Morisot, Sisley e Pissarro, sono esposte anche opere fondamentali dei pittori barbizonniers quali Corot, Millet, e Rousseau, oltre che tele dei maggiori pittori accademici del tempo, quali Bouguereau, Gérôme e Stevens, e di post-impressionisti quali Bonnard, Gauguin e Toulouse-lautrec. Le opere in mostra fanno parte della collezione Clark, il cui nucleo principale e storico è stato acquistato fra il 1910 e il 1950 da Robert Sterling Clark, uno degli eredi del patrimonio delle macchine da cucire Singer, e dalla moglie Francine Clary Clark. Nel 1955 nasce a Williamstown, per volontà dei coniugi Clark, lo Sterling and Francine Clark Art Institute, istituzione che ha portato la collezione a crescere sempre più grazie ad acquisizioni e donazioni. Attualmente la holding dei Clark riunisce circa 8000 pezzi, tra i quali 500 quadri e importanti collezioni di opere su carta e arte decorativa. Dopo Palazzo Reale, la collezione Clark sarà ospitata in Francia, al Musée des Impressionnismes di Giverny, dal 13 luglio al 31 ottobre 2011, in Spagna, alla Caixaforum di Barcellona, dal 18 novembre 2011 al 12 febbraio 2012, per proseguire poi nei maggiori musei di tutto il mondo. La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato, pubblicato dalla Clark con Skira, con saggi di James A. Ganz e Richard R. Brettell. Il percorso espositivo La mostra, articolata in dieci sezioni tematiche dedicate a diversi soggetti e situazioni, si apre con un prezioso nucleo di dipinti strettamente legati alla nascita dell’impressionismo. Impressione, infatti, è il titolo del capitolo introduttivo, dove si propone un confronto serrato tra i paesaggi di Monet, Pissarro e Sisley, i fiori di Manet, Renoir e della Morisot, e i volti evocati da Renoir: tutte opere che aiutano a comprendere le caratteristiche dello stile, della tecnica e della poesia impressionista. La seconda sezione è dedicata alla Luce, “materia” fondamentale per la pittura impressionista e protagonista assoluta dell’immagine di Parigi (non a caso ribattezzata la “Ville Lumiére”). La luce della pittura en plein air risplende soprattutto sui paesaggi (le opere di Monet, Pissarro e lo straordinario Tramonto, 1879 o 1881, di Renoir), ma viene interpretata con estrema sensibilità anche nelle “nature morte”, in questo caso da Sisley e da Renoir. Natura, Mare, Città e campagna sono le sezioni centrali della mostra e sono strettamente concatenate fra loro; in tutte queste sezioni i dipinti impressionisti sono messi a confronto con opere appartenenti ad altri movimenti artistici. Nella sezione dedicata alla natura, si può comprendere come l’eleganza di Corot e le ricerche di Théodore Rousseau costituiscano una premessa importante per gli esiti di Monet, mentre lo splendido angolo della Senna ad Argenteuil (1892 circa), dipinto da Caillebotte, costituisce un raffinato caso di sviluppo post-impressionista. Le splendide marine di Jongkind e Boudin offrono un punto di confronto diretto con due capolavori di Monet ispirati alle coste della Normandia, mentre nella sezione dedicata al dialogo tra città e campagna si incontra una scena parigina, Attraversando la strada (1873 -1875) di Boldini. Se Parigi è lo scenario privilegiato per le ricerche e le proposte artistiche, una sezione di grande importanza è quella dedicata ai Viaggi dei pittori: momento irrinunciabile per arricchire le esperienze visive, per mettersi a confronto con vedute storiche o per scoprire nuove emozioni. E’ questa la sezione più “italiana”: città e paesaggi del nostro Paese vengono ammirati da Corot (Castel Sant’angelo, Roma, 1835 -1840, e Bagnanti delle Isole Borromeo, 1865 - 1870, sul Lago Maggiore) e da Renoir (Venezia, Palazzo Ducale e La baia di Napoli, sera del 1881): non mancano temi orientali, come la scena egiziana descritta da Gerôme. Da questa sezione si passa a quella dedicata alla Società, per vedere come l’arco espressivo della pittura francese del secondo Ottocento si allarghi a ogni ambito sociale. In mostra la Pastorella: pianura di Barbizon,prima del 1862, di Millet accanto alla giovane viaggiatrice Louise Harduin (1831) di Corot; l’animazione de Il Porto di Rouen: scarico di legname (1898) osservata da Pissarro accanto al tranquillo Interno ad Arcachon (1871) di Manet; le eleganti dame di Stevens e di Boldini accanto alla prostituta in Attesa (1888 c.) dei clienti di Toulouse-lautrec. La sezione successiva è dedicata al Corpo. Il Mercato di schiavi (1866) di Gerôme propone un’esotica sensualità, e apre la riflessione sul soggetto più “classico” dell’arte: l’immagine del corpo umano. Tra l’accademica perfezione di Bouguereau e la rigogliosa sontuosità della Bagnante bionda (1881) di Renoir, Berthe Morisot inserisce un tocco prezioso di sensibilità femminile. Avvicinando ulteriormente il rapporto con i soggetti, dal “corpo” si passa ai Volti di personaggi, e dietro a ogni volto c’è una storia. Ad alcuni autoritratti (Degas, Renoir) si associano personaggi di diverso genere, da Il Giardiniere dell’artista (1893) di Carolus-durand alla Ragazza che lavora all’uncinetto (1875 c.) di Renoir, il primo quadro acquistato dai coniugi Clark, fino alla solenne Carmen (1884) ritratta da Toulouse-lautrec nella sua energica, disincantata eppure a suo modo nobile realtà. La mostra si conclude con un capitolo dedicato ai Piaceri. Il primo, e forse il più importante, è sottinteso: il piacere del collezionismo, da parte di Sterling e Francine Clark, evocato dal dipinto di Daumier con i Collezionisti di stampe (1860 – 1863 c.), coniugato con il piacere di condividere con il pubblico i capolavori del loro museo. In questa sezione conclusiva incontriamo i gusti raffinati di Degas, che prediligeva le corse ippiche a Longchamp e le ballerine dell’Opéra, con il profumo dei fiori (e delle fanciulle che li accompagnano) di Tissot e di Renoir; il brivido esotico evocato da Gerôme e l’intima gioia che ci può dare un cagnolino descritta da Bonnard  
   
 

<<BACK