Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Marzo 2011
 
   
  TRENTO: RIFORESTAZIONE E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: PRESENTATI OGGI CINQUE PROGETTI

 
   
  Fare cooperazione allo sviluppo contribuendo al tempo stesso alla lotta ai cambiamenti climatici provocati dalle emissioni di gas serra nell´atmosfera: questo il senso di una proposta nata nel 2007 in seno al Consiglio provinciale e tradottasi poi in una decisione della Giunta attraverso la quale sono stati ora finanziati i primi cinque progetti di riforestazione, in Uganda, Somalia, Kenya, Tanzania, Amazonia. La presentazione stamani con l´assessore alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami, e il consigliere Roberto Bombarda, assieme ai responsabili delle associazioni coinvolte, Acav, Trentino Insieme, Fondazione Fontana, Assfron, Acqua per la vita. Riforestare aree disboscate dalla mano dell´uomo ha molte ricadute positive: ripristina un equilibrio che è andato distrutto, può generare fonti di redditi (o di cibo) per le popolazioni coinvolte, ma offre anche un contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, perché gli alberi, come si sa, assorbono la Co2, principale responsabile dell´effetto serra. Ecco perché, come sottolineato dal consigliere Bombarda stamani nel corso della conferenza stampa tenutasi in Provincia, "questo genere di iniziative va a vantaggio di tutti: degli abitanti delle regioni dove vengono piantati gli alberi ma più in generale di tutti gli abitanti del pianeta, perché i cambiamenti climatici colpiscono tutti. Inoltre, i progetti portati avanti dalle nostre associazioni smentiscono il luogo comune per il quale prima viene l´economia e poi semmai, l´ecologia, quasi che la seconda sia un lusso. Al contrario, la tutela dell´ambiente produce anche più benessere materiale, mentre un ambiente degradato, specie in un contesto come quello dell´Africa, si traduce in maggiore povertà per i residenti." Gli ha fatto eco l´assessore Beltrami per la quale "dare il giusto rilievo alla questione ambientale significa anche elevare la qualità degli interventi; questi progetti sono tutti progetti integrati, che prevedono il coinvolgimento delle popolazioni locali, la formazione in loco, e tengono conto delle ricadute economiche delle attività di riforestazione. I progetti che sono stati sottoposti alla valutazione delle strutture provinciali interessate, il Dipartimento Risorse forestali e montane ed il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale, sono stati 17: cinque quelli che possiamo finanziare per un totale di circa 370.000 euro. L´obiettivo è quello di compensare, riforestando aree disboscate in alcuni paesi in via di sviluppo, circa il 10% del totale delle emissioni di gas serra prodotte dal Trentino." Il piano energetico provinciale fissa infatti a 300.000 tonnellate di Co2 le emissioni che il Trentino deve "tagliare" per dare il suo contributo al Protocollo di Kyoto. Il 10% di tale cifra può essere ottenuto, senza ovviamente ridurre gli impegni sul fronte della riduzione vera e propria di emissioni, con attività compensative. A livello internazionale esiste un vero e proprio mercato per l’acquisto di crediti di carbonio: in pratica i Paesi le cui foreste assorbono più di quanto il Paese emette "vendono" a Paesi con bilancio negativo, ovvero i più industrializzati, i propri crediti. Indicativamente il valore di 30.000 tonnellate di anidride carbonica - quello che il Trentino si propone di abbattere attraverso iniziative di compensazione - si aggira attorno ai 100.000,00 euro. La Provincia ha scelto però i non perseguire semplicemente la strada dell’acquisto dei crediti di carbonio, ma appunto di “compensare” una parte del proprio debito attraverso delle azioni positive, ovvero il finanziamento di progetti di forestazione e/o di lotta alla deforestazione, portati avanti da associazioni trentine già da tempo impegnate in Africa, Asia e America Latina con progetti di solidarietà internazionale. Scheda: i progetti di solidarietà internazionale nell´ambito del progetto "Verso una provincia a emissioni zero". Con una delibera novembre 2008, la Giunta provinciale ha approvato il Progetto Verso una Provincia a emissioni zero. Approvazione di un bando per la presentazione di Progetti compensativi, volontari ed aggiuntivi, attraverso interventi forestali nei Paesi in via di sviluppo, e incaricato i Dipartimenti Risorse forestali e montane e Istruzione, ciascuno per le parti di rispettiva competenza, per l’attuazione dello stesso. La delibera prevede l’attivazione di un bando ad hoc, rivolto agli organismi volontari di cooperazione allo sviluppo che rientrano nei criteri stabiliti dalla Delibera della Giunta provinciale n. 1760 del 1 settembre 2006, per progetti di forestazione e di lotta alla deforestazione. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative volte a realizzare il Protocollo di Kyoto, che impegna i Paesi a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica. Tale impegno compete agli Stati, per questo l’iniziativa provinciale è di tipo volontario. Il piano energetico provinciale stabilisce che le emissioni da ridurre a livello provinciale ammontano a 300.000 tonnellate di Co2. La delibera fissa nel 10% di tale cifra il valore ottimale da perseguire con azioni compensative (aggiuntive quindi agli impegni di riduzione locale). A livello internazionale esiste un vero e proprio mercato per l’acquisto di crediti di carbonio. In pratica Paesi con un bilancio positivo tra emissioni e assorbimento (le cui foreste assorbono più di quanto il Paese emette) vendono a Paesi con bilancio negativo i propri crediti. Indicativamente il valore di 30.000 tonnellate si aggira attorno ai 100.000,00 euro. La Provincia ha scelto di non perseguire la strada dell’acquisto dei crediti di carbonio, ma di “compensare” una parte del proprio debito, attraverso il finanziamento di progetti di forestazione e/o di lotta alla deforestazione. A tal fine il Dipartimento Risorse forestali e montane ed il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale hanno costituito un gruppo di lavoro informale a cui hanno partecipato anche alcuni rappresentanti di associazioni di volontariato e che ha elaborato il testo del “Bando pubblico per la presentazione di progetti compensativi, volontari e aggiuntivi attraverso interventi forestali e di lotta alla deforestazione nei Paesi in via di sviluppo” approvato con il 3 settembre 2010. A questo Bando hanno partecipato 17 associazioni i cui progetti sono stati valutati da un gruppo composto da funzionari del Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale e del Dipartimento Risorse Forestali e Montane. I 17 progetti sono risultati essere idonei ad essere finanziati. Con le risorse messe a disposizione per questo Bando si sono potuti finanziare i primi 5 progetti in graduatoria per un totale di 369.871,60 €. 1. Il “Progetto di forestazione a sostegno della salvaguardia del patrimonio forestale del Distretto di Koboko, West Nile, Uganda” presentato dall’Associazione Acav con una spesa ammessa di 66.192,00 Euro ed un contributo concesso pari a 52.953,60 Euro. Il progetto vuole realizzare 200 boschi che verranno piantati da 200 contadini della zona di Koboko in Uganda, per un totale di 160 ettari e 91.200 piante per due terzi piante forestali e per un terzo piante da frutto. Si realizzeranno inoltre 15 vivai gestiti da gruppi di contadini per la produzione di piante forestali e come laboratori di formazione per 150 contadini. Il progetto sarà preceduto ed accompagnato da un’intensa attività di formazione svolta da animatori di comunità. In trentino verranno coinvolti 15.000 studenti; ciascuno adotterà un’essenza piantata a Koboko e si impegnerà ad adottare comportamenti quotidiani sostenibili. 2. Il Progetto “Getting Reddy: compensazione delle emissioni tramite prevenzione della deforestazione in Tanzania e Amazzonia” presentato dall’Associazione Trentino Insieme con una spesa ammessa pari a 127.500,00 Euro ed un contributo ammesso pari a 99.300,00 Euro. Il progetto si propone di ridurre la deforestazione a cui sono soggette due aree; la prima sui Monti Rubeho in Tanzania e la seconda nell’Amazzonia brasiliana. La deforestazione sarà rallentata attraverso l’introduzione di politiche di gestione sostenibile di queste foreste e con la piantagione di piante ad uso delle popolazioni. Il progetto prevede inoltre lo scambio di esperienze e buone pratiche tra operatori forestali dell’Amazzonia e della Tanzania. I sistemi di gestione sostenibile dovranno prevedere piani di gestione e protezione del patrimonio forestale esistente, piantagioni per usi alternativi, pianificazione dell’uso del suolo, sviluppo di attività generatrici di reddito utilizzando risorse non legnose della foresta (apicoltura, agricoltura conservativa, etc.) e piani di sensibilizzazione ambientale e di formazione tecnico-gestionale del personale governativo locale. Sono previsti interventi di formazione e sensibilizzazione in alcune scuole trentine e presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali. 3. Il “Progetto compensativo di riforestazione in Kenya” presentato dalla Fondazione Fontana Onlus con una spesa ammessa pari a 127.500,00 Euro ed un contributo concesso pari a 100.000,00 Euro. Il progetto propone la riforestazione di Shamanek e Ndaragwa, due aree collocate all’interno della tutela dei territori centrali del Kenya e che da circa 20 anni sono soggette a deforestazione. Le principali cause della deforestazione sono da ricercare nello sfruttamento commerciale, nella riduzione del personale forestale e negli incendi boschivi. Si tratta di due aree attualmente cogestite dal governo Keniota e da associazioni delle comunità locali; la cogestione delle foreste è un sistema legalmente riconosciuto e molto radicato in Kenya. La riforestazione, che avverrà attraverso la piantagione di 290.000 giovani piante indigene, sarà funzionale ad un uso sostenibile di quest’area ed alla produzione di beni e servizi ambientali come ad esempio la creazione di crediti di carbonio. Le piantine utilizzate verranno prodotte da vivai locali che garantiranno le quantità richieste dal progetto. Questo progetto si caratterizza inoltre per il coinvolgimento di numerosi attori locali in Kenya a partire dal governo fino alle associazioni delle comunità locali che parteciperanno attivamente anche nella realizzazione di programmi di sensibilizzazione ambientale. 4. Il Progetto “Dalla Karamoja un aiuto per salvaguardare l’ambiente tramite la forestazione con acacie in Uganda” presentato dall’Associazione Assfron- Associazione Scuola Senza Frontiere con una spesa ammessa pari a 47.460,00 Euro ed un contributo concesso pari a 37.968,00 Euro. Il progetto prevede la realizzazione di alcuni boschi di acacia nei pressi di scuole e parrocchie nella regione Karamoja in Uganda. In questa zona la deforestazione è causata soprattutto dal taglio della legna da ardere e dalla produzione di carbone. In totale saranno afforestati 30 ettari per un totale di 20.000 piante. Si prevede inoltre la realizzazione di 4 vivai quali futuri rifornimenti di nuove piantine. Le piante resteranno a dimora per 50 anni con un sistema di sostituzione in caso di piante perdute e serviranno anche per la raccolta di gomma arabica, creando attività generatrici di reddito per le popolazioni locali. Accanto all’attività di piantagione si svolgeranno programmi di formazione e sensibilizzazione nelle scuole della Karamoja. 5. Il “Progetto di riforestazione in Somalia su terreni salati” presentato dall’Associazione Acqua per la Vita – Water for Life con una spesa ammessa di 99.650,00 Euro ed un contributo concesso pari a 79.650,00 Euro. 20 anni di anarchia in Somalia hanno ridotto drasticamente la vegetazione arborea a causa dell’abbattimento incontrollato per le necessità energetiche e alimentari; in particolare questo progetto si concentra nell’area del Basso Shabeelle dove il fiume Shabeelle esonda periodicamente allagando vaste aree. Le piene dello Shabeelle sono altamente salate in quanto il fiume nel suo corso attraversa enormi depositi lagunari salini. Sui terreni salati non è più possibile coltivare alcun prodotto alimentare tradizionale. Dal 2000 l’associazione Water for Life – Acqua per la vita, anche grazie al contributo della Pat, ha istituito una scuola agraria la quale, in collaborazione con Fao, ha svolto delle ricerche sui terreni salati. Da tali studi emerge la possibilità di sfruttare queste aree improduttive attraverso una mirata riforestazione, che oltre ad aumentare il verde può produrre cibo per la popolazione, foraggio per gli animali domestici e legname da costruzione. Il progetto prevede inoltre la produzione di un vivaio in tutte le scuole dell’area coinvolta in cui si pianteranno alcune specie di cui già si conosce l’adattabilità ai terreni salati e la possibilità di consociazione. Con le suddette specie verranno piantati 25 ettari con piantine fornite da una Ong locale. Si prevede infine il trapianto con “feste degli alberi” delle piantine prodotte nelle scuole, dove si svolgeranno anche percorsi di sensibilizzazione ambientale.  
   
 

<<BACK