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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
 
   
  PARMA: FINCUOGHI, TUTTI PER LA SALVEZZA, DALLA PROVINCIA UN MESSAGGIO PER DIFENDERE LE SORTI DELL’AZIENDA.

 
   
  Parma, 3 marzo 2011 – “Fincuoghi sta alla Val Taro come Mirafiori sta a Torino”. Che fosse una crisi aziendale pesante quella apertasi a fine 2008, lo si è percepito immediatamente: quasi 300 lavoratori a rischio nei due stabilimenti di Bedonia e Borgotaro, stretti loro malgrado in una forbice tra concordato o fallimento. A decidere le sorti della storica azienda dell’Appennino Parmense, con uno stabilimento anche a Sassuolo, sarà fra qualche giorno il Tribunale di Modena. Per far pendere la bilancia dalla parte della salvezza, le istituzioni insieme a Soprip, l’agenzia per lo sviluppo del territorio, ce l’hanno messa tutta e passo passo hanno concretamente costruito la soluzione che potrà garantire la continuità produttiva. A indicare l’entità dello sforzo compiuto dal territorio bastano le cifre: 20 ml di euro per creare una fabbrica completamente nuova, un investimento di due società, la stessa Soprip e Powergres spa, azienda del comparto delle ceramiche di Sassuolo. Una proposta impegnativa all’altezza della sfida, costruita con determinazione e la coesione di tanti soggetti: Regione, Provincia, Comunità Montana, i cinque Comuni delle Terre alte, i soci di Soprip, il nuovo imprenditore, alcuni istituti di credito. Erano presenti tutti questa mattina all’incontro con il quale Provincia e Soprip hanno dato conto pubblicamente del lungo e faticoso percorso di costruzione di un’operazione unica per Soprip, per dimensioni e impegno economico. “Quando è arrivata la notizia della crisi della Fincuoghi dopo tre ore c’era il Tavolo istituzionale convocato a testimonianza del fatto che tutti i soggetti erano consapevoli dell’impatto che la chiusura di questa azienda avrebbe provocato. Da subito c’è stata la disponibilità a fare quanto possibile. E abbiamo fatto quasi un miracolo”. Il presidente Vincenzo Bernazzoli non si nasconde che permangono problemi che ancora potrebbero compromettere gli sforzi fatti, per questo chiama tutti a stare in campo in queste ore, concentrati, uniti per portare a casa un grande risultato. Di fronte al presidente della Provincia di Parma ci sono i sindaci e gli amministratori dei comuni coinvolti, “i più esposti perché a contatto quotidiano con le conseguenze della crisi, con le famiglie dei lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà”. C’è anche una loro rappresentanza all’incontro insieme ai sindacati, ai soci di Soprip. “Mandiamo oggi un messaggio chiaro a chi deve decidere, in fretta, a partire dai creditori, cioè il Tribunale di Modena, dicendo che qui abbiamo costruito un progetto vero, con investimenti concreti e che c’è la volontà di continuare a produrre”. Tocca al presidente Alessandro Cardinali ricostruire il percorso compiuto da Soprip spa, su mandato del Tavolo istituzionale: le udienze e i rinvii, le ipotesi, le verifiche, l’incontro con il nuovo l’investitore, individuato grazie al lavoro del sindaco di Bedonia Carlo Berni, l’azienda Powergres spa, del comparto delle ceramiche di Sassuolo. Negli ultimi giorni si è aggiunto un ulteriore tassello: l’accordo siglato da Soprip e Powergres sul piano di rilancio della Fincuoghi, una operazione di salvataggio di cui è parte l’offerta irrevocabile di 4.1 milioni di euro inviata il 18 febbraio al Tribunale di Modena, per l’acquisto dell’immobile e dei macchinari dell’azienda. “ Abbiamo tenuto collegate le due cose perché fosse chiaro che la nostra non è un’operazione immobiliare ma un’operazione di grandi dimensioni, strutturale e innovativa, promossa dal pubblico – ha spiegato Cardinali – per farlo abbiamo dovuto recuperare 20 ml di euro di cui 9,6 da parte di Soprip. Tutti i nostri soci si sono detti d’accordo perché supportare il territorio è compito dell’agenzia. Abbiamo detto tocca a noi.” Il piano di rilancio, dice il presidente di Soprip, è stato costruito in modo che possa reggere anche di fronte a futuri problemi, ma l’offerta di acquisto ha tempi ferrei e in più se non si danno alla svelta risposte, l’imprenditore che intende subentrare, “andrà a produrre da un’altra parte”. Nell’accordo Soprip si è assunta l’onere di svolgere un complesso ruolo di facilitatore dell’avvio della nuova iniziativa industriale di Powergres. Acquisirà lo stabilimento che concederà in affitto a condizioni agevolate alla nuova società, e realizzerà l’impianto fotovoltaico (5,5 ml di euro) sul tetto rimuovendo la copertura in amianto. Powergres ha fondato una nuova società la “Bedoniagres spa”, che stipulerà un contratto di affitto e un contratto vincolante di subentro nel leasing immobiliare e strumentale in capo a Soprip (da perfezionare al massimo entro sei anni dalla consegna dell’immobile). In più effettuerà investimenti per 7ml di euro e metterà al lavoro almeno 80 delle unità oggi in forza alla Fincuoghi. La fattibilità finanziaria si appoggia su contratti di leasing di lungo termine (18 anni) per l’acquisto dello stabilimento e la realizzazione dell’impianto fotovoltaico (quasi 2 megawatt), sulla disponibilità di istituti di credito a fornire a Soprip le garanzie e i mezzi necessari per attuare l’investimento: Cariparma per 2,3 ml di euro e Banca popolare dell’Emilia Romagna per 800 mila euro. La sostenibilità economica viene garantita dai canoni di locazione, con l’affitto versato dal gruppo privato neo costituito a Bedonia e con la vendita dell’energia elettrica prodotta con il tetto fotovoltaico, posto sopra alla nuova fabbrica. Cardinali sottolinea di nuovo che tutti i soggetti coinvolti hanno fatto la loro parte a cominciare dalla Comunità montana che lo scorso anno, e con bilanci stretti all’osso, ha deliberato un aumento di capitale in Soprip di 100mila euro e la stessa Agenzia per il territorio fino ad ora ha già speso 150mila euro. “Ci hanno accompagnato due elementi, coesione e determinazione, uno spirito unitario di vallata che ha pervaso il territorio – ha detto Pier Luigi Ferrari, il vicepresidente della Provincia coordinatore dei Tavoli istituzionali - C’è un destino comune che lega i due stabilimenti e dobbiamo muoverci perché restino collegati perché salvare quello di Bedonia vuol dire mettere al sicuro anche il futuro di quello Borgotaro. Abbiamo fatto tutto il possibile e sappiamo di avere la coscienza a posto .”  
   
 

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