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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
 
   
  PUGLIA: CEDOLARE SECCA E AFFITTI: "AVVANTAGGIA SOLO I PIÙ RICCHI"

 
   
  Bari, 7 marzo 2011 - L’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Alla fine il regalo ai grandi proprietari è arrivato con l´approvazione della norma sulla cedolare secca contenuta nel provvedimento sul federalismo municipale, l´ennesima misura del Governo nazionale volta ad aggravare le disuguaglianze sociali in un Paese nel quale, secondo il Rapporto della Banca d’Italia, il 45% del reddito si concentra nelle mani del 10% delle famiglie più ricche, mentre la metà più povera ne detiene solo il 10%. La norma - come abbiamo avuto modo di evidenziare più volte - è palesemente ingiusta perché è tanto più vantaggiosa quanto più elevato è il reddito del proprietario, perché è prevedibile causa di ulteriori aumenti dei canoni liberi rispetto ai canoni concordati in quanto avvantaggia i primi rispetto i secondi nel confronto con la precedente tassazione, e perché non prevede alcun efficace aiuto agli inquilini che si somma al pressoché totale azzeramento della quota statale di sostegno all´affitto. Per averne conferma, basta leggere le stime di Confedilizia, dalle quali risulta che "il proprietario con un reddito annuo di 80.000 euro (al netto del reddito da locazione) che mettesse in affitto un immobile a Roma con contratto libero per 10.000 euro all´anno risparmierebbe, secondo i calcoli dell´associazione, 1.876 euro, e che "Il risparmio si riduce man mano che si fa riferimento (sempre con un canone annuo di 10.000 euro) a redditi complessivi più bassi. Un immobile a Roma affittato a canone libero (sempre per 10.000 euro) da una persona con un reddito di 65.000 euro al momento paga complessivamente di tasse 3.806 euro, mentre con la cedolare secca andrebbe a pagare 2.100 euro (il risparmio sarebbe quindi di 1.706 euro). Sempre per un immobile situato a Roma, ma affittato con un contratto agevolato a 10.000 euro (da una persona con 65.000 euro di reddito annuo), il risparmio sarebbe più basso: con la cedolare secca si pagherebbero 1.900 euro a fronte di 2.664 euro della tassazione ordinaria (764 euro il risparmio annuo)." La norma, peraltro, se non dovesse realizzarsi l’emersione dell’affitto in nero auspicata (come è probabile, visto che i controlli sinora sono mancati e comunque non pagare nulla conviene sempre più che pagare il 21 o 119% di tasse), rischia di comportare un minore gettito fiscale di ben 3,38 miliardi. Intanto, la Regione Puglia, in controtendenza rispetto allo Stato e in anticipo rispetto agli anni scorsi, ha determinato l´erogazione della somma di € 3.746.132,00 in favore del Comune di Bari per il fondo di sostegno agli affitti. Quest´anno in anticipo rispetto agli anni scorsi. I pagamenti proseguiranno nei prossimi giorni secondo l´ordine demografico per i Comuni che hanno trasmesso alla Regione i dati corretti”.  
   
 

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