Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
 
   
  EUROBAROMETRO 74: GLI ITALIANI RISENTONO ANCORA DELLA CRISI MA NEL COMPLESSO SONO PIÙ OTTIMISTI RISPETTO AL RESTO DEGLI EUROPEI

 
   
  Bruxelles, 7 marzo 2011 - Il peggio non è ancora passato, soprattutto per i giovani che stentano a trovare lavoro. Sono loro ad essere più pessimisti per il futuro rispetto ai più anziani. E´ quanto pensa la maggioranza degli italiani, stando all´Eurobarometro 74, il cui rapporto sull´Italia è stato pubblicato il 4 marzo. Secondo le sue conclusioni, gli intervistati sono convinti che il livello più adeguato per prendere le misure necessarie sia l´Ue ed invocano a gran voce riforme strutturali e maggiori investimenti in istruzione e ricerca . Gli italiani si mostrano anche più fiduciosi nei confronti dell´euro e delle istituzioni europee rispetto ai loro concittadini europei. Cala, seppur di poco, l´incertezza sul futuro per gli italiani. Coloro che ritengono che la crisi sia ormai alle spalle sono passati dal 40% al 43% tra la primavera e l’autunno 2010. E tuttavia restano in maggioranza coloro che temono che in materia di occupazione il peggio debba ancora venire: è l´opinione del 44%, leggermente in calo rispetto al precedente 47%. La percezione dell´impatto della crisi sull´economia reale è visibile anche nel dato, secondo cui l’86% degli italiani pensa che la situazione occupazionale nel paese sia negativa. Ciò risulta in netto contrasto con il fatto che la maggioranza assoluta del campione italiano (54%) si dice soddisfatto della propria situazione professionale, in crescita rispetto al 48% registrato nella primavera 2010. In questo contesto, sono soprattutto i giovani ad essere pessimisti. Soltanto il 41% del campione tra i 15 e i 24 anni pensa che gli effetti peggiori sul mercato del lavoro si siano già verificati mentre tra gli adulti di età compresa tra i 40 e i 54 anni gli ottimisti sono invece il 48%. Il dato però si capovolge a livello europeo dove i giovani tornano ad essere maggiormente ottimisti dei loro padri e nonni. Infatti, la media Ue indica un 44% di giovani tra i 15 e i 24 anni che si dice ottimista, mentre il pessimismo aumenta con l’età, registrando il 42% tra gli adulti e soltanto il 38% tra gli anziani di età superiore ai 55 anni. La necessità di cambiamenti ma anche lo spirito di solidarietà emergono con forza dalle risposte fornite dal campione italiano. La stragrande maggioranza di loro infatti invoca riforme urgenti, ed un cospicuo 78% si dice anche pronto a fare sacrifici immediati per garantire un futuro meno incerto alle prossime generazioni. E´ particolarmente significativo che per far riemergere l’economia europea, gli italiani consigliano di migliorare istruzione e formazione professionale (46%). In secondo luogo, propongono di investire in innovazione e ricerca. In questo quadro è importante sottolineare anche il giudizio positivo espresso dalla maggioranza per gli obiettivi della nuova strategia Europa 2020. Non sorprende quindi che l´Unione europea viene ritenuto il livello più adeguato per attuare le riforme dal 29% degli intervistati italiani mentre il Governo ottiene soltanto il 16% dei consensi e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) un altro 15%. Questo dato è in linea anche con la fiducia della maggioranza degli italiani nelle istituzioni europee e nell´euro che è più forte di quella riscontrata in altri Paesi. L’unione europea continua infatti a trasmettere un’immagine positiva al 53% degli intervistati e questo si trasforma in fiducia per il 47% di loro. Gli italiani si mostrano anche molto più entusiasti della moneta unica con il 68% degli intervistati che guardano con favore all’Unione economica e monetaria europea basata sull’euro. La media europea è di rispettivamente il 45 % e il 56%. Sulla crisi finanziaria e le misure da prendere, gli Italiani parlano all´unisono. L’81% degli italiani e l’82% degli europei concordano nel dire che l’Unione europea debba giocare un ruolo più importante nella definizione di nuove regole per i mercati finanziari globali. Tra gli strumenti ritenuti più importanti la lotta contro l´evasione fiscale e i paradisi fiscali (88%) e l´introduzione di una tassa sui profitti delle banche (82%). Spiccano anche coloro che vogliono una stretta sugli hedge funds (82%). La crisi ha avuto anche un altro effetto sugli italiani: ha aumentato il loro bisogno di informazione. I media sono di gran lunga la principale fonte di informazione sull’Unione europea per gli italiani anche se questi ultimi continuano a ritenersi generalmente poco informati sugli affari europei (66%).Ciononostante, la maggioranza degli intervistati (48%) giudica come sufficiente la copertura delle questioni Ue da parte del principale mezzo di comunicazione, e cioè la televisione. Il 41% lamenta invece una copertura insufficiente mentre il 5% crede che essa sia eccessiva. Questo è un dato in controtendenza rispetto al precedente sondaggio quando la netta maggioranza del campione (59%) diceva che la televisione non forniva abbastanza informazioni sull’Ue.  
   
 

<<BACK