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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
 
   
  ZAIA: LA STAGIONE DELLE RIFORME FEDERALISTE CONCLUDERÀ IL RISORGIMENTO

 
   
  Padova, 7 marzo 2011 - E’ stato un discorso a tutto campo, sul presente e sul futuro del Veneto e dell’Italia, quello pronunciato il 4 marzo al Bo’ dal presidente della Regione Luca Zaia alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di Padova. Per prima cosa Zaia ha ricordato il dramma della disoccupazione, e in particolare le gravi situazione di Electrolux e Vinyls. “In un momento così grave siamo chiamati a dare solidarietà e risposte concrete alle decine di migliaia di persone che sono alla ricerca di una occupazione o che l’hanno perduta. Abbiamo inoltre il dovere – ha detto – di essere vicini ai giovani, alle prese con un eterno precariato”. Non è mancato un passaggio sulla riforma universitaria proposta dal ministro Gelmini, rispetto alla quale Zaia ha parlato di un “richiamo alla necessaria meritocrazia, che sola saprà impedire la fuga dei cervelli” e ricordato “la necessaria opposizione a quel sistema di parentele che si è impadronito di tante università”. “Anche noi siamo della partita della riforma – ha aggiunto – attraverso una Fondazione che stiamo costituendo per trasformare decine di migliaia di contratti giovanili da tempo determinato a tempo indeterminato”. A proposito del nuovo ospedale padovano, “si farà – ha affermato Zaia – ma stiamo decidendo come e dove; e lo faremo assieme a tutti i soggetti interessati. Da un lato occorre confermare l’eccellenza veneta in questo campo, dall’altro abbiamo il dovere di essere puntigliosi con i bilanci allo scopo di guardare al futuro con ottimismo”. Zaia è intervenuto anche sul tema dei festeggiamenti per l’unità d’Italia: da una parte “abbiamo a che fare con uno schieramento conservatore assai autoreferenziale e fermo su una lettura della storia da manuale scolastico, e dall’altra parte con quel movimento forse iperrevisionista, che ricorda le contraddizioni di un Risorgimento non senza ombre. Io sto con quelli che guardano al futuro, con quelli come Einaudi e don Sturzo – ha concluso Zaia – che predicavano in epoca non sospetta l’autonomia e la ricchezza delle diversità. Concludere il Risorgimento significa riconoscere l’autonomia dei territori e, per essere concreti, ricordarsi che da questa regione se ne vanno, in solidarietà e sussidiarietà, 17 miliardi di euro ogni anno”.  
   
 

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