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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
 
   
  BUREAU POLITICO SUL MEDITERRANEO

 
   
  Bari, 7 marzo 2011 - “Mi auguro che questa sia una tappa d’avvio, che deve determinare un’onda d’urto in tutti gli organismi dell’Unione europea e nelle politiche dei Paesi che la compongono”. Così l’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli introducendo, il 4 marzo, i lavori del Bureau politico “Per una strategia mediterranea integrata” organizzato a Bari dalla Commissione Intermediterranea della Crpm alla presenza dei rappresentanti della Commissione Europea e del Governo centrale e con la partecipazione di stakeholder locali. Quello che maggiormente allarma, secondo l’Assessore Godelli “è la divaricazione che si sta creando tra un’opinione pubblica allarmata in modo del tutto ingiustificato, e il tentativo dietro le quinte di organizzare interessi forti camuffati da una petizione di democrazia; per montare a cavallo di eventuali nuovi organismi di governo nei Paesi in crisi ed essere pronti a siglare nuovi accordi”. “Quello che non si percepisce ancora – ha proseguito la Godelli – a livello di politiche dei Paesi che compongono l’Unione europea, e che sono invece aspetti molto chiari nella consapevolezza delle Regioni, è che si tratta di un processo strutturale non soltanto legato ai Paesi in cui sono in movimento segmenti larghi di popolo, ma legati ancora di più a nuovi rapporti che si vanno a creare in aerea mediterranea”. “Se si pensa di intervenire – ha concluso la Godelli – soltanto con i richiami ai bisogni di tutela dei diritti umani, o con i meri richiami che mettano in discussione, ovviamente, la violenza nelle risposte (soprattutto per quanto riguarda la Libia), vuol dire che i Paesi che intervengono sono ancora di gran lunga al di sotto della consapevolezza di quello che sta succedendo. Questa è la maniera in cui un pezzo di mondo, centrale peraltro nelle visioni politiche, risponde alla crisi della globalizzazione. È una risposta che va misurata in termini di politiche globali e regionali, non in termini di appelli alla democrazia o di raccomandazioni alla misericordia. Questo è ciò che più ci allarma in questa fase: la sottovalutazione di quello che sta accadendo”.  
   
 

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