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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
 
   
  IMMIGRAZIONE, FORMIGONI: IN LOMBARDIA INTEGRAZIONE CRESCE

 
   
   Milano, 7 marzo 2011 - "L´integrazione degli immigrati in Lombardia cresce: diminuisce il numero dei clandestini, cresce il numero della associazioni di immigrati che sono in rapporto con le istituzioni, così come il numero di occupati e il numero di imprese cui gli stessi immigrati danno vita". Lo ha detto il 3 marzo il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo al convegno ´L´immigrazione in Lombardia: dinamiche e consolidamento´, durante il quale è stato presentato il decimo rapporto realizzato dall´Osservatorio Regionale per l´Integrazione e la Multietnicità (Orim). Ha partecipato ai lavori anche l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli. "Questo significa - ha proseguito Formigoni - che gli stranieri vengono qui, respirano l´aria della Lombardia con il suo spirito imprenditoriale e si integrano lavorando e portando il loro contributo alla crescita della nostra società". "Ci sono ancora delle sacche di emarginazione e di illegalità - ha aggiunto Formigoni - ma questi fenomeni sono in contrazione e continueremo a lavorare su questo con grande vigilanza". Alla fine del primo semestre 2010 in Lombardia si è registrata la presenza di 1.188.000 stranieri, 12 ogni 100 residenti, ovvero il 25 per cento di quelli presenti su tutto il territorio nazionale. Quello che caratterizza questa presenza è un sentimento di fiducia, documentata anche dalla crescente domanda di lavoro immigrato. Il totale delle assunzioni di immigrati registra nell´ultimo anno una crescita del 5,6 per cento, soprattutto per quanto riguarda le professioni non qualificate (servizi, industria, costruzioni e agricoltura). Positivo il calo della percentuale di lavoro irregolare, che passa dal 18,9 al 15,6 per cento, probabilmente dovuto anche al fatto che la Lombardia registra una significativa diminuzione di immigrati irregolari (stimata in un -26 per cento). "L´osservazione comparata di fattori, quali la stabilità residenziale, la situazione abitativa, la posizione giuridico-amministrativa e quella lavorativa - ha aggiunto il presidente - ci mostra un livello medio di integrazione quantificato in un miglioramento del 50 per cento delle condizioni di vita rispetto a 10 anni fa". Va anche sottolineato il fenomeno del continuo aumento di associazioni di migranti: a settembre 2010 se ne sono contate 304, cioè il 26,2 per cento in più rispetto al 2009. "Le celebrazioni per i 150 anni dell´Unità d´Italia rappresentano una occasione unica di integrazione con gli immigrati. Si tratta di una preziosa opportunità per ricordare i valori che ci hanno fatto diventare prima un popolo e una nazione e poi uno stato unitario. Riscoprire per noi e far conoscere ai nostri nuovi compagni di strada le motivazioni di una storia, i sacrifici, le glorie ma anche gli errori compiuti, i grandi uomini e donne, santi e poeti, scienziati e uomini di stato che hanno costruito nei secoli quello che si chiama Italia può essere un buon contributo per fare passi avanti verso una più vera integrazione, verso la costruzione di una ´identità arricchita´". Lo ha detto l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli nel suo intervento al convegno ´L´immigrazione in Lombardia: dinamiche e consolidamento´. In questa occasione sono stati illustrati i contenuti del decimo rapporto realizzato dall´Osservatorio Regionale per l´Integrazione e la Multietnicità (Orim). Commentando i contenuti del rapporto, Boscagli ha affrontato anche il tema del multiculturalismo (sulla scorta della critica portata dal premier britannico David Cameron a questo modello) e del ruolo positivo delle religioni nei processi di integrazione. Multiculturalismo - Sul multiculturalismo, Boscagli ha fatto propria la domanda di Cameron sui giovani di origine straniera: "siamo stati capaci di offrire una visione della società alla quale possano desiderare di appartenere?". "E´ una terra ricca di tradizioni, legami, modi di concepire il lavoro, la famiglia, la convivenza - ha proseguito l´assessore - l´Italia che deve conoscere chi vuole metterci radici: imparando la lingua, rispettando le leggi, condividendo ciò che sta a fondamento". "Per affrontare adeguatamente un processo reale di integrazione e inclusione - ha sottolineato Boscagli - occorre possedere la certezza della propria identità culturale e storica non come spazio chiuso, castello da difendere, ma piuttosto come consapevolezza del percorso che ha portato a costruire, condividere e praticare i valori della nostra cittadinanza: la centralità della famiglia, la solidarietà intergenerazionale, il sacrificio, il valore del lavoro, il rispetto dell´altro e, in particolare, della donna e tra i tanti, ma non l´ultimo, la fede cristiana, che ha plasmato un´identità che può essere rifiutata ma non negata". Religione - "La fede - ha detto ancora l´assessore - è un punto troppo trascurato dalle politiche. Forse distratti o spaventati da una sopravvalutazione della presenza islamica e dalla diffidenza generata da alcuni centri particolarmente turbolenti facciamo fatica a mettere in comune proprio quello che è il desiderio profondo di ogni uomo: il bisogno di felicità, di senso, di bene per sé e per i propri cari". Secondo Boscagli, non va trascurato il fatto che "sono proprio le religioni che in concreto formano le persone e i loro valori di riferimento, ma, soprattutto, sono in grado di dare un senso compiuto all´esistenza di molte persone, le sostengono nella sfida della vita, dell´educazione dei figli della ricerca del lavoro e così via". "Una sfida in più dunque per il nostro tempo - ha aggiunto l´assessore - è proprio quella di non sottovalutare l´importanza delle religioni nell´incontro tra persone di storia e culture diverse". Alcuni Dati - "Il fenomeno migratorio in Lombardia - ha aggiunto l´assessore - ha da tempo assunto caratteri di stabilità, come confermano ancora una volta i dati del 2010". Il reddito mensile medio delle famiglie è di 1500 euro e viene destinato per il 70 per cento all´acquisto di beni e servizi, viene cioè investito sul territorio per sostenere la vita e la crescita della famiglia straniera qui in Lombardia. Infatti, la stragrande maggioranza della popolazione immigrata (siamo nell´ordine dell´80 per cento) dichiara di non avere alcuna intenzione di abbandonare il territorio regionale, né per trasferirsi all´estero né per spostarsi in altre parti d´Italia. Questa percentuale sale addirittura al 92 per cento nel caso di donne immigrate da più di dieci anni. Sempre le donne sono anche la porzione di popolazione che sceglie più frequentemente di prendere dimora stabile, mediante l´acquisizione della residenza: lo fanno l´84 per cento del totale. Accoglienza E Legalita´ - "La politica dell´accoglienza nella legalità che la Lombardia ha sempre portato avanti in questi anni - ha sottolineato ancora Boscagli - e la capacità del tessuto sociale di assorbire le differenze senza annullarle, ma anzi valorizzandole come raccontano i dati sull´associazionismo, rappresentano i capisaldi di una cultura dell´inclusione che occorre rafforzare e sviluppare ulteriormente". Un dato interessante in questo senso è quello dei giovani stranieri, che, prima arrivano in Italia, più tendono a integrarsi pienamente con i coetanei lombardi: il 74,6 per cento dei bambini arrivati in Italia prima dei 6 anni coltiva prevalentemente amicizie con bambini italiani e la percentuale sale all´84 per cento nel caso di bambini stranieri nati sul nostro territorio. Questo dato, insieme agli altri forniti dal rapporto, ci indica che occorre procedere su due percorsi diversi e complementari. Da un lato dobbiamo continuare a mettere a disposizione della popolazione adulta che arriva sul nostro territorio strumenti specifici di integrazione, come i corsi di lingua, i mediatori, l´apprendimento delle norme italiane. Questi strumenti in Lombardia esistono e funzionano, penso ad esempio al progetto per la certificazione dell´italiano, giunto al quarto anno di attività, o a Telefono Mondo, che offre consulenza in lingua per far fronte a procedure e questioni amministrative. Certifica Il Tuo Italiano - Di particolare interesse il progetto ´Certifica il tuo italiano - La lingua per conoscere e farsi conoscere´, sperimentazione promossa da Regione Lombardia in accordo con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e realizzata con continuità dal 2006 per sviluppare sul territorio regionale azioni coordinate di promozione linguistica e culturale a favore delle persone immigrate neo arrivate e di più lunga esperienza migratoria ma non ancora integrate sotto il profilo linguistico. Sono stati attivati corsi in tutte e 12 le province lombarde e fino ad oggi hanno partecipato 8.103 persone (compreso l´anno formativo 2010-2011 ancora in corso). Di queste hanno già ottenuto la certificazione, titolo necessario per il permesso di lungo periodo, 5.106 persone. I docenti coinvolti sono 260 per ogni edizione e i corsi attivati circa 250 per ogni edizione.  
   
 

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