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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
 
   
  BOLZANO: FINANZIARIA IMPUGNATA, ATTACCO ALLŽAUTONOMIA

 
   
   Bolzano, 7 marzo 2011 - "UnŽoperazione dilettantesca, superficiale e addirittura paradossale, che in realtà nasconde un attacco alla nostra autonomia". Non usa giri di parole lŽassessore Roberto Bizzo per commentare lŽimpugnazione, da parte del governo, della legge finanziaria provinciale. Citando passaggi dellŽAccordo di Milano, e sentenze della Corte Costituzionale, Bizzo si dichiara "convinto che il procedimento terminerà con una sentenza favorevole alla Provincia". Sono due i passaggi della legge finanziaria provinciale che il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare: il primo riguarda lŽabbattimento dellŽaddizionale regionale Irpef per le fasce di reddito più basse, il secondo riguarda invece il contenimento delle spese. Secondo il governo si tratterebbe di unŽinvasione di campo nelle competenze statali, lŽassessore alle finanze Roberto Bizzo ha replicato durante una conferenza stampa bollando come "superficiali e paradossali" le motivazioni di Roma. Partendo dallŽazzeramento dellŽaddizionale Irpef per i redditi più bassi, Bizzo ha spiegato che "la Provincia si è mossa rispettando lŽAccordo di Milano sul finanziamento dellŽAutonomia sottoscritto dal presidente Durnwalder e dai ministri Calderoli e Tremonti". LŽintesa prevede che su alcuni tributi, tra cui lŽaddizionale regionale Irpef, la Provincia possa prevedere esenzioni, detrazioni e deduzioni, nei limiti delle aliquote massime (1,4%) previste dalla normativa statale. "Con lŽaccordo di Milano - ha sottolineato lŽassessore provinciale alle finanze - abbiamo di fatto rinunciato a circa 800 milioni di entrate per avere in cambio proprio una maggiore autonomia nella gestione delle aliquote di imposte locali". Assieme al direttore della Ripartizione finanze, Eros Magnago, Bizzo ha poi citato una recente sentenza della Corte Costituzionale, lo stesso organo che sarà chiamato a giudicare la legittimità o meno dellŽimpugnazione governativa. In un pronunciamento simile, riguardante la riduzione dellŽIrap per gli agricoltori trentini, la Corte Costituzionale sancisce che "nellŽipotesi in cui il gettito di un tributo erariale sia interamente devoluto alla Provincia (come nel caso dellŽaddizionale Irpef), questa può in ogni caso modificare aliquote e prevedere agevolazioni, con il solo limite del rispetto delle aliquote superiori". LŽaltro passaggio impugnato dal Consiglio dei Ministri riguarda il contenimento delle spese, con particolare attenzione a consulenze e incarichi esterni. Un decreto legge statale fissa nel 20% delle spese sostenute nel 2009 il limite da rispettare, ma lŽAccordo di Milano si muove su un altro livello. "La Provincia concorda con lo Stato lŽammontare dei risparmi annuali nellŽambito del patto di stabilità - ha spiegato Bizzo - ma poi è la Provincia che decide come e dove ridurre le spese". Anche su questo punto, tra lŽaltro, esistono diverse sentenze della Corte Costituzionale che si esprimono nella direzione impostata dallŽamministrazione altoatesina. "A meno che la Corte Costituzionale non voglia smentire sè stessa - hanno spiegato Bizzo e Magnago - siamo convinti che la sentenza ci darà ragione". Al di là delle spiegazioni tecniche, lŽassessore Bizzo offre anche una chiave di lettura più politica della vicenda. "Si tratta di unŽoperazione dilettantesca e superficiale - ha spiegato - che maschera in realtà un attacco alle autonomie speciali. Basti pensare che, oltre a quella altoatesina, sono state impugnate anche le finanziarie di Trento e del Friuli Venezia Giulia. Il paradosso è che il federalismo fiscale che il governo sta preparando, in buona parte si muove ricalcando proprio lŽAccordo di Milano, prevedendo dunque una maggiore autonomia delle regioni a statuto ordinario in materia fiscale. Non è pensabile che lo Stato voglia togliere ad una Provincia autonoma come la nostra quello che sta in realtà proponendo anche alle regioni a statuto ordinario".  
   
 

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