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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Marzo 2011
 
   
  UE: SITUAZIONE IN LIBIA AIUTO UMANITARIO

 
   
  Milano, 8 marzo 2011 - La Commissaria europea Kristalina Georgieva, responsabile per gli aiuti umanitari, si trova dalla sera di mercoledì 2 marzo sul confine Tunisia-libia per sovrintendere alla risposta umanitaria dell´Unione europea, insieme a Enniko Gyori, ministro per gli affari comunitari dell´Ungheria, Paese che ha la Presidenza dell´Ue. Dal confine, la Commissaria ha annunciato un aumento degli aiuti umanitari della Commissione europea per le persone colpite da questa emergenza. Sono adesso disponibili 30 milioni di euro dal bilancio degli aiuti umanitari della Commissione europea, tre volte di più rispetto alla decisione del 1 marzo e trenta volte di più della decisione di prima emergenza del 25 febbraio. Sono stati presi contatti con tutti gli operatori internazionali di aiuto umanitario per coordinare gli interventi. L´aiuto dell´Unione europea sarà destinato ai bisogni primari delle persone bloccate alle frontiere della Libia, e a qualsiasi necessità umanitaria all´interno del Paese, solo dopo aver valutato le necessità effettive. Alcuni esperti della Direzione Generale Aiuti umanitari (Echo) della Commissione europea sono nella Libia orientale per verificare tali necessità. Per il momento la situazione è molto calma, a parte alcune mancanze di materiale e di personale sanitario. Non sono necessari interventi urgenti. Evacuazione dei cittadini europei - Si stima che circa 1100 cittadini dell´Ue sono ancora presenti in Libia, dei quali meno di cento intendono lasciare il Paese. Attivazione del Meccanismo comunitario di Protezione civile - Il meccanismo è stato messo in atto il 23 febbraio in Libia per sostenere l´evacuazione dei cittadini europei e di altre nazionalità dalla Libia. In Tunisia, il 1° marzo il meccanismo è stato attivato per assistere l´evacuazione di un gran numero di cittadini egiziani bloccati ai confini tunisini. Si stimano in circa 86.000 le persone che hanno attraversato il confine dalla Libia alla Tunisia dall´inizio della crisi, delle quali oltre la metà sono lavoratori migranti egiziani.  
   
 

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