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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2011
 
   
  “ÖTZI20”: I VENT’ANNI DELL’UOMO VENUTO DAL GHIACCIO IN MOSTRA A BOLZANO

 
   
   Bolzano, 9 marzo 2011 - Per celebrare il ventennale del ritrovamento dell’Uomo venuto dal ghiaccio, dall’1 marzo 2011 al 15 gennaio 2012 il Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano dedica alla sua celebre mummia l’esposizione temporanea Ötzi20. Tra scienza, costume, cronaca e arte, quattro piani di allestimento mettono in scena l’impatto di Ötzi su noi contemporanei. E una nuova ricostruzione di com’era da vivo. Presente alla cerimonia di inaugurazione l’assessora Sabina Kasslatter Mur. Nel 2011 l’Uomo venuto dal ghiaccio compie vent’anni, almeno nella sua seconda vita di mummia tra le più importanti e note al mondo. Era il 19 settembre 1991 quando in un ghiacciaio della Alpi della Ötztal alcuni escursionisti recuperarono un corpo umano ben conservato risalente a 5300 anni fa, ribattezzato affettuosamente dai media “Ötzi”. Per celebrare il ventennale del ritrovamento, il Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano ha ideato per il suo famoso reperto la mostra temporanea “Ötzi20 – Life. Science. Fiction. Reality”, un percorso espositivo di quattro piani tra scienza, cronaca, costume, curiosità e arte alla scoperta del rapporto che Ötzi ha instaurato con noi contemporanei. L’esposizione è visitabile dall’1 marzo 2011 al 15 gennaio 2012. In un contesto interattivo, pensato per dialogare con il visitatore accompagnandolo attraverso gli oggetti esposti e le installazioni, Ötzi20 illustra il passato ma soprattutto il presente della mummia dell’Età del rame ormai divenuta parte del nostro immaginario. Dalle più recenti scoperte scientifiche all’Ötzi oggetto di approcci esoterici, a quello protagonista di operazioni di marketing o di fantasiosi reportage giornalistici, la mostra fissa un’ “istantanea dinamica” in equilibrio tra antichità archeologica e fenomeno sociale, dove trova spazio il costante mutamento delle conoscenze su Ötzi e delle rappresentazioni che ne abbiamo. Nel corso della cerimonia l´assessora Kasslatter Mur ha dichiarato: "L’uomo venuto dal ghiaccio con la sua straordinaria importanza archeologica ha reso nota in tutto il mondo la nostra terra. Dall’inaugurazione del museo, oltre tre milioni di visitatori hanno visto la mummia e il suo corredo. Negli anni, di Ötzi hanno parlato tutte le maggiori testate internazionali, ed oggi come ieri i risultati delle ricerche sulla mummia girano il mondo appassionando e coinvolgendo non solo gli scienziati, ma anche i profani. Saluto perciò con favore l’iniziativa del Museo Archeologico dell’Alto Adige di prendere il ventennale della scoperta di Ötzi ad occasione per presentare un quadro d’insieme aggiornato della tematica, fornendo un bilancio e trasmettendone gli esiti attraverso una mostra temporanea". L’esposizione temporanea occupa tutti e quattro i piani del Museo Archeologico dell’Alto Adige, per un totale di 1.200 m2, all’insegna rispettivamente dei temi life, reality, science e fiction, ovvero Ötzi come è stato incontrato e vissuto nei primi giorni dopo la sua scoperta, com’era e com’è nella realtà, nei resoconti e nelle pratiche dei ricercatori così come nelle domande (aperte) poste dalla scienza ed infine nella rappresentazione massmediatica e popolare. Esposti dal 1998 al Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, in tredici anni la celebre mummia con il suo straordinario corredo di vestiario ed attrezzatura sono stati visitati da oltre 3 milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Benché morto, Ötzi ha influenzato vite suscitando reazioni ed emozioni che la mostra intende indagare. Attrazione principale della mostra Ötzi20 proposta dal Museo Archeologico dell’Alto Adige è la nuova ricostruzione a grandezza naturale dell’Uomo venuto dal ghiaccio, basata su un modello anatomico tridimensionale del cranio, su dati tomografici e sui più recenti metodi ricostruttivi della medicina forense. L’opera è stata realizzata dai due artisti olandesi Alfons e Adrie Kennis, già noti per avere dato un volto all’Uomo di Neandertal. Questa ricostruzione sostituisce quella, vetusta, già esposta al museo. Grazie al lavoro dei fratelli Kennis, l’aspetto e il corpo dell’Uomo venuto dal ghiaccio assumono una forma quanto più verosimile e realistica: Ötzi appare come un uomo di statura media, snello ma nerboruto, con i lineamenti affilati, la barba incolta e la pelle bruciata dal sole. La fotografa tedesca Heike Engel (agenzia 21Lux) ha seguito per sei mesi Kennis & Kennis documentando in esclusiva per il Museo Archeologico dell’Alto Adige l’intero processo di ricostruzione dell’Uomo venuto dal ghiaccio. La serie di fotografie così realizzata illustra in modo tangibile il capolavoro artigianale dei due gemelli olandesi, suscitando nello spettatore l’impressione di trovarsi immersi nel loro atelier. Il design ed i materiali scelti per allestire ognuno dei quattro piani di Ötzi20 sono ispirati alle rispettive tematiche e producono trasparenze e prospettive incrociate. Le stazioni interattive disseminate lungo il percorso espositivo e l’utilizzo di filmati, interviste e installazioni “hands-on” catturano l’attenzione del visitatore trasmettendo i contenuti della mostra in modo avvincente. Per l’intera sua durata, Ötzi20 è aggiornata con gli ultimi risultati della ricerca e i più attuali spunti di discussione suscitati dalla mummia. Una mostra aperta, in divenire, che non intende pronunciare parole definitive sull’Uomo venuto dal ghiaccio, ma lo considera una parte di noi, del nostro tempo. La mostra Ötzi20 del Museo Archeologico dell’Alto Adige si confronta anche con le interpretazioni artistiche della celebre mummia. Un’istallazione dell’artista britannica Marilène Oliver accoglie i visitatori all’ingresso del museo: è “Iceman Frozen Scanned and Plotted”. L’opera è composta da numerose lastre di acrilico riunite in un unico blocco: le loro perforazioni riproducono i profili dell’Uomo venuto dal ghiaccio ottenuti da scannerizzazioni tomografiche, permettendo alla Oliver di giocare con il concetto di “multistraticità”. Ötzi20 espone inoltre i “Tableau vivant” della fotografa altoatesina Brigitte Niedermair, una rassegna di scatti di grande formato delle ricostruzioni della mummia presenti in diversi musei europei, immortalate nei contesti e negli ambienti più diversi. Infine, in concomitanza con la mostra, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano Museion ospita una rivisitazione del progetto “La fuga di Ötzi”, che l’artista tedesco Hans Winkler realizzò nel 2008. Riproducendo le orme della mummia su piastre d’asfalto nei pressi di Museion, Winkler inscena un “giallo archeologico” incentrato su una misteriosa fuga di Ötzi dal museo che lo ospita. Ötzi20, però, non è solo esposizione: per tutto il 2011 e fino alla chiusura nel gennaio 2012 si susseguiranno eventi e proposte a creare un degno contorno. Il programma prevede, tra l’altro, workshop tematici, visite guidate con i protagonisti - curatori, progettisti, ricercatori, tecnici, - proposte specifiche per bambini e over 60, incontri con gli artisti e, naturalmente, una grande festa di compleanno per Ötzi domenica 18 settembre 2011, che si prolungherà oltre la mezzanotte per celebrare, il 19, il ventennale della sua scoperta. A corredo della mostra temporanea Ötzi20 è disponibile il catalogo “Ötzi 2.0 - Una mummia tra scienza e mito”, pubblicato in lingua italiana e tedesca per l’Italia dalla Folio Editore (Vienna/bolzano) e in lingua tedesca dalla Theiss Verlag (Stoccarda). Accompagna l’esposizione in qualità di media partner ufficiale il National Geographic Germania. La mostra temporanea Ötzi20, aperta al pubblico dall’1 marzo 2011 al 15 gennaio 2012 presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige in via Museo 43 a Bolzano, è sostenuta finanziariamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. Ulteriori informazioni e aggiornamenti sono disponibili sul blog http://oetzi20.It/    
   
 

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