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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Marzo 2011 |
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MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE: COMPLESSA COME I TRAPIANTI ‘SOLO UN GINECOLOGO PUÒ GARANTIRE LA SICUREZZA DEI PAZIENTI’
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Roma, 9 marzo 2011 – Le Unità Operative di Medicina della Riproduzione (U.o.m.r.) sono strutture complesse e iperspecializzate: le norme comunitarie le equiparano a un centro trapianti. È quindi necessario che il Governo stabilisca, una volta per tutte, che la loro direzione venga affidata a professionisti adeguatamente specializzati in tale campo, anche e soprattutto per una tutela a 360° del paziente. E i ginecologi sono gli unici a possedere le competenze specifiche per la loro gestione. Lo sottolinea l’Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), che riprende i contenuti di un’interrogazione parlamentare presentata di recente al Ministero della Salute dal prof. Benedetto Francesco Fucci, componente della Commissione Affari Sociali della Camera e della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario. “Le attività delle Unità operative di medicina della riproduzione spaziano dalla chirurgia dell´infertilità all’endocrinologia riproduttiva – sottolinea Fucci – dalla ginecologia dell´adolescenza alla diagnostica ecografica, dalla terapia dell´abortività ricorrente alla genetica riproduttiva: per questo è opportuno che la loro direzione sia affidata a coloro che possiedono il bagaglio di conoscenze necessario per assumersi questa specifica responsabilità, cioè a chi abbia seguito il percorso formativo per la specializzazione in ginecologia ed ostetricia. La medicina della riproduzione, infatti, è una specialità di tipo chirurgico di questo settore”. L’aogoi ricorda come alcune strutture (l’Università di Padova, l’Ospedale S. Paolo di Milano e l’Ospedale di Latina) abbiano già affidato le loro U.o.m.r. A professionisti non in possesso delle competenze specifiche richieste anche dalle norme in vigore (articolo 10, legge 40/2004). “La regione Veneto - continua Fucci nella sua interrogazione – ha deciso di affidare il coordinamento del gruppo di lavoro sulla procreazione medica assistita del tavolo tecnico della Conferenza Stato-regioni a un professionista non ginecologo”. Da una situazione simile potrebbero derivare conseguenze che Fucci definisce “paradossali”. In particolare, “dal tavolo tecnico della Conferenza Stato-regioni potrebbero giungere indicazioni alle singole Regioni per l’assegnazione della gestione delle U.o.m.r. Anche a specialisti in andrologia o embriologia”. L’aogoi invita il Ministro della Salute, prof. Fazio, a intervenire senza indugio per fare chiarezza. |
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