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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2011
 
   
  TRENTO: INCENTIVI ALLE IMPRESE: VARATO DALLA GIUNTA IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE AL CENTRO DELL´ATTENZIONE INNOVAZIONE, RETI, NUOVA IMPRENDITORIALITÀ

 
   
  Trento, 9 marzo 2011 - Un provvedimento molto atteso, il disegno di legge sugli incentivi alle imprese varato oggi dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore all´industria Alessandro Olivi, che coordina il Tavolo a suo tempo istituito dalla Provincia con le categorie imprenditoriali per la creazione di valore. Si tratta di un testo che, oltre ad accorpare e semplificare la disciplina degli aiuti e dei servizi alle imprese prevista dalla legge 6 del 1999 e dalla legge 17 del 1993, introduce ulteriori forme di aiuto per l’innovazione, l’internazionalizzazione del sistema trentino, il trasferimento tecnologico, l’imprenditoria femminile e giovanile, il riequilibrio territoriale, insomma, tutti gli snodi fondamentali delle politiche provinciali di sostegno all´imprenditorialità. Il nuovo disegno di legge introduce inoltre, come più volte annunciato, criteri per una maggiore selettività degli aiuti, andando a premiare la qualità dell´impresa e del lavoro, nonché la predisposizione all´innovazione e all´apertura all´esterno. Il tutto raccordandosi con i contenuti dell´ultima Finanziaria, che ha introdotto la procedura negoziale e l’aiuto per l’assunzione di ricercatori. Contenuti dunque profondamente innovativi, come sottolineato dall´assessore Olivi, per il quale "la proposta mira ad innescare l´avvio di nuove imprese e rafforzare le alleanze fra le imprese esistenti, il tutto con l´obiettivo di accrescere la produttività del sistema nel suo complesso". Semplificazione delle procedure, selettività degli aiuti, sostegno ai segmenti più innovativi del tessuto imprenditoriale locale ma anche ai giovani che vogliono avviare un´attività economica in proprio: questi gli elementi fondamentali del disegno di legge sugli incentivi alle imprese varato quest´oggi dalla Giunta provinciale, un provvedimento che si propone di innovare profondamente la disciplina degli aiuti alle imprese. Due gli obiettivi che la Giunta si propone di raggiungere. Il primo è quello di semplificare ulteriormente ed aggiornare il quadro normativo a disposizione delle imprese per il sostegno agli investimenti, riconducendo ad un´unica legge di riferimento gli incentivi di tipo finanziario oltre che "di sistema". Per far questo si propone di abrogare la legge provinciale 17 del 1993 sui servizi alle imprese e riportare i suoi contenuti, aggiornati alla luce delle esigenze espresse dalle imprese nel presente contesto economico, nell’alveo della legge provinciale 6 del 1999 sugli incentivi alle imprese. L’accorpamento delle disposizioni agevolative a sostegno della domanda di servizi e per la promozione delle reti di impresa consente fra le altre cose di beneficiare delle semplificazioni amministrative in tema di procedure, in particolar modo con riferimento alla procedura negoziale introdotta con l´ultima Finanziaria. Il secondo obiettivo che si intende perseguire consiste nell’introduzione nell’ambito della normativa che disciplina la concessione di incentivi alle imprese, di una maggiore selettività, per indirizzare gli interventi verso: soggetti che più difficilmente riescono a partecipare al mondo delle imprese; il sostegno alla competitività delle imprese sui mercati internazionali attraverso innovazione, crescita dimensionale e conoscenze specializzate; la promozione di una struttura del mercato più concorrenziale, in grado di offrire maggiori opportunità di investimento e maggiore efficienza economica sia sui mercati locali sia su quelli internazionali. Scheda: il disegno di legge sugli incentivi alle imprese. Vediamo di riepilogare sinteticamente i contenuti del nuovo disegno di legge. Il testo che la Giunta sottoporrà all´approvazione del Consiglio provinciale: 1) accorpa la legge 6/1999 (aiuti per investimenti fissi, prestiti partecipativi e progetti di ricerca applicata) e la legge 17/1993 (servizi alle imprese) e quindi semplifica le due discipline e raccorda i vari strumenti; 2) prevede ulteriori forme di aiuto per l’innovazione, l’interconnessione e l’internazionalizzazione delle imprese; il trasferimento tecnologico; l’imprenditoria femminile e giovanile; il riequilibrio territoriale; 3) introduce una maggiore selettività degli aiuti. Focus della riforma. Il senso complessivo della riforma si coglierà considerando unitariamente le modifiche già introdotte con la legge finanziaria 2011 (che ha introdotto la procedura negoziale e l’aiuto per l’assunzione di ricercatori), il disegno di legge approvato oggi (soprattutto per le nuove tipologie di aiuto) e i futuri criteri e modalità di attuazione della legge (in corso di predisposizione e verifica con i tavoli tecnici). Da questo insieme emerge una linea di selettività e di organicità, che si esprime in particolare in: 1) un nuovo ordine di priorità, incentrato sulla qualità dell’impresa e del lavoro nonché sull’apertura e sull’integrazione del sistema trentino, che discriminerà non soltanto la misura degli aiuti (come oggi) ma anche l’accesso agli stessi; 2) la limitazione della procedura automatica, che sarà riservata ai soli investimenti addizionali, e l’introduzione della procedura negoziale per i grandi progetti (in cui si "negoziano" ricadute collettive e pluralità di strumenti agevolativi, coinvolgendo quindi anche Trentino Sviluppo e l’equity); 3) una riarticolazione degli incentivi per la ricerca, con enfasi sul trasferimento tecnologico, sulle imprese innovative e sull’assunzione di ricercatori; 4) l’integrazione fra aiuti diretti e aiuti indiretti (immobili, equity, agevolazioni fiscali); 5) la trasformazione di importanti "effetti attesi" dalle politiche d’incentivo (come l’occupazione, la patrimonializzazione dell’impresa e l’addizionalità degli investimenti) in determinanti della misura degli aiuti (e, di conseguenza, in obblighi). Novità in materia di servizi alle imprese e aggregazioni aziendali. L´obiettivo fondamentale è qualificare le conoscenze acquisite dalle aziende attraverso consulenze esterne e rafforzare le alleanze d’impresa. Di conseguenza: gli aiuti sono circoscritti ai temi strategici: innovazione; qualità totale dell’impresa e del lavoro; produttività; subentro nelle attività di famiglia; certificazioni (di qualità, di prodotto, ambientale, etica); buone pratiche ambientali; strategie di mercato; Ict; aggregazioni; è richiesta una specifica qualificazione dei prestatori di servizi; è previsto un nuovo aiuto per il contratto di rete (30% delle spese per la sottoscrizione del contratto e fino al 50% del fondo comune); Il Trentino è La Prima Provincia In Italia Ad Adottare Una Misura Di Questo Genere. Sono mantenuti gli attuali aiuti ai consorzi, che hanno avuto fin qui un ruolo cruciale nelle aggregazioni d’impresa. Nuovi aiuti per l’innovazione. Sono previsti nuovi aiuti: destinati alle nuove imprese innovative (fino a 1 milione di euro ciascuno) per ridurre gli oneri (fino all’80%) relativi all’assunzione di laureati e a progetti di ingegnerizzazione o di innovazione, anche realizzati dal titolare o dai soci dell’impresa (aspetto, quest’ultimo, molto sentito nelle piccole aziende); per l’acquisizione di brevetti e di altri diritti di proprietà industriale; in favore dei centri di assistenza tecnica (Cat), che potranno riguardare tutti i settori economici. Aiuti per l’imprenditorialità femminile e giovanile. Per la nuova imprenditorialità femminile e giovanile sono agevolati i costi per l’avvio dell’impresa e per le consulenze destinate alla prima assistenza e all’impostazione del piano strategico, ivi compresi i costi derivanti dall’eventuale congedo parentale. Sono previsti inoltre lo sportello giovani e le borse di studio in favore di giovani o di ricercatori che promuovono nuove idee imprenditoriali. Nuovi aiuti per l’internazionalizzazione. Sono previsti un’ulteriore riduzione Irap per le imprese che sostengano spese per la ricerca e per l’internazionalizzazione: le modalità concrete saranno stabilite dalla legge finanziaria annuale. Inoltre sono previsti aiuti nella forma di voucher per l’internazionalizzazione («buoni» spendibili presso soggetti convenzionati per la fornitura dei servizi agevolati; gli aiuti sono estesi anche alle imprese agricole). Riequilibrio territoriale. È infine previsto il sostegno degli interventi nelle zone montane caratterizzate da marginalità socio economica: la disciplina attuativa della legge individuerà apposite misure e priorità d’intervento, in montagna e nelle zone comunque "periferiche"  
   
 

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