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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2011
 
   
  LA SINDROME DEL ’CERVELLO SBRAITANTE’ MOVIMENTI RAPIDI E IMPROVVISI, O, VICEVERSA LENTI E SOSTENUTI, CONOSCIUTI COME TIC.

 
   
   Milano, 9 marzo 2011 - Una Sindrome dell’“incomprensione medica e sociale” : colpisce nei rapporti di lavoro, affettivi, a scuola, scatenando ripulse - L’importanza dell’informazione e collaborazione specialisti-pazienti - Un’associazione per ‘espugnare la “Tourette” La Sindrome di Tourette è una condizione caratterizzata dalla presenza di movimenti rapidi e improvvisi, o, viceversa lenti e sostenuti, stereotipati, e da vocalizzi di vario tipo che sono conosciuti come tic. Questi tic possono essere semplici, come uno sbattere delle palpebre, oppure complessi, coinvolgendo un numero maggiore e più articolato di gruppi muscolari, e si presentano quindi con smorfie del viso o di una parte del viso, o con scosse delle spalle, movimenti di torsione delle mani strette fra loro, movimenti che simulano il disegnare, oppure con un picchiettare delle dita su un oggetto, etc. A volte c’è una tendenza a mettersi ad annusare le persone oppure, più spesso, a toccacciarle. I tic vocali possono essere in forma di ‘grugniti’, di colpi di tosse, simili all’’abbaiare’, delle sequenze vocali particolari, oppure possono essere frasi formulate, o ripetendo parole o la parte terminale di parole dette da altri, come in un gioco, o invece di immediato contenuto scurrile, e quindi coprolaliche. Caratteristica di questi tic è il variare per intensità nel corso del tempo, e spesso, il cambiare di forma e di sede : a un certo tipo di tic ne succede un altro in una diversa parte del corpo. Questi tic possono essere di diversa intensità : in alcuni casi, più gravi, interferiscono e danneggiano la vita sociale. E’ un disturbo che colpisce soprattutto i maschi con un rapporto di tre-quattro a uno rispetto alle femmine e inizia prima dei 18 anni, in genere attorno ai 5-6 anni. L’intensità del disturbo spesso aumenta negli anni successivi e raggiunge il massimo nel periodo prepuberale e all’inizio dell’adolescenza. Poi in molti casi c’è una diminuzione di intensità e di frequenza, o addirittura la scomparsa dei tic, ma in alcuni il disturbo persiste nell’età adulta. La Sindrome di Tourette ha una base genetica della quale non si conosce ancora la natura specifica. La prevalenza di questo disturbo è compresa fra lo 0,15 per cento e l’1-3 per cento della popolazione, a seconda delle età prese in esame e anche con una differenza fra le varie statistiche. E’ opinione di vari specialisti che questo disturbo negli ultimi anni sia divenuto più frequente. Vi sono alcuni giovani o persone adulte nelle quali il disturbo si limita alla sola presenza di tic : sono la minoranza, appena il 10-20 per cento. Nella maggioranza (80 per cento) dei casi la sindrome di Tourette va insieme a un disturbo ossessivo-compulsivo che spesso si manifesta con tematiche di tipo violento, aggressivo, sessuale o di mania per le simmetrie con compulsioni a toccare, a mettere in ordine, a controllare, a contare-ricontare e, a volte, con lesioni (pseudopunitive) inflitte se stessi. Anche il Disturbo dell’Attenzione con Iperattività fa parte del quadro nella maggioranza dei soggetti ‘tourettiani’: si tratta di una particolare irrequietezza motoria, evidente soprattutto nei bambini, accompagnata da una facilità a distrarsi, a una difficoltà nel concentrarsi in un compito e a impulsività. Può essere accompagnata da difficoltà scolastiche e sociali dovute a scarsa cognizione e comprensione del problema sia fra la gente sia da parte delle istituzioni : sanitarie comprese. Spesso, anche se con minor frequenza, altri disturbi si associano alla sindrome di Tourette : disturbi d’ansia generalizzata, fobie, attacchi di panico. Inoltre disturbi dell’umore di tipo depressivo o di tipo maniaco-depressivo. Questa varietà di disturbi che possono interferire con un’adeguata crescita sociale e accompagnarsi a numerose frustrazioni contribuisce a spiegare molti disturbi di personalità di tipo socialmente autoescludenti o ‘di rifiuto’ che si riscontrano in adolescenti e adulti, e potrebbero essere evitati riconoscendo e curando la ‘Tourette’. La complessità dei disturbi che si associano, e in gran parte dei casi fanno parte, nella sindrome di Tourette rende la loro cura spesso delicata e complessa. Sul piano farmacologico ci sono varie medicine, come la pimozine, l’aloperidolo, la clonidina, che possono ridurre l’intensità dei tic o eliminarli. Tuttavia, queste medicine possono avere degli effetti collaterali che possono interferire negativamente su altri aspetti del disturbo. C’è quindi un problema di scelta su quali siano i gruppi di sintomi sui quali, di volta in volta, focalizzare la terapia : in alcuni soggetti, per esempio, può essere conveniente intervenire sui sintomi della serie ossessiva. Ci sono anche cure basate sull’uso della tossina botulinica per iniezione che può eliminare per qualche mese (deve poi essere ripetuta) alcuni tic particolarmente disturbanti. Accanto alle cure farmacologiche è spesso utile un intervento su altri aspetti della vita della persona : in particolare sulle abilità sociali, ma in vari momenti della vita ci possono essere altre priorità, come quelle relative a difficoltà di partecipazione all’apprendimento scolastico. Il problema della diagnosi è delicato e importante : spesso la sindrome di Tourette è ignorata o confusa con altri disturbi, più gravi. La sua conoscenza consente in generale di vivere meglio, di usare le medicine quando è necessario, di identificare meglio difficoltà scolastiche o sociali, e di potervi porre rimedio. Ecco perché è stato costituito l’Aist.  
   
 

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