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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Marzo 2011 |
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COME REGOLARSI PER L’ALIMENTAZIONE DURANTE LA CHEMIOTERAPIA?
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Roma, 10 marzo 2011 - Tutti Gli studi che hanno analizzato la relazione fra dieta e cancro hanno consistentemente evidenziato come un terzo di tutti i tumori sia prevenibile con una corretta alimentazione. I cibi contengono infatti sostanze in grado di modulare tutti i principali meccanismi di segnale coinvolti nella cancerogenesi: metabolismo di sostanze cancerogene, riparo del Dna, proliferazione cellulare, apoptosi, infiammazione, immunità, differenziazione, capacità di invasione tissutale, angiogenesi, regolazione ormonale ed energetica cellulare, sia in cellule normali che in cellule tumorali. Non sorprende dunque la capacità della dieta di prevenire non solo la formazione del tumore, ma anche di modularne la crescita e conseguentemente la prognosi del paziente. Alla luce di questi studi non sorprende l’importanza della dieta non solo nel prevenire la formazione del tumore, ma anche di modularne la crescita. Sia il tumore in sé che gli stessi trattamenti antitumorali (chirurgia, chemioterapia, radioterapia) possono condizionare negativamente lo stato nutrizionale del paziente. Gli interventi nutrizionali che iniziano precocemente ed accompagnano le terapie oncologiche specifiche hanno non solo l’obiettivo di migliorare o preservare lo stato nutrizionale del paziente, ma anche quello di aumentare la tolleranza e la risposta al trattamento e ridurre l’incidenza di complicanze. La letteratura disponibile mostra come il counseling nutrizionale dovrebbe essere parte integrante nel trattamento dei pazienti oncologici in virtù del suo significativo contributo alla loro qualità di vita. Dati recenti inoltre suggeriscono che l’impostazione di un’alimentazione corretta migliora non solo lo stato di salute dell’individuo durante il trattamento anti-tumorale e a completamento dello stesso, ma anche la sua prognosi. Ad esempio, nei pazienti in trattamento chemioterapico per neoplasia del colon in stadio avanzato, un’alimentazione ricca di carne, grassi, cereali raffinati e zuccheri, sembra triplicare il rischio di recidiva e raddoppiare il rischio di morte, rispetto al consumo di una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali. Sempre in studi recenti condotti su In donne affette da neoplasia mammaria in stadio iniziale, il consumo di una dieta ricca di frutta e verdura e povera di carne rossa, carne processata e cereali raffinati, si associa ad una riduzione del 43 percento del rischio complessivo di morte e ad una riduzione del 65 percento del rischio di morte per cause diverse dal tumore al seno. La stessa dieta correla con una riduzione del 31 percento nell’incidenza di nuovi eventi tumorali (recidive, metastasi o nuovi primitivi) in donne senza vampate durante trattamento per neoplasia mammaria. In aggiunta, elevati livelli sierici di carotenoidi, indicanti un abbondante consumo di frutta e verdura, sono associati ad una riduzione significativa del rischio di sviluppare una nuova neoplasia al seno in donne con precedente storia di neoplasia mammaria in stadio iniziale. Nell’incontro sono stati proposti approcci nutrizionali ad alcune problematiche comuni nei pazienti oncologici quali l’anemia e la nausea, e si evidenzierà l’importanza dell’attivazione delle funzioni d’organo per favorire i processi di digestione, detossificazione e drenaggio. |
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