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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2011
 
   
  OPERA, MUSEI E ROMANZI RENDONO PIU’ FELICI LE DONNE

 
   
  Milano 10 marzo 2011 – La Fondazione Bracco ha tra i propri obiettivi la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del Paese, la promozione della ricerca scientifica e della tutela della salute. Fedele alla sua mission, nella Giornata Internazionale della Donna, ha voluto organizzare il Convegno “Donne e benessere psicologico: stili di vita, salute e cultura”. Nel corso del Simposio sono stati presentati i primi risultati di una rilevazione statistica, realizzata dalla Doxa per la Fondazione Bracco in collaborazione con l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano, e condotta utilizzando uno strumento chiamato Psychological General Well-being Index, che misura la sensazione soggettiva di benessere psicologico. L’indagine scientifica ha calcolato l’influenza delle pratiche culturali e sociali sulla felicità dei cittadini milanesi, con un focus particolare sulla popolazione femminile; e ha confermato che sani stili di vita e un uso intelligente del tempo libero (cultura e attività fisica) rivestono un ruolo rilevante come fattore determinante del benessere psicologico individuale. “Fino ad ora nessuna ricerca statisticamente importante era mai stata condotta con l’obiettivo di comprendere l’influenza delle leisure activities sul benessere psicologico individuale”, ha affermato il Dott. Enzo Grossi della Fondazione Bracco nel corso della sua relazione intitolata Donne felici a Milano?: “Ma è assodato che la pratica culturale e un sano stile di vita hanno assunto un ruolo sempre più importante nella società contemporanea, e che frequentare concerti, teatri, cinema, mostre e leggere libri aumenta la percezione del proprio benessere. In altre parole, la cultura migliora la qualità della vita di ogni individuo”. “Lo stato di benessere psicologico di Milano”, ha aggiunto il Dott. Grossi, “è posizionato a livelli tendenzialmente superiori a quelli riscontrati con ricerche parallele nell’Italia del Nord. Si conferma inoltre la presenza di un “gender effect” che penalizza il sesso femminile in tutte le fasce di età. Questo gap legato al genere risulta comunque meno evidente a Milano rispetto ad altre parti d’Italia”. Ma il tratto veramente innovativo che lo studio ha portato in evidenza è che le pratiche culturali considerate nella ricerca hanno un effetto diretto sul benessere psicologico individuale. In una scala ipotetica dei fattori che determinano maggiormente la felicità percepita, per le donne le attività culturali e di svago si attestano al secondo posto assoluto, dopo l’assenza di malattie, e si rivelano essere sostanzialmente più importanti di categorie come l’età, il reddito, l’educazione, il genere, o il tipo di impiego, che hanno sinora ricevuto un’attenzione considerevolmente maggiore nella letteratura di settore. In altre parole, il consumo culturale contribuisce direttamente alla felicità. Facendo un esempio, è stato possibile rilevare un livello superiore di benessere negli individui che vanno al cinema almeno tre volte l’anno rispetto a coloro che non ci vanno. Lo stesso avviene per il teatro, i concerti di musica classica e balletto, i musei. In particolare i frequentatori assidui, coloro che hanno partecipato a più di dieci concerti di musica classica in un anno presentano un tasso di benessere di 10 punti superiore rispetto alla media. Un dato interessante emerge dalle preferenze secondo i generi: ai primi posti della top ten femminile di ciò che rende più felici ci sono l’opera lirica, la visita ai musei e i romanzi. “Il mio amore per la musica e l’arte che è noto a tutti mi ha fatto pienamente riconoscere in queste conclusioni scientifiche”, ha affermato Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco. “La mia Famiglia ed io abbiamo sempre creduto nel valore della cultura come chiave d’accesso alla comprensione del mondo. La cultura ci permette cioè di cogliere il senso delle cose, di stabilire raffronti, di mettere in prospettiva, di contestualizzare; ma anche di sviluppare una sensibilità di fronte ai segni del Bello e di ciò che è importante. La cultura offre uno strumento fondamentale per nutrire la mente e per ampliare gli orizzonti della nostra vita. Più si fruisce di questo linguaggio, più si è in grado di capire e di emozionarsi, innescando così un circolo virtuoso che si alimenta nel tempo e che produce soddisfazione e benessere psicologico”. “Credo che la visita al nuovo Museo del Novecento o gli affollati concerti della Scala aperti ai giovani”, ha aggiunto Diana Bracco, “abbiano rappresentato delle stimolanti opportunità di crescita per i Milanesi. Così come l’iniziativa rivolta alle donne per incentivare la fruizione della cultura, dei teatri e dei cinema, un progetto varato dall’Assessore Moioli che abbiamo sostenuto come Fondazione Bracco. Promuovere e valorizzare la cultura vuol dire valorizzare l’uomo, sviluppare le sue potenzialità e migliorare le sue capacità, prima ancora che promuovere le espressioni più alte del suo ingegno, della sua creatività, della sua attitudine artistica”. Al Convegno, moderato da Nicoletta Carbone di Radio 24, sono intervenuti Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze A.o. Fatebenefratelli-oftalmico-melloni, Milano; Mauro Niero, Professore Ordinario di Sociologia, Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Verona; Pierluigi Sacco, Professore Ordinario di Economia della Cultura, Università Iulm, Milano; e Andrea R. Genazzani, Direttore del Dipartimento di Medicina della Procreazione e dell’Età Evolutiva, Università di Pisa, e Presidente Fondazione Eva.  
   
 

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