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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2011
 
   
  TECNOPOLO DI BOLOGNA, FIRMATA LA CONVENZIONE PER L´AVVIO DELLA RICERCA

 
   
  Bologna, 10 marzo 2011 - Sono state sottoscritte ieri le convenzioni tra la Regione Emilia-romagna e l’Università di Bologna, l’Enea, il Cnr e il Consorzio T3lab, che sanciscono ufficialmente l´avvio dei laboratori del Tecnopolo di Bologna appartenenti alla Rete Regionale dell’Alta Tecnologia. Dagli accordi di programma istituzionali si passa quindi alle convenzioni operative per l´attuazione dei programmi di ricerca dei nuovi laboratori del capoluogo emiliano. «Con il tecnopolo di Bologna, unitamente al sistema della rete regionale dell’Emilia-romagna, vogliamo – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - rafforzare il ‘perno’ della ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico.L’obiettivo è di trasformare quanto realizzato dalla ricerca in imprese in grado di stare sui mercati globali.. Questa è la sfida per essere protagonisti in Europa e nel mondo». In primo luogo con l´Università di Bologna, che attiverà in città i laboratori della Meccanica e dei Materiali, dell´Energia e dell´Ambiente, delle Scienze della Vita, delle Costruzioni e delle Ict. Questi cinque nuovi laboratori sono organizzati come Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale (Ciri), costituiti ex novo per questa finalità, e prevedono quasi tutti anche unità operative nelle sedi romagnole. L’università impegnerà in tutto 123 nuovi ricercatori dedicati e 320 ricercatori strutturati a tempo parziale, di cui un numero consistente opererà nel tecnopolo bolognese. «Bologna - ha aggiunto il Magnifico Rettore dell´Università di Bologna Ivano Dionigi - deve essere il perno di una rete di aree di ricerca, laboratori e ricercatori. La prima rete, fondamentale, sui cui investire è quella delle persone: i ricercatori, i protagonisti di questo network di centri e del tecnopolo di Bologna. È una sfida da raccogliere, con convinzione e coraggio, per introdurci a pieno titolo nel circuito della ricerca internazionale e attirare l´attenzione su Bologna. Con la sottoscrizione dell´accordo odierno l´Alma Mater assumerà 123 ricercatori a tempo determinato». Dopo l’avvio, avvenuto nel corso del 2010, dei programmi di ricerca industriale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli nell´ambito delle Scienze della vita e del Consorzio Ricos nell´ambito delle costruzioni, oggi viene dunque completato il quadro dei programmi di ricerca con gli altri grandi attori della ricerca bolognese. L´enea realizza 4 laboratori: Lecop (Ambiente), Laerte (Efficienza energetica, energie rinnovabili, sicurezza e riconversione sistemi di riscaldamento), Cross-tec (Interoperabilità e virtualizzazione dei processi per reti di imprese), Tracciabilita´ (materiali). Enea impiegherà, in base alla convenzione, 35 nuovi ricercatori dedicati e 53 ricercatori strutturati, a tempo parziale. Il Cnr realizzerà due laboratori anche giuridicamente autonomi, in forma consortile, con il Consorzio Mister, sulle micro e nanotecnologie e con il laboratorio Proambiente (in tema ambientale e sull´inquinamento dell´aria). I nuovi ricercatori dedicati saranno 31 a cui si affiancheranno 92 ricercatori Cnr. Infine, il Laboratorio del Consorzio T3lab (consorzio misto tra Università, Unindustria e imprese) che si occuperà di energia intelligente, visione digitale, trasmissioni radio, interfacce uomo-macchina, tele controllo: tematiche altamente strategiche soprattutto per il settore dell´automazione. Il consorzio impiegherà 24 ricercatori per svolgere il programma di ricerca. Considerando anche i laboratori già avviati dall’Istituto Ortopedico Rizzoli e dal Consorzio Ricos, a Bologna, per il programma tecnopoli lavoreranno 227 nuovi giovani ricercatori, affiancati da 420 ricercatori strutturati. I risultati dell’attività di ricerca di questi tre anni saranno finalizzati al trasferimento tecnologico alle imprese e saranno alla base dello sviluppo dei laboratori anche oltre questo termine. Scheda Il Tecnopolo di Bologna fa parte della grande rete per l’Alta tecnologia dell’Emilia-romagna. Il Tecnopolo di Bologna nell’ex Manifattura tabacchi, con i suoi 100 mila metri quadrati, sarà la struttura più estesa del progetto e fungerà anche da hub per l’intera rete dei tecnopoli. La manifattura ospiterà i laboratori dell’Università di Bologna, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Enea e i T3 Lab, oltre alla sede di Aster. Complessivamente saranno 647 i ricercatori impiegati nel tecnopolo nell’ex Manifattura tabacchi, di cui circa 227 giovani ricercatori impegnati a tempo pieno. 17 i laboratori attivi sulle diverse piattaforme tecnologiche (meccanica dei materiali, costruzioni, scienze della vita, energia ambiente, Ict). Nel capoluogo, a quello della Manifattura, si affiancherà il Tecnopolo dell’area della Ricerca Cnr, con un’estensione di 5.500 metri quadrati e ospiterà due laboratori dedicati alle piattaforme Meccanica materiali e Energia Ambiente. Complessivamente saranno 123 i ricercatori impiegati nel tecnopolo, di cui 31 giovani ricercatori impegnati a tempo pieno. Il coordinamento della Rete regionale dei tecnopoli sarà realizzato da Aster, la Società consortile già attivata in questi anni da Regione, Università ed Enti di ricerca, che avrà un “Hub” proprio nel tecnopolo bolognese dell’ex stabilimento della Bat (British American Tabacco). A seguito della dismissione di molte attività e del ridimensionamento produttivo, infatti, e con l’acquisizione dell’area da parte della Regione, in questo complesso di circa 100.000 metri quadrati sorgerà un grande tecnopolo che, oltre ad ospitare un numero consistente di laboratori di ricerca promossi dall’Università di Bologna, dall’Enea, dall’Istituto Ortopedico Rizzoli, a cui si aggiungono quelli proposti da importanti organizzazioni economiche, ospiterà anche funzioni di servizio per tutta la Rete regionale. Tutti i numeri dei tecnopoli della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-romagna 10 tecnopoli 6 università e 4 enti di ricerca coinvolti 34 laboratori di ricerca industriale e 11 centri per l’innovazione 1600 ricercatori, di cui 560 nuovi giovani ricercatori 160.000 mq di aree riqualificate totali investimento complessivo: 240 milioni € di cui: contributo regionale: 136 milioni € contributo delle università e degli enti di ricerca: 90 milioni € contributo degli enti locali: 14 milioni € investimento in infrastrutture: 72 milioni € investimento in attrezzature scientifiche: 48 milioni € investimento in nuovi contratti di ricerca per giovani ricercatori: 120 milioni €  
   
 

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