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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2011
 
   
  MARCIA LAVORATORI BASELL: PRESIDENTE UMBRIA MARINI E ASSESSORE ROSSI, “MANIFESTAZIONE DI CIVILTÀ, DOMANI CON LORO A ROMA”

 
   
   Perugia, 10 marzo 2011 - "Siamo particolarmente vicini ai lavoratori ternani del polo chimico che in queste ore stanno svolgendo, con la loro marcia verso Roma, una manifestazione di grande civiltà, a difesa non solo del lavoro, ma delle prospettive economiche e sociali di un parte fondamentale del territorio regionale". E´ quanto affermano la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l´assessore regionale allo sviluppo economico, Gianluca Rossi, che esprimono la loro personale solidarietà, e quella dell´intera Giunta regionale, ai lavoratori ed alle organizzazioni sindacali ed annunciano inoltre, che oggi sono a Roma ad attenderli al loro arrivo davanti al Ministero dello Sviluppo economico. "Condividiamo e sosteniamo con forza la mobilitazione dei lavoratori - spiegano Marini e Rossi - e auspichiamo vivamente che il Ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, riceva una loro delegazione e fornisca chiarimenti sullo stato delle trattative tra i vertici della Basell e la cordata di aziende, guidata dalla Novamont, che hanno presentato un progetto di rilancio del sito attraverso la chimica verde". "I fatti dell´ultimo mese - proseguono la presidente Marini e l´assessore Rossi - purtroppo, smentiscono ancora una volta l´ottimismo con il quale lo stesso Ministro Romani aveva risposto all´interrogazione parlamentare dell´onorevole Trappolino e altri, circa la possibilità di una chiusura positiva della trattativa con Basell". "Inoltre - aggiungono - alla luce delle ultime vicende che investono anche l´Azienda Meraklon, sebbene le istituzioni non vogliano entrare nel merito delle scelte societarie di tale azienda, si evidenzia ancora di più la necessità urgente di uno strumento istituzionale che coordini le iniziative e gli interventi dei diversi soggetti coinvolti, a partire dal Governo nazionale, come proposto ormai da otto mesi dalla Regione e dalle istituzioni locali e che si riconferma indispensabile anche in funzione di un progetto di reindustrializzazione del polo chimico ternano". "La convocazione urgente del Tavolo di crisi, istituito presso il Ministero sul futuro del Polo chimico ternano, è quanto si continua a chiedere da parte della Regione Umbria e delle altre istituzioni locali - sottolineano - Sarebbe questa la sede anche per riavviare la discussione sull´attuazione degli obiettivi indicati nello stesso Patto di territorio. E´ opportuno ricordare che per la prima volta in Italia, e forse in Europa, si è riusciti a costruire, con il "Patto di territorio" uno strumento innovativo che consente da una parte di mettere a disposizione vantaggi localizzativi, e dall´altra nuovi interventi destinati allo sviluppo di un territorio interessato da crisi industriale, offrendo così un contributo originale per l´individuazione di strumenti destinati ad affrontare in termini non solo di difesa, ma di sviluppo dell´occupazione. Sarebbe dunque grave non utilizzare questo strumento e le opportunità che esso offre". "Il piano industriale proposto da una un gruppo di aziende, con Novamont come capofila, per quanto ci è dato conoscere sembra proporre una soluzione industriale in grado di dare prospettive adeguate al Polo Chimico ternano e al tempo stesso delineare una traiettoria di rilancio della chimica nazionale sul versante della ricerca e dell´innovazione - concludono la presidente Marini e l´assessore Rossi - Risultano, pertanto, incomprensibili i ritardi nella trattativa fra la multinazionale Basell e la Novamont, considerato che il fattore tempo potrebbe risultare elemento decisivo per una positiva soluzione della crisi. Ciò, ancor di più alla luce delle dichiarazioni rese da autorevoli soggetti istituzionali e non, circa il piano di investimenti, per 500 milioni, deliberato dall´Eni, attraverso la Novamont, nel settore della chimica verde, che continuiamo a ritenere trovi anche nel sito ternano, una sua naturale collocazione".  
   
 

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