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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2011
 
   
  LIBRI COME FESTA DEL LIBRO E DELLA LETTURA ROMA, AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, 1-10 APRILE 2011 ANTEPRIMA CON JONATHAN FRANZEN: LUNEDÌ 21 MARZO

 
   
   Roma, 10 marzo 2011 - Libri come raddoppia. Dopo il successo della prima edizione (arricchita in autunno dal ciclo di “lezioni americane” a New York, che ha visto la partecipazione di Carlo Lucarelli, Nathan Englander, Jonathan Galassi, Stefan Merrill Block e Benedetta Tobagi, Giancarlo De Cataldo, Paula Fox, Gino Roncaglia e Daniel Mendelsohn), la festa del libro e della lettura torna all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con un programma di incontri, laboratori, corsi e iniziative per le scuole che non si limita più allo spazio di un weekend, ma si sviluppa su dieci giorni, dal 1° al 10 aprile 2011. Promosso e organizzato dalla Fondazione Musica per Roma, con la collaborazione di Telecom Italia, partner unico della manifestazione, l’evento conferma e rilancia quegli elementi di originalità che sono stati il punto di forza del suo debutto. In particolare, il desiderio di non fermarsi al cosa di un libro, svelandone invece i segreti del come: come viene scritto, stampato, pubblicato, venduto e… letto. L’edizione 2011 dedica, inoltre, ampio spazio all’editoria digitale. Quest’anno si potranno ‘sfogliare’ i libri preferiti anche nella versione ebook e provare una nuova esperienza di lettura con i dispositivi di nuova generazione nello spazio tecnologico biblet cafè di Telecom Italia. Grandi protagonisti sono gli scrittori, scelti in modo da rappresentare la varietà e le tendenze del panorama letterario nazionale e internazionale. Sul palco dell’Auditorium sfileranno autori come Jonathan Franzen, che nell’anteprima di lunedì 21 marzo presenta al pubblico italiano l’attesissimo Libertà, ritorno al romanzo a quasi dieci anni da Le correzioni. E poi ancora, il fenomeno letterario dell’autunno americano Nicole Krauss, il re del poliziesco Elmore Leonard, il sociologo della post-modernità e della “società liquida” Zygmunt Bauman, lo scrittore e saggista marocchino Tahar Ben Jelloun, rappresentante di spicco di quell’area maghrebina oggi battuta dal vento del cambiamento politico, sociale e culturale. Dalla Barcellona medievale raccontata da Ildefonso Falcones al Medio Oriente alla ricerca di un equilibrio tra Israele e Palestina nei testi di David Grossman, dalla labirintica Mumbai di Suketu Mehta ai Balcani di Emir Kusturica, dagli Stati Uniti di Peter Cameron alla Romania di Norman Manea fino al Canada di Mordecai Richler (presenti a Roma la moglie Florence e il figlio Noah), tutto il mondo viene rappresentato sulla mappa di Libri come. Nulla sfugge alla sua lente di ingrandimento, al desiderio di esplorare a fondo il percorso che porta alla nascita di un libro. Da questo punto di vista, anche l’Italia che si indigna, si entusiasma e si racconta attraverso la pagina scritta, viene raccontata a trecentosessanta gradi. Attraverso l’esperienza di protagonisti della cultura e della letteratura nazionale, come Claudio Magris (a cui è affidata l’apertura di venerdì 1° aprile) e Umberto Eco (protagonista dell’incontro di chiusura, domenica 10 aprile). Attraverso i 150 anni di storia del paese reinterpretati nella maratona-reading del 3 aprile da un gruppo di grandi narratori, tra cui Andrea Camilleri e Alessandro Baricco. Attraverso le mille strade del noir tracciate da maestri del genere come Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo, Massimo Carlotto; i sentimenti del cuore raccontati da Andrea De Carlo e Chiara Gamberale; le parole messe in “gioco” da Stefano Bartezzaghi e Alessandro Bergonzoni. L’elenco degli ospiti è lunghissimo, così come il programma è vario e articolato in diversi percorsi che comprendono dialoghi, conferenze, seminari, lezioni. Partendo da un libro si può riflettere su temi spirituali (con il priore di Bose Enzo Bianchi, il teologo Vito Mancuso, il pensatore “eretico” Matthew Fox), sui rapporti tra politica e natura umana (con la filosofa Roberta De Monticelli e lo psicanalista Luigi Zoja), sulle regole della società (con l’ex-magistrato Gherardo Colombo), sulla poesia (con il lirico canto dedicato alla Patria da Patrizia Cavalli), sulle narrazioni orali (con l’attore e drammaturgo Ascanio Celestini) sul cinema (con Francesco Piccolo, lo sceneggiatore di Habemus Papam di Nanni Moretti), sull’universo femminile (con Dacia Maraini e Michela Murgia), sulle relazioni tra storia e romanzo (con Melania Mazzucco e Alessandro Barbero), sulle strategie della lettura (con Giuliano Ferrara). Si può raccontare la propria esperienza, trasmettere sapere, confrontarsi con altri autori: condividendo i successi e il percorso di una carriera lunga (Antonio Tabucchi, Roberto Calasso) o esprimendo le emozioni del debutto (la tavola rotonda di domenica 10 aprile animata da sei autrici al romanzo d’esordio). Muovendosi tra bestseller (Alessandro Piperno a Sandro Veronesi), critica letteraria (Marco Belpoliti) e autobiografia (Helena Janeczek, Walter Siti a Mauro Covacich). Se i weekend sono affidati ai momenti più spettacolari, durante la settimana l’attenzione di Libri come si concentra sugli studenti: con un occhio di riguardo per la ricorrenza dei 150 anni dalla nascita dell’Italia, protagonista di una serie di lezioni per le scuole in cui Maurizio Maggiani racconta avvenimenti e figure del Risorgimento. E poi ancora con attività didattiche, corsi, conferenze, presentazioni di novità editoriali, laboratori, mostre di illustrazione e fotografia, installazioni artistiche e seminari, raccolti nel Garage, un immenso spazio dove entrare nel sistema della produzione editoriale direttamente insieme ai suoi protagonisti: a caccia di quei motivi che fanno sì che un libro non sia solo un insieme di fogli riempiti d’inchiostro, ma un’avventura complessa che coinvolge talento, passione e professionalità. Il programma di Libri come è curato da Marino Sinibaldi, con la collaborazione di Michele De Mieri e Rosa Polacco. Il Programma – Alcuni Possibili Percorsi - I big internazionali - Non sono molti gli scrittori che possono vantare un’apparizione sulla copertina del Time: negli ultimi dieci anni il privilegio era toccato solo a Stephen King. Almeno fino all’agosto del 2010, quando il settimanale americano ha dedicato la cover story a Jonathan Franzen. Merito della pubblicazione di Libertà, l’attesissimo ritorno dell’autore alla forma del romanzo, a quasi dieci anni dal successo planetario di Le correzioni. Osannato dalla critica e considerato il vero fenomeno letterario dello scorso anno, Libertà arriva finalmente anche in Italia pubblicato da Einaudi. E Jonathan Franzen lo presenta a Libri come nella serata d’anteprima del 21 marzo, introdotto da Marino Sinibaldi, e intervistato dallo scrittore e critico Alessandro Piperno. Se l’incontro con Franzen è l’appuntamento che apre idealmente la manifestazione, molti altri nomi di primo piano della scena letteraria internazionale sono attesi a Roma nei due weekend di inizio aprile. A cominciare da Nicole Krauss, segnalata dal “New Yorker” tra i venti migliori scrittori americani under 40, che incontra il pubblico di Libri come il 2 aprile per parlare di come scrive i suoi libri e di un altro dei bestseller della stagione autunnale d’oltreoceano: La grande casa (Guanda), finalista al National Book Award 2010. In quanto a recensioni positive, non è da meno Elmore Leonard, il grande vecchio del noir americano, autore di innumerevoli bestseller e ispiratore di registi come Steven Soderbergh (Out of Sight, 1998), James Mangold (Quel treno per Yuma, 2007), Quentin Tarantino (Jackie Brown, 1997). Proprio l’autore di Pulp Fiction, uno dei suoi più grandi estimatori, è arrivato a sostenere che l’unica regola per fare un buon noir cinematografico è scrivere dialoghi come quelli che si trovano nei romanzi di Leonard. In opere come Lo sconosciuto n.89, che Einaudi ha recentemente pubblicato, come Djibouti, l’ultimo romanzo pubblicato in autunno negli Stati Uniti, o ancora come i racconti western scritti a inizio carriera, il primo dei quali addirittura nel 1951… esattamente sessant’anni fa. A 86 anni, Leonard è tuttora un punto di riferimento assoluto per il mondo della letteratura, del cinema e della tv (in America è appena partita la seconda stagione di Justified, una serie poliziesca tratta dai suoi lavori) e Libri come offre al pubblico l’occasione di incontrarlo la sera del 2 aprile. Sempre dagli Stati Uniti arriva Peter Cameron, l’autore del romanzo Quella sera dorata (Adelphi), adattato per il cinema da James Ivory con Anthony Hopkins e Charlotte Gainsbourg nei ruoli dei protagonisti. Cameron è atteso sul palco dell’Auditorium domenica 3 aprile, lo stesso giorno in cui la festa del libro ospita altri due appuntamenti che hanno a che fare direttamente con la settima arte. In mattinata è previsto l’incontro con Florence e Noah Richler, rispettivamente moglie e figlio di Mordecai Richler, lo scrittore canadese scomparso nel 2001 il cui famoso romanzo La versione di Barney (Adelphi) è da poco approdato sul grande schermo. Nel pomeriggio è invece la volta di Emir Kusturica, titolare di capolavori del cinema contemporaneo come Il tempo dei gitani (1989), Underground (1995, Palma d’Oro al Festival di Cannes) e Gatto nero gatto bianco (1998). Non solo regista, ma anche sceneggiatore e musicista rock, Kusturica si presenta a Roma anche come scrittore con la sua rocambolesca autobiografia Dove sono in questa storia, in uscita da Feltrinelli. Se il primo weekend di Libri come è caratterizzato da ospiti internazionali che sono noti soprattutto per le storie di fiction, il secondo fine settimana si apre con tre autori che – tanto nella narrativa quanto nella saggistica – mantengono forti punti di contatto con la storia e l’attualità della nostra società. Temi come l’Olocausto, la dittatura e l’esilio sono al centro di Il rifugio magico (Il Saggiatore), l’ultimo romanzo di Norman Manea, lo scrittore romeno che ha avuto la sventura di conoscere direttamente sia gli orrori del nazismo che le oppressioni della dittatura di Ceausescu. Toccante e drammatica è anche la storia personale di David Grossman, che a Libri come condividerà i segreti della sua scrittura a partire dal recente To the End of the Land, che racconta le emozioni e le paure provate dalle famiglie dei soldati impegnati in guerra. Un’angoscia che Grossman ha vissuto in prima persona, fino allo sbocco più terribile, la morte del figlio Uri, nel 2006, durante il conflitto israeliano-libanese. Il rapporto tra post-modernità e totalitarismo è invece da sempre al centro del lavoro del sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, uno dei più influenti pensatori del nostro tempo, padre del concetto di “società liquida” che a Libri come affronterà il fenomeno Facebook. Gli interventi di Manea, Grossman e Bauman sono previsti sabato 9 aprile. L’ultima domenica di Libri come, il 10 aprile, amplia ulteriormente gli orizzonti geografici e culturali della rassegna. Da New York arriva Suketu Mehta, il quarantasettenne scrittore indiano che nel 2004 ha fatto scalpore con il romanzo Maximum City, candidato al premio Pulitzer e indicato da The Economist tra le migliori opere dell’anno: un monumentale libro-inchiesta sulle mille facce di Mumbai, labirintica metropoli indiana in cui convivono le luci di Bollywood e la malavita, le ballerine dei night club e gli scontri tra le comunità indù e musulmana. Mentre dal Marocco arriva la testimonianza di Tahar Ben Jelloun, che ha appena pubblicato da Bompiani l’instant book La rivoluzione dei gelsomini. Il risveglio della dignità araba. L’autore di tanti famosi romanzi come Creatura di sabbia e del pamphlet Il razzismo spiegato a mia figlia interviene nuovamente per spiegare con semplicità cosa è accaduto, cosa sta accadendo e cosa accadrà in Nord Africa. Dopo i bestseller dedicati al razzismo e all’Islam, Ben Jelloun torna a occuparsi dell’attualità con tesi che faranno molto discutere, e per nulla tenere con l’occidente. L’italia che scrive - Anche la scena letteraria e culturale italiana è rappresentata a Libri come in tutta la sua ricchezza e varietà. A cominciare dalla presenza di autori come Umberto Eco e Antonio Tabucchi, tanto conosciuti nel nostro paese quanto stimati in tutto il mondo. Allo scrittore e semiologo piemontese, la cui già sconfinata bibliografia si è di recente arricchita con il nuovo romanzo Il cimitero di Praga (Bompiani) è affidata la chiusura di domenica 10 aprile, alle 21, in Sala Sinopoli. Lo stesso giorno in cui è atteso anche Tabucchi, di recente tornato in libreria con Viaggi e altri viaggi (Feltrinelli), personalissima esplorazione della Lisbona di Pessoa, dell’Australia di Hanging Rock, della Parigi del Jardin des Plantes, e di numerosi altri luoghi tutti da visitare, sognare e raccontare. A Libri come, Tabucchi parlerà di Controtempo: come la scrittura sente il Tempo. Un altro viaggiatore, nel tempo e nello spazio, è Roberto Calasso. Nel suo ultimo libro L’ardore, l’editore della casa editrice Adelphi aggiunge un ulteriore tassello a quel grande “work in progress” inaugurato nel 1983 con La rovina di Kasch (Adelphi) e proseguito attraverso altre cinque opere. L’obiettivo di L’ardore è l’India dei veda, una civiltà scomparsa tremila anni fa, senza lasciare tracce urbanistiche o architettoniche, ma un’immensa mole di testimonianze orali. Dalla civiltà della mente inseguita da Calasso (ospite a Libri come il 9 aprile), si passa alla mente civile che Gherardo Colombo prova a coltivare nelle generazioni più giovani. Noto per l’attività di magistrato nei processi sulla P2 e all’epoca di Mani Pulite, Colombo ha abbandonato la toga nel 2007 e da allora ha avviato un progetto di divulgazione sul rapporto tra i cittadini e le regole. L’obiettivo sono soprattutto i ragazzi, come dimostrano i frequenti incontri nelle scuole e la recente pubblicazione del volume Le regole raccontate ai bambini (Feltrinelli). L’appuntamento con lui, all’Auditorium, è per sabato 2 aprile. Attraverso la parola si può sviluppare il proprio percorso etico, culturale, spirituale. Ma con la parola si può anche scherzare. Lo dimostrano due “giocolieri del linguaggio” come Stefano Bartezzaghi e Alessandro Bergonzoni. L’enigmista-scrittore Bartezzaghi, a Roma il 3 aprile, ha da poco pubblicato Non se ne può più. Il libro dei tormentoni (Mondadori), un volume in cui sono raccolte tutte quelle parole ed espressioni che iniziamo a usare meccanicamente, un po’ per moda, e delle quali poi non riusciamo più a liberarci. Il comico, autore e attore Bergonzoni, atteso il 10 aprile, è invece nel bel mezzo della tournée di Urge, il suo ultimo spettacolo, è sarà a Libri come per farci riflettere e giocare, alla sua maniera, con le parole. A proposito di teatro, Libri come ospita anche Ascanio Celestini, nome di punta della nuova drammaturgia italiana di questo ultimo decennio. Artista estremamente versatile, capace di passare tranquillamente dal palcoscenico alla tv, dalla poesia al cinema (il suo ultimo film La pecora nera, di cui è regista-sceneggiatore-interprete, è stato presentato alla Mostra di Venezia dello scorso anno), Celestini arriva a Roma (il 3 aprile) come narratore di storie in parte confluite nel recente volume pubblicato da Einaudi, Io cammino in fila indiana. L’ultimo libro di Massimo Carlotto (all’Auditorium sabato 9 aprile con una lezione su come si documenta uno scrittore di noir), Alla fine di un giorno noioso, uscirà invece poche settimane dopo Libri come, sempre da e/o. Il romanzo vedrà il ritorno del protagonista di Arrivederci, amore ciao, uno dei romanzi di maggior successo di Carlotto, nome di punta del noir italiano contemporaneo, soprattutto attraverso le vicende del celebre detective Alligatore. Un punto d’osservazione inedito rispetto a tutti gli altri incontri, in un certo senso speculare alla scrittura, è invece quello scelto da Giuliano Ferrara. Nel suo intervento di domenica 3 aprile, il direttore del quotidiano Il Foglio, da poco tornato in tv con la conduzione di Radio Londra su Raiuno, si presenta infatti nelle vesti di lettore, raccontando curiosità, abitudini e segreti del suo approccio verso i libri. Come… - Come scrivo i miei libri? E’ di certo la domanda più importante dell’intera esperienza letteraria: il “come” principale, il passaggio creativo da cui discende e dipende tutto il resto. Un quesito talmente significativo da offrire il punto di partenza perfetto per il viaggio di Libri come 2011. In conversazione con Marino Sinibaldi, la sera inaugurale di venerdì 1° aprile, è Claudio Magris ad affrontare il tema, con un appassionato racconto della propria avventura artistica. Un appuntamento da non perdere, in cui scoprire come sono nati capolavori come Danubio, Microcosmi (Premio Strega 1997, entrambi pubblicati da Garzanti ) e tutti gli altri titoli che hanno elevato lo scrittore triestino al rango di maestro della narrativa mondiale, nonché frequente candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Come leggere la Bibbia? Chi meglio può rispondere di Enzo Bianchi? Frequente collaboratore di quotidiani e periodici (La Stampa, La Repubblica, Avvenire, Famiglia Cristiana…), divulgatore appassionato e autore molto prolifico (il suo titolo più recente, pubblicato da Einaudi e da poche settimane in libreria, è Ogni cosa alla sua stagione), il priore del monastero di Bose viene intervistato il 2 aprile da Gabriella Caramore, esperta di tematiche religiose che per Radio3 conduce Uomini e profeti. Come scrivere di sé? Sempre il 2 aprile, una tavola rotonda affronta il tema della “autofiction”. Ad animare l’incontro sono tre scrittori che hanno da poco pubblicato romanzi di cui non sono soltanto autori ma anche, almeno parzialmente, protagonisti: Helena Janeczek, che in Lezioni di tenebra (Guanda) affronta il tema del rapporto con la madre; Walter Siti, che in Autopsia dell’ossessione (Mondadori) si muove tra autobiografia e ossessione erotica; e Mauro Covacich, che in Prima di sparire (Einaudi) racconta le vicende di uno scrittore chiamato… Mauro Covacich. Come raccontare una città? E’ la vivace Barcellona del Xiv secolo, tra Inquisizione, avventura e orgoglio catalano, quella che ha permesso a Ildefonso Falcones di conquistare le classifiche di mezza Europa con il romanzo storico La cattedrale del mare (Longanesi). Ospite a Roma l’8 aprile, l’avvocato-scrittore – che a Barcellona è nato nel 1958 e tuttora risiede – dialoga con Bruno Arpaia, ispanista e autore del recente romanzo L’energia del vuoto (Guanda), e svela i segreti di un bestseller contemporaneo e di una metropoli che proprio nel periodo raccontato nel romanzo ha iniziato a prendere la forma che oggi conosciamo. Come cantare la Patria? A rispondere, sempre l’8 aprile, non può che essere Patrizia Cavalli, tra le maggiori poetesse italiane del nostro tempo e autrice di un’opera intitolata proprio La Patria (nottetempo). Una composizione dalla storia affascinante, che ha preso vita in un libro dalle dimensioni minuscole (appena 26 pagine), per poi diffondersi e crescere vertiginosamente, fino a conquistare le piazze italiane: la poesia è stata letta a Milano e Roma in apertura della grande mobilitazione femminile del 13 febbraio. In un reading musicale Patrizia Cavalli la ripropone all’Auditorium, assieme ad altre sue poesie. Come raccontare le donne? L’universo femminile è il grande protagonista degli appuntamenti di sabato 9 aprile. A cominciare dalla conversazione tra Dacia Maraini e Michela Murgia, due autrici dalle pronunciate differenze generazionali e stilistiche, ma nelle cui opere le donne svolgono sempre un ruolo di primissimo piano. Dalla giovane adolescente di La vacanza (Einaudi), il romanzo che nel 1962 aprì la straordinaria carriera di Dacia Maraini, alla protagonista di La lunga vita di Marianna Ucria (Rizzoli), con cui la scrittrice toscana vinse il Premio Campiello nel 1990; dalle operatrici di telemarketing che animano Il mondo deve sapere (Isbn), opera prima di Michela Murgia (e fonte d’ispirazione per il film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì) alle forti figure femminili tracciate dalla scrittrice sarda in Accabadora (Einaudi), anch’esso premiato con un Campiello. Come scrivere il primo libro? Le voci femminili sono anche le protagoniste della tavola rotonda che, il 9 aprile, viene idealmente a chiudere il cerchio aperto da Claudio Magris la settimana precedente. Tra entusiasmo e dubbi, sogni e ambizioni, la scrittura del primo romanzo è un momento fondamentale nella carriera di ogni autore. Libri come ospita le testimonianze di sei giovani esordienti, che hanno segnato la stagione 2010/2011 con opere coraggiose, scomode, appassionate, dimostrando la straordinaria vitalità del panorama letterario nazionale di parte femminile: Viola Di Grado (Settanta Acrilico, Trenta Lana pubblicato da e/o), Barbara Di Gregorio (Le giostre sono per gli scemi, Rizzoli), Donatella Di Pietrantonio (Mia madre è un fiume, Elliot), Lorenza Ghinelli (Il divoratore, Newton Compton), Antonella Lattanzi (Devozione, Einaudi) e Veronica Tommasini (Sangue di cane, Laurana Editore). I dialoghi - Una delle formule più stimolanti attraverso cui Libri come esplora il mondo della scrittura è il dialogo. Sul palco dell’Auditorium saliranno due ospiti, che si confronteranno su temi, generi, tecniche, emozioni, ed esperienze personali. Senza mediazione, senza regole scritte, senza percorsi predefiniti, senza nemmeno l’obbligo di affinità di scrittura, pensiero o anche solo di anagrafe. Il primo di questi appuntamenti, venerdì 1° aprile, vede come protagonisti Andrea De Carlo e Chiara Gamberale. Da un lato, un autore di lungo corso, con una carriera ormai quasi trentennale, che dal mondo dei libri si è allargata a quello del cinema, del teatro, della musica, e che nel 2010 è stata arricchita con il nuovo bestseller Leielui (Bompiani). Dall’altro, una giovane scrittrice, apprezzata conduttrice radiofonica di Io Chiara e lo Scuro su Radio2, premio Campiello nel 2008 per La zona cieca (Bompiani) e autrice del nuovo romanzo Le luci nelle case degli altri (Mondadori). Insieme spiegheranno come raccontano i sentimenti nei loro libri. Sono due i dialoghi previsti per il giorno successivo, sabato 2 aprile. Il primo coinvolge altri due scrittori che nel curriculum possono vantare un Premio Campiello: Alessandro Piperno (vincitore nel 2005 con l’opera prima Con le peggiori intenzioni pubblicata da Mondadori) e Sandro Veronesi (trionfatore nel 2000 con La forza del passato, nonché Premio Strega 2006 per Caos Calmo, pubblicati da Bompiani). Entrambi sono tornati da poco in libreria: Piperno con Persecuzione. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori), Veronesi con Xy (Fandango Libri) e a Libri come spiegheranno come hanno raccontato il male. Non appartengono invece al mondo della narrativa e della fiction i protagonisti del secondo dialogo della giornata, nel quale si affronta la natura delle idee. Roberta De Monticelli, docente dell’innovativo corso di filosofia della persona (il primo in Italia) all’Università Vita-salute San Raffaele di Milano, ha appena pubblicato il saggio La questione morale (Raffaello Cortina), in cui affronta uno dei grandi problemi della vita politica nazionale. Luigi Zoja, psicanalista e già presidente del Centro Italiano di Psicologia Analitica e dell’International Association for Analytical Psychology, è invece autore di Centauri: mito e violenza maschile (Laterza). Meditazione, religione e spiritualità sono al centro dell’incontro di domenica 3 aprile con Vito Mancuso, teologo e direttore della neonata collana “Campo dei Fiori” per Fazi Editore, e Matthew Fox, ex-frate dominicano e autore di In principio era la gioia (Fazi), testo pubblicato in America nel 1983, tradotto in quarantadue lingue e oggi disponibile anche in Italia. Un dialogo sulla ricerca spirituale che promette riflessioni inedite, alternative, addirittura “eretiche” rispetto al pensiero comune e può “fare paura” (Fox fu espulso dalla Chiesa Cattolica su decisione del cardinal Ratzinger, all’epoca Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede). Nel secondo weekend, sabato 9 aprile, sale alla ribalta uno dei generi più dinamici del panorama letterario italiano contemporaneo: il noir. Due autori come Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli si confrontano su crimini e delitti e sul rapporto tra la fiction e i fatti d’attualità che hanno attraversato e attraversano la storia del nostro paese. Un racconto entusiasmante, ad opera di due autori che non sono famosi solo per i loro romanzi ma anche per le capacità divulgative, manifestate spesso attraverso il mezzo televisivo (a De Cataldo si deve il progetto Crimini e soprattutto la serie Romanzo criminale, Lucarelli ha condotto il programma Blu Notte e sceneggiato la fiction L’ispettore Coliandro). Un linguaggio e un racconto che vanno oltre alla parola scritta sono prerogativa anche di Francesco Piccolo e Marco Belpoliti, protagonisti di un dialogo il 10 aprile sugli italiani degli anni Zero: in libreria con Momenti di trascurabile felicità (Einaudi), Piccolo è uno dei più apprezzati e famosi sceneggiatori italiani e ha co-firmato, tra gli altri, anche Habemus Papam, l’atteso nuovo lavoro di Nanni Moretti, in uscita il venerdì successivo all’incontro. Scrittore e critico letterario, Marco Belpoliti ha invece di recente puntato il suo obiettivo sul Web, fondando a inizio 2011 il sito Doppiozero (www.Doppiozero.com), in cui dirige “un gruppo di autori, editori, studiosi, critici e non solo, che ha a cuore le sorti della cultura e dell’editoria”. Che Libri come sia il regno della trasversalità e di un approccio il più possibile aperto e inedito alla materia della scrittura, lo conferma anche l’altro appuntamento a due della giornata di chiusura, che coinvolge due premi Strega come Melania Mazzucco e Alessandro Barbero. Con loro, di certo, si parlerà di storia. E viste le coincidenze geografiche negli ultimi rispettivi lavori (Jacomo Tintoretto e i suoi figli. Biografia di una famiglia veneziana pubblicato da Rizzoli per la Mazzucco e Gli occhi di Venezia pubblicato da Mondadori per Barbero), l’Auditorium di Roma farà un salto virtuale in laguna... I 150 anni d’Italia - Nell’anno in cui il Belpaese celebra i 150 anni dalla sua nascita, non può mancare un omaggio alla storia d’Italia. Questo si concretizza in particolare con due appuntamenti, uno dedicato al pubblico generico e l’altro alle scuole. Il primo è una maratona di reading, in programma domenica 3 aprile e battezzata 150. Le storie d’Italia, in cui otto grandi narratori raccontano altrettanti eventi che hanno punteggiato il primo secolo e mezzo di vita del nostro paese. Curato dallo scrittore Andrea Camilleri e dallo storico Giovanni De Luna, il progetto prevede la partecipazione di autori del calibro dello stesso Camilleri (che ricorda l’arrivo dei piemontesi in Sicilia), Carlo Lucarelli (la battaglia di Adua), Melania Mazzucco (le migrazioni), Alessandro Baricco (la disfatta di Caporetto), Dacia Maraini (le leggi razziali), Sandro Veronesi (il popolo del boom economico), Giancarlo De Cataldo (gli anni bui del terrorismo), Francesco Piccolo (l’Italia della televisione). Tappe fondamentali della nostra storia vengono così illustrate attraverso le parole dei maestri della letteratura e della comunicazione. Il secondo appuntamento è previsto per i giorni feriali che vanno da lunedì 4 a venerdì 8 aprile e consiste in una serie di lezioni pensate per le scuole e condotte da un professore molto particolare: Maurizio Maggiani. Ogni mattina alle 10.30, l’amato scrittore di romanzi come Il coraggio del Pettirosso e Armonia Celeste accompagna gli studenti delle scuole superiori in una Tournèe risorgimentale, alla riscoperta di quei giovani uomini che nel cuore del Xix secolo consumarono le loro vite inseguendo l’idea di una rivoluzione per la giustizia e per la libertà dei popoli. Il Garage, le scuole, le mostre - Tre sale pronte per accogliere in quattro giorni oltre cento eventi. Cento e più occasioni per stare insieme fra autori, lettori ed editori. Come già nella passata edizione molta attenzione è riservata a “come si fa un libro”, anche nel senso più materiale: dalle copertine all’illustrazione, a come si crea una collana, al percorso che porta a scegliere un esordiente fra i mille che mandano i loro manoscritti. Insieme ai laboratori, allo spazio cospicuo riservato all’attività fondamentale delle riviste letterarie, al ruolo della poesia, in garage si terranno anche tre importanti tavole rotonde, curate da Libri Come, che vedranno al centro i temi della legalità, del ruolo delle donne e dell’eredità del Risorgimento. Durante la settimana tutte le iniziative per le scuole e i laboratori: se i corsi della Scuola Holden di Torino, tra cui “tecniche di scrittura” (a cura di Elena Varvello) e “narrazione cinematografica” (Fabrizio Cestaro), spiegano come si scrive un libro, le case editrici Marcos y Marcos, Minimun Fax e Giulio Perrone Editore si occuperanno di raccontare come si fa un libro. Illustrare come si vende, invece, sarà compito della Scuola Librai Italiani di Orvieto e della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri di Venezia. Anche i lettori vengono chiamati a non essere solo pubblico ma veri protagonisti degli incontri: torna infatti la sezione dedicata a come si legge un libro, dopo l’ottimo riscontro ottenuto nella prima edizione della festa. Altre attività dedicate alle scuole sono il laboratorio su Linguaggi e scritture creative organizzato dalla Fondazione Bellonci (martedì 5 aprile) e gli incontri della serie Sempre le stesse storie (da lunedì 4 a venerdì 8 aprile), curati dallo scrittore Giovanni Nucci, in cui gli studenti delle scuole medie e del primo biennio delle superiori entreranno in contatto con i meccanismi della narrazione, prendendo spunto da classici immortali come l’Iliade, l’Odissea e i drammi di Shakespeare. Mentre nel biblet cafè di Telecom Italia sono previsti una serie di incontri con le scuole per illustrare a docenti e studenti le potenzialità del libro digitale immaginando la scuola del prossimo futuro. Legate a Libri come sono, infine, anche le mostre e le esposizioni collaterali che lungo tutta la durata dell’evento trasformano gli spazi dell’Auditorium in una vetrina dedicata alla creatività nella sua accezione più ampia. La parte del leone la fanno le mostre fotografiche, tutte ospitate nel Garage e prodotte appositamente per Libri come: in Biblioteche Massimo Siragusa punta l’obiettivo sugli scaffali, gli spazi e le sale di quindici tra le più importanti e storiche biblioteche italiane; in Dalla letteratura alla fotografia Valentina Vannicola propone una surreale rilettura per immagini di classici della letteratura mondiale come Don Chisciotte, La principessa sul pisello, Alice nel paese delle meraviglie, L’inferno; in L’atlas di Borges 180 pannelli di fotografie ripercorrono i viaggi del grande scrittore argentino Jorge Luis Borges e della moglie Maria Kodama. A un altro possibile “come” dell’industria editoriale – “come si illustra un libro” – risponde la personale dell’artista concettuale praghese Kveta Pakovskà, vincitrice del Premio Andersen come miglior illustratrice di libri per infanzia nel 1992: allestita all’Auditorium Arte, la mostra è accompagnata da un laboratorio di illustrazione in programma dal 4 al 6 aprile. Nella Cavea, infine, trova spazio l’installazione di Antonio Marras La carìa de ma xia (La sedia di mia zia). Radiotre seguirà in diretta Libri come, dalle 18 alle 19 di sabato 2 e 9 aprile e domenica 3 e 10 aprile.  
   
 

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