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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Marzo 2011
 
   
  SALUTE E STILI DI VITA: LE MILANESI SONO LE PIÙ CONSAPEVOLI

 
   
  Milano, 14 marzo 2011 - Le italiane in generale sono molto distratte e disattente nei confronti del proprio stile di vita. Le milanesi, invece, risultano più consapevoli e informate. Lo afferma un’indagine dell’Osservatorio O.n.da su “Donne e stili di vita” illustrata il 10 marzo a Palazzo Marino alla presenza dell’assessore alla Salute Giampaolo Landi. La ricerca rientra negli obiettivi della campagna ‘Il Mese dell’Intestino Sano’ promossa da Yakult con il patrocinio della Fondazione Adi (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) per sensibilizzare la popolazione ad adottare comportamenti di vita sani e orientati al mantenimento del benessere intestinale. “L’indagine che ritrae gli stili di vita delle nostre connazionali – ha detto l’assessore Landi – e mostra le milanesi come le più consapevoli (43% contro il 28%) è certamente una buona notizia. Dalla ricerca risulta che le nostre concittadine conoscono maggiormente i rischi del non praticare comportamenti adeguati (60% contro 40% a livello nazionale), hanno una più chiara e completa conoscenza in termini di sana alimentazione (46% contro 37%) e degli alimenti o prodotti che aiutano il buon funzionamento dell’intestino. Attuano, infine, con maggiore costanza e consapevolezza, comportamenti correlati al benessere generale dell’organismo e cura dell’intestino (45% contro 27%) che si traducono principalmente in maggiore assunzione di liquidi, pratica di attività fisica, consumo di crusca e prugne. Le milanesi, nonostante siano più attente alla linea e più preoccupate del rischio obesità (57% contro 45%) mangiano più spesso fuori casa (3 volte alla settimana), soffrono maggiormente di problemi intestinali (40% contro 31%) e si sentono più stressate o depresse (4 su 10 contro 1 su 10)”. Il 52% mette in atto un solo comportamento (mangia solo verdura o frutta o fa solo esercizio fisico o beve molta acqua e tisane). Il 18% segue una dieta restrittiva, privandosi di carne e proteine a detrimento di un´alimentazione bilanciata. Solo il 30% mette in pratica con regolarità più comportamenti (dieta varia ed equilibrata + attività sportiva + assunzione di liquidi + alimenti utili al buon funzionamento dell’intestino). Ben 6 donne su 10, anche fra coloro che soffrono di disturbi intestinali, non assumono prodotti, integratori o farmaci, che possano aiutare il benessere dell’intestino. Meno della metà, il 40%, consuma principalmente yogurt, frutta e verdura, fermenti lattici e fibre, seguiti da alimenti integrali, crusca e probiotici conosciuti da una stretta minoranza. Circa il 60% delle donne beve meno di un litro di acqua al giorno. Il 28% raramente fa attività fisica, intesa anche come sola camminata di almeno 30 minuti al giorno. Una donna su 4 non ha mai parlato dei propri disturbi intestinali con un medico, sia esso il medico di base, il gastroenterologo, lo specialista o il nutrizionista. Il 71% delle intervistate dichiara di essersi informata sulla corretta alimentazione e le abitudini per il benessere intestinale. Quasi la metà ritiene che l’informazione sull’argomento sia sufficiente e non meritevole di ulteriori approfondimenti. I settimanali e i mensili sono le fonti di informazioni privilegiate seguiti dalla tv, dal materiale informativo delle sale d’aspetto del medico e da internet. Solo il 22% parla di queste problematiche con il medico di famiglia, il farmacista o il dietologo. Il medico di base resta la fonte più autorevole a cui richiedere ulteriori informazioni. La ricerca O.n.da “Noi che ci vogliamo così bene” promuove le milanesi che si aggiudicano la maglia rosa della consapevolezza. “L´indagine ha permesso di classificare il campione interpellato – ha aggiunto Landi – a seconda di quanto le donne sono informate, usando quello che potremmo chiamare un ranking di informazione, a cui le intervistate attingono secondo criteri personali, in base alla loro sensibilità. Le ´sapienti´, con un titolo di studio di scuola superiore, spesso le più giovani, residenti in grandi centri abitati, lavoratrici e con una famiglia ristretta, identificano il benessere come sana alimentazione, più attività fisica, più bere molta acqua più evitare fumo e/o altro. Le ´selettive´ hanno titoli di studio differenti e appartengono a tutte le età: il loro concetto di benessere è più circoscritto. Le ´monotematiche´, infine, hanno più spesso un titolo di studio di scuola media inferiore e si focalizzano su un unico fattore: o solo sulla corretta alimentazione o solo attività fisica o solo altro”. “Questa importante ricerca – ha sottolineato l´assessore - richiama di nuovo la nostra attenzione sul ruolo dell’informazione e di un’alimentazione corretta. Imparare a mangiare in modo sano e adeguato non è scontato: è un esercizio, un impegno, una pratica. Le donne sono le protagoniste del buon mangiare perché compete a loro, quasi sempre, preparare la cena che è il pasto più significativo della vita familiare. E´ da loro che passa il concetto di ´benessere´, a partire dal consumo di frutta e verdura. Come a dire: una donna informata sull’alimentazione è una garanzia per la condotta alimentare di tutta la famiglia. Un discorso che vale anche e soprattutto per la salute degli organi preposti alla digestione e alle principali funzioni metaboliche che mostrano disturbi legati allo stress e al consumo erroneo di fritti, insaccati, grassi saturi, zuccheri in eccesso, alcolici fuori pasto”.  
   
 

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